Mar, 2013-03-26 17:50 (Ultimo agg.: Mer, 2013-04-10 13:20)

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Presentata a Roma la sedicesima edizione della Carovana internazionale antimafie. Campinoti: “Restituire alla collettività le risorse sottratte dalle mafie, dalla corruzione e dall’evasione fiscale. Operare insieme per costruire un'italia più giusta”. Foto e audio degli interventi.

Nelle foto, alcuni momenti della presentazione di oggi.

Il programma 2013 della Carovana internazionale antimafie, promossa da Avviso Pubblico, Arci e Libera, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l’Enseignement, è stato presentato oggi, martedì 26 marzo, a Roma, presso la sede della Federazione nazionale della Stampa.

Alla conferenza stampa erano presenti: Anna Canepa, procuratore della Direzione nazionale Antimafia e Vice Presidente dell’Associazione nazionale magistrati (.mp3), Matteo Sperduti, Associazione Italiana Calciatori (.mp3), Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico (.mp3), Tonio dell’Olio, responsabile di Libera Internazionale (.mp3), Luciano Silvestri, responsabile dell'ufficio Legalità Cgil (.mp3), Giovanni Bellissima, Servizio organizzazione UIL Nazionale (.mp3) e Salvatore Scelfo, segretario nazionale Filca-Cisl (.mp3). A introdurre i lavori: Alessandro Cobianchi, coordinatore della Carovana (Presidenza Arci) (.mp3).

Ospiti d’eccezione: Luigi Cuomo (.mp3) e Agostino Orlando, Presidente e Direttore sportivo della squadra Nuova Quarto Calcio per la Legalità insieme all’allenatore Ciro Amorosetti, all’amministratore giudiziario Luca Catalano (.mp3) e al bomber Roberto D’Auria (.mp3).

Ogni anno le attività illegali, le mafie, l'evasione fiscale e la corruzione, sottraggono diversi miliardi di euro alla collettività (N.d.R. vedasi scheda allegata) – ha dichiarato Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico (.mp3) - Basterebbe recuperare una parte queste risorse, stimate complessivamente in 1/5 del Pil, per ridare fiato agli enti locali - oggetto di tagli sistematici stabiliti dalle ultime manovre finanziarie e vincolati dal patto di stabilità - per garantire pienamente i diritti ai cittadini e gli strumenti necessari a tutti coloro che sono impegnati in prima linea nella lotta alle mafie”.

“Oltre a saper contare dobbiamo però iniziare a camminare, come cita lo slogan della Carovana, metterci in movimento e farlo insieme – ha concluso il Presidente di Avviso Pubblico - La Carovana antimafie deve assumere una dimensione collettiva, perché se tutti facciamo il nostro dovere anche attraverso questo viaggio possiamo costruire un’Italia più giusta”.

La Carovana internazionale antimafie quest’anno partirà da Tunisi, il 30 marzo, dopo aver partecipato alla manifestazione conclusiva del Forum Sociale Mondiale. I due furgoni della Carovana si imbarcheranno poi su un traghetto che li porterà in Sicilia e da lì attraverserà tutte le regioni italiane e il sud della Francia. Le tappe previste saranno circa 70, di un viaggio che durerà 69 giorni.

Per maggiori informazioni: www.carovanaantimafie.eu

L’Ufficio Stampa
Giulia Migneco 335 7305980
stampa{AT}avvisopubblico.it

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FOTO DEL GIORNO 26 MARZO 2013XVI CAROVANA INTERNAZIONALE ANTIMAFIE. CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE A ROMA.

RASSEGNA STAMPA

CAROVANA ANTIMAFIE 2013

Aggiornata al 10 aprile

AGENZIE

Adnkronos del 22/03/2013

MAFIA: PARTE DA TUNISI XVI CAROVANA DI ARCI, LIBERA E AVVISO PUBBLICO CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE MARTEDI' A ROMA PRESSO SEDE FNSI

Il 30 marzo la Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l'Enseignement, ripartira' per il suo sedicesimo viaggio. La partenza avverra', simbolicamente, da Tunisi, dal paese cioe' che ha dato l'avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgera' il Forum Sociale Mondiale. Dopo aver partecipato alla manifestazione conclusiva del Forum, il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto che li portera' in Sicilia e da li' nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durera' 69 giorni. Una seconda parte di Carovana che raggiungera' in ottobre (dal 3 al 10) le citta' francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia. Il programma, gli eventi piu' significativi, la storia e il senso dell'iniziativa, insieme ad alcuni dati sul numero e l'utilizzo dei beni confiscati oltre che sul fatturato mafioso, sull'entita' della corruzione, dell'evasione fiscale e dell'economia sommersa, verranno presentati in una conferenza stampa che si terra' a Roma, martedi' 26 marzo, alle 11.30, presso la sede della Federazione nazionale stampa italiana, in corso Vittorio Emanuele 349. Alla Conferenza stampa parteciperanno: Anna Canepa, procuratore della Direzione nazionale antimafia e vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luigi Cuomo e Agostino Orlando, presidente e direttore sportivo della squadra Nuova Quarto Calcio per la Legalita', prima appartenente alla camorra, l'allenatore Ciro Amorosetti, l'amministratore giudiziario Luca Catalano e il bomber Roberto D'Auria. Saranno inoltre presenti: Tonio dell'Olio, responsabile di Libera Internazionale, Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico, Luciano Silvestri, responsabile dell'ufficio Legalita' Cgil, Giovanni Bellissima, servizio organizzazione UIL Nazionale e Salvatore Scelfo, segretario nazionale Filca- Cisl. Introdurra' Alessandro Cobianchi, coordinatore della Carovana (presidenza Arci).

MAFIA: PARTE DA TUNISI XVI CAROVANA DI ARCI, LIBERA E AVVISO PUBBLICO

La squadra, riferisce una nota dell'Arci, da straordinario veicolo di consenso sociale per le mafie e' oggi diventata un simbolo di riscatto per la societa' civile. La squadra apparteneva, infatti, al clan camorristico dei Polverino e dopo esser stata sottratta alla camorra e' stata affidata alle associazioni antiracket. Un messaggio di legalita' rivolto ai giovani e ai cittadini, una testimonianza di come un calcio pulito e onesto possa promuovere la cultura della legalita' e rivalutare l'immagine di un territorio. Come e' tradizione della Carovana, spiega la nota, lo scopo non e' solo quello di denunciare le situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, ma anche quello di portare solidarieta' e rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alle mafie, alla corruzione, al malaffare che esistono in Italia. Ogni anno le attivita' illegali (mafie, evasione fiscale e corruzione), ricorda l'Arci, sottraggono circa 500 miliardi di euro alle economie legali e quindi ai cittadini onesti. Un costo enorme che ricade sull'intera collettivita', aggrava i costi della crisi, compromette le possibilita' di sviluppo. Questo il messaggio che la Carovana, nel suo lungo viaggio, cerchera' di veicolare in tutti i luoghi che visitera'.

MAFIA: MARTEDI' A ROMA PRESENTAZIONE DELLA CAROVANA INTERNAZIONALE ANTIMAFIE

Si tratta di una squadra ''che da straordinario veicolo di consenso sociale per le mafie e' oggi diventata un simbolo di riscatto per la societa' civile. La squadra -ricordano i promotori dell'iniziativa- apparteneva, infatti, al clan camorristico dei Polverino e dopo esser stata sottratta alla camorra e' stata affidata alle associazioni antiracket. Un messaggio di legalita' rivolto ai giovani e ai cittadini, una testimonianza di come un calcio pulito e onesto possa promuovere la cultura della legalita' e rivalutare l'immagine di un territorio''. Alla presentazione saranno inoltre presenti Tonio dell'Olio, responsabile di Libera Internazionale, Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico, Luciano Silvestri, responsabile dell'ufficio Legalita' Cgil, Giovanni Bellissima, Servizio organizzazione UIL Nazionale e Salvatore Scelfo, segretario nazionale Filca- Cisl. Introdurra' Alessandro Cobianchi, coordinatore della Carovana (Presidenza Arci).


Da Asca del 22/03/2013

Mafia: martedi' presentazione nuova Carovana internazionale antimafie

Sara' presentata a Roma, martedi' 26 marzo ore 11.30, presso la sede della Fnsi, la nuova edizione della Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico. La Carovana, al suo sedicesimo viaggio, partira' simbolicamente da Tunisi, dal paese cioe' che ha dato l'avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgera' il Forum Sociale Mondiale. Dopo aver partecipato alla manifestazione conclusiva del Forum, il 30 marzo pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto che li portera' in Sicilia e da li' nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durera' 69 giorni. Ci sara' una seconda parte di Carovana che raggiungera' in ottobre (dal 3 al 10) le citta' francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia. Un programma, fitto di eventi significativi, illustrati alla stampa, insieme alla storia e al senso dell'iniziativa, insieme ad alcuni dati sul numero e l'utilizzo dei beni confiscati oltre che sul fatturato mafioso, sull'entita' della corruzione, dell'evasione fiscale e dell'economia sommersa.


Da Asca del 26/03/13

Mafia: parte la Carovana, 'Se sai contare inizia a camminare'

Roma, 26 mar - 'Se sai contare inizia a camminare'. E' questo lo slogan della Carovana internazionale antimafie pronta a partire con i suoi furgoni, il 30 marzo, per il suo sedicesimo viaggio della legalita'. L'evento, presentato questa mattina a Roma, e' promosso da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e la Ligue de l'Enseignement. Il percorso, che fara' tappa in tutta la penisola (70 localita') e durera' 69 giorni, partira' quest'anno simbolicamente da Tunisi, paese che ha dato l'avvio al complesso percorso delle primavere arabe e che ospitera' a fine mese il Forum Sociale Mondiale. L'allarme che lanciano gli organizzatori e' significativo di quanto l'illegalita' sia radicata nel nostro paese: Ogni anno in Italia, mafie, evasione fiscale e corruzione sottraggono 500 miliardi di euro ai cittadini onesti, una stima che emerge ad esempio dai dati Istat, Banca d'Italia, Corte dei Conti e Legambiente. ''Non basta la rabbia che abbiamo in corpo - dice Alessandro Cobianchi della presidebnza Arci e coordinatore della Carovana - bisogna anche essere giocatori. Noi vogliamo che ciascuno di noi sia protagonista nel raccontare non solo cio' che non funziona ma anche le nostre conquiste''. Al fianco dell'iniziativa ci sara' Anna Canepa, procuratore della Direzione nazionale antimafia e vice presidente dell'Associazione nazionale magistrati che sottolinea come ''la mafia, oggi, soprattutto al nord va a rinvestire i suoi proventi'' e che quindi ''e' molto significativo come questo percorso inizi al sud per arrivare proprio nel settentrione''. ''Dobbiamo fare i conti in tasca alle mafie - aggiunge Canepa - e' possibile, in particolar modo nel commercio della droga, avere un'idea della mole dei loro affari''. Anche Tonio dell'Olio, responsabile di Libera internazionale sottolinea l'importanza di partire il viaggio da Tunisi, ma focalizzando l'attenzione su un altro dato: ''L'Italia e la Tunisia sono allo stesso posto, il settantaduesimo, nella classifica stilata dalla Transparency International sul livello di corruazione'' e ricorda come Libera, ''sin dalla sua nascita, si e' subito unita alla Carovana''. Presenti anche Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico, che ha posto l'accento sull'aggressione dei beni mafiosi e alcuni rappresentanti della squadra Nuova Quarto Calcio per la Legalita', squadra dilettantistica campana che apparteneva al clan camorristico dei Polverino, e dopo essere stata sottratta alla camorra affidata alle associazioni antiracket. All'incontro sono intervenuti infine alcuni esponenti dei sindacati come Luciano Silvestri, responsabile ufficio legalita' Cgil, che ha ricordato della proposta di legge di iniziativa popolare, 'Io riattivo il lavoro', presentata il 4 di ottobre scorso e sulla quale e' in atto la raccolta firme che si chiudera' a maggio. Tra i punti principali, ha detto ai cronisti a margine della conferenza stampa ''c'e' la costituzione di un fondo di rotazione, una cassa dalla quale attingere prestiti necessari alle imprese per cominciare un percorso di legalita'''.


Da Agi del 26/03/13

CRIMINALITA': AL VIA CAROVANA ANTIMAFIE, DA TUNISI A MARSIGLIA

Roma, 26 mar. - La Carovana internazionale antimafie, nata all'indomani delle stragi di Capaci e via D'Amelio, giunge quest'anno alla sedicesima edizione e, per la prima volta, partira' dal sud per concludersi al nord. Presentata questa mattina a Roma, nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, prendera' il via il 30 marzo e durera' 69 giorni. Con partenza da Tunisi, i due furgoni della Carovana - promossa da Arci, Libera, Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e Ligue dell'Enseignement - arriveranno in Sicilia il 2 aprile e dal 7 al 9 attraverseranno la Calabria.

CRIMINALITA': AL VIA CAROVANA ANTIMAFIE, DA TUNISI A MARSIGLIA (2)

Roma, 26 mar. - Poi si proseguira' in Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Abruzzo, Marche, Umbria, Lazio, Sardegna e Liguria. A maggio la Carovana arrivera' in Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta e si chiudera' a giugno a Milano, Firenze e Roma. Dal 3 al 10 ottobre si svolgera' la seconda parte in Francia, con tappe a Marsiglia, Nizza, Tolone e Bastia. "Solitamente chiudiamo in Sicilia, ma quest'anno vogliamo chiudere al nord, perche' ormai la mafia e' presente li' come nel Mezzogiorno", ha detto il coordinatore della manifestazione, Alessandro Cobianchi. "Questa iniziativa - ha aggiunto il procuratore della Direzione nazionale antimafia e vice presidente dell'Anm, Anna Capena - aiuta la magistratura. La criminalita' organizzata e' l'unica realta' che non conosce la crisi, che ha liquidita' immensa e che investe, soprattutto al nord". La Carovana si fermera' nelle piazze ma incontrera' anche alunni di varie scuole. Con la criminalita' organizzata, ha sottolineato il presidente di Avviso pubblico, Andrea Campinoti, "la possibilita' di crescita ci viene sottratta. Se mancano risorse in Italia si aggrediscano i capitali mafiosi e non si operino tagli alla scuola o all'amministrazione pubblica".

CRIMINALITA': MAFIE, EVASIONE E CORRUZIONE "COSTANO" 500 MLD ANNO

Roma, 26 mar. - Ogni anno in Italia mafie, evasione fiscale e corruzione sottraggono 500 miliardi di euro al Paese. Tale stima e' basata su una rielaborazione dei dati ufficiali di alcuni istituti - quali la Banca d'Italia e l'Istat - realizzata da una serie di associazioni, tra cui Arci, Libera e Avviso Pubblico, che hanno presentato questa mattina a Roma la sedicesima edizione della Carovana Internazionale antimafie. Nel corso della presentazione sono anche stati divulgati gli ultimi dati dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita' organizzata: al 7 gennaio scorso erano 12.946 i beni confiscati alle mafie. Di questi, 11.238 erano immobili e 1708 erano aziende. Ad aggiudicarsi il primato e' la Sicilia che conta 5515 beni confiscati (il 42,6 per cento del totale), seguita dalla Campania, con 1918 beni, dalla Calabria, con 1811 beni, dalla Lombardia, con 1186 beni, e dalla Puglia con 1126 beni.

MAFIA: CANEPA (ANM), BASTA SLOGAN SU AGENZIA BENI SEQUESTRATI

Roma, 26 mar. - "Basta slogan. Le idee, una volta lanciate, devono camminare e, per quanto riguarda l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, va riempita di contenuti". Lo ha detto il procuratore della Direzione nazionale antimafia e vicepresidente dell'Anm, Anna Canepa, a margine della presentazione a Roma della XVI edizione della carovana internazionale antimafie.

MAFIA: CGIL, PRESTO FIRME PER LEGGE SU AZIENDE SEQUESTRATE (AGI)

Roma, 26 mar. - La raccolta delle 50mila firme necessarie per depositare in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare a favore delle aziende sequestrate alla mafia e' quasi completata e dovrebbe concludersi "entro la fine di maggio". Lo ha reso noto il responsabile legalita' della Cgil, Luciano Silvestri, a margine della presentazione della XVI edizione della Carovana internazionale antimafie, presentata questa mattina a Roma.


Da Ansa del 26/03/13

MAFIA: AFFARI PER 500MLD EURO ANNO, AL VIA CAROVANA DENUNCIA ASSOCIAZIONI IN VIAGGIO LUNGO L' ITALIA FINO A 6 GIUGNO (ANSA) –

ROMA, 26 MAR - Ogni anno attivita' illegali come mafie, evasione fiscale e corruzione sottraggono circa ''500 miliardi di euro alle economie legali''. Un ''costo enorme che ricade sull'intera collettivita', aggrava i costi della crisi, compromette le possibilita' di sviluppo''. Lo denunciano Arci, Libera e Avviso pubblico che il 30 marzo daranno il via assieme Cgil, Cisl, Uil e a 'La lingue de l'Enseignment', il viaggio della Carovana internazionale antimafie. L'iniziativa denominata ''Se sai contare inizia a camminare'' e' un tour in 70 tappe in giro per l'Italia presentato oggi a Roma che durera' 69 giorni. Obiettivo: ''denunciare situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, portare solidarieta' e rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alle mafie, corruzione, malaffare''. I due furgoni della Carovana partiranno sabato da Tunisi, dopo aver partecipato al Forum sociale mondiale, e si imbarcheranno su un traghetto che li portera' in Sicilia. Tappe finali il 6 giugno a Milano, Firenze e Roma. ''Quest'anno il viaggio ribalta il tragitto tradizionale e finisce al nord, perche' anche li' e' estesa la criminalita' organizzata'', ha spiegato il coordinatore della Carovana Alessandro Cobianchi. ''La criminalita' organizzata non consce crisi - ha aggiunto il procuratore della Direzione nazionale antimafia e vicepresidente dell'Anm, Anna Canepa - questo e' un viaggio di consapevolezza e deve arrivare anche nei territori del nord''. Con la criminalita' organizzata, ha sottolineato il presidente di Avviso pubblico, Andrea Campinoti, ''la possibilita' di crescita ci viene sottratta. Se mancano risorse in Italia si aggrediscano i capitali mafiosi e non si operino tagli alla scuola o all'amministrazione pubblica''. Dai dati ricordati oggi dagli organizzatori, sono 11.238 i beni immobili e 1.708 le aziende confiscate alla criminalita' organizzata al 7 gennaio 2013. Il 43% si trova in Sicilia, ma la quarta regione per confische, dopo Campania e Calabria, e' la Lombardia. La corruzione sottrae al Paese risorse per 60miliardi di euro l'anno mentre l'ampiezza dell'economia sommersa e' stimata fra i 255 e i 275 miliardi di euro. Tra i collaboratori delle associazioni promotrici dell' iniziativa anche la squadra di calcio Nuova Quarto per la Legalita', che ''apparteneva al clan camorristico dei Polverino e dopo essere stata sottratta alla Camorra e' stata affidata alle associazioni antiracket''.

MAFIA:PM DNA CANEPA,BASTA SLOGAN SU AGENZIA BENI SEQUESTRATI 'VA RIEMPITA DI CONTENUTI, LE IDEE DEVONO CAMMINARE' (ANSA)

ROMA, 26 MAR - ''Basta slogan, ci sono un sacco di iniziative utili che bisogna riempire di contenuti. L'Agenzia e' un'etichetta, che deve essere riempita''. Lo ha detto il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia e vicepresidente dell'Anm, Anna Canepa, a margine della presentazione oggi a Roma della Carovana internazionale antimafie, riferendosi all'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita' organizzata. ''Non basta lanciare idee - ha precisato Canepa - le idee devono camminare. Questo e' il grande problema. In un contesto difficile come quello in cui ci troviamo, dove la mancanza di risorse e' il primo grande problema, occorre una grande capacita' di sfruttare le opportunita' che offre la legge penale, in particolare la confisca dei beni, per portare risorse. Non bisogna considerare questi strumenti come un costo, ma come una risorsa''. Secondo Canepa, ''questi beni, finche' sono in mano alle mafie, ottengono finanziamenti e poi come arriva lo Stato si chiude tutto. Bisogna cercare di rinegoziare con le banche le condizioni che possano trasformare questi sequestri in risorse per lo Stato''. La vicepresidente dell'Anm ha infine denunciato ''un'intimidazione mafiosa sulle banche'' e ha ribadito la necessita' di ''ripensare a una politica che sia favorevole per le aziende che non possono scomparire''.

MAFIA:CGIL,PRESTO FIRME PER LEGGE SU AZIENDE SEQUESTRATE (ANSA)

ROMA, 26 MAR - ''Entro fine maggio contiamo di portare a termine la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che vuole favorire l'emersione alla legalita' delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalita' organizzata. Siamo a meta' strada e in un mese e mezzo contiamo di superare le 50 mila firme''. Lo ha detto il responsabile dell'ufficio legalita' della Cgil, Luciano Silvestri, a margine della presentazione oggi a Roma della Carovana internazionale antimafie. La proposta di legge, che si inserisce nella campagna 'Io riattivo il lavoro', promossa da Cgil e sostenuta ''tra gli altri da Avviso pubblico, Arci, Libera, Legacoop e Acli'', e' ''in dieci punti'' e prevede l'istituzione di una banca dati relativa alle aziende sequestrate(''c'e' bisogno di uno scatto istituzionale nella trasparenza dei dati''), ''la costituzione di un fondo di rotazione, il sostegno alle imprese attraverso sgravi e la costituzione di un albo degli amministratori giudiziari''. ''Queste imprese e i loro lavoratori rischiano di essere lasciati a loro stessi'', ha concluso Silvestri.


Da Adn Kronos del 26/03/13

MAFIA: AFFARI ILLECITI PER 500 MLD L'ANNO, DA TUNISI CAROVANA ANTIMAFIE CON 70 TAPPE IN 69 GIORNI PER DENUNCIARE E PORTARE SOLIDARIETA'

Roma, 26 mar. (Adnkronos) - Ogni anno le attivita' illegali, come mafia, evasione fiscale e corruzione, sottraggono circa 500 miliardi di euro alle economie legali, 60 miliardi le risorse sottratte dalla corruzione. E sono 11.238 i beni immobili e 1.708 le aziende confiscate alla criminalita' organizzata e alle mafie. Dall'inizio della crisi economica, le confische sono aumentate del 65%. I dati sono resi noti in occasione della presentazione della Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico che con lo slogan "Se sai contare inizia a camminare" , riparte per il suo sedicesimo anno, il 30 marzo dalla Tunisia, attraversando l'Italia per concludersi in Francia. Circa 70 tappe di un viaggio che durera' 69 giorni per "denunciare le situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, portare solidarieta' e rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alla mafia, alla corruzione, al malaffare che esistono in Italia - spiega Alessandro Cobianchi, coordinatore della Carovana e presidente Arci - Bisogna rimboccarsi le maniche - ammonisce - essere protagonisti. Non e' piu' tempo di rimanere alla finestra e lasciare che qualcuno decida per noi". La Carovana "e' un viaggio che porta conoscenza e consapevolezza e deve arrivare anche al nord", secondo Anna Canepa della Dia e vice presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, che partecipera' all'iniziativa di Sanremo "dove il territorio e' solo apparentemente senza problemi". La Carovana parte da Tunisi dove, dal 26 al 30 marzo, si svolgera' il Forum Sociale Mondiale. "Italia e Tunisia sono esattamente al 72esimo posto nella classifica del quoziente di corruzione" rileva Tonio dell'Olio, responsabile di Libera Internazionale.

MAFIA: CANEPA, AGENZIA BENI SEQUESTRATI IDEA DA RIEMPIRE DI CONTENUTO

Roma, 26 mar.(Adnkronos)- "Basta slogan. Ci sono tante iniziative utili che bisogna riempire di contenuti", una tra queste e' l'Agenzia per i beni confiscati. Lo afferma Anna Capena, sostituto alla Procura nazionale antimafia e vicepresidente dell'Anm a margine della presentazione della Carovana internazionale antimafie. "Non basta lanciare idee, le idee devono camminare. In un contesto difficile come quello in cui ci troviamo - afferma - dove la mancanza di risorse e' il primo grande problema, occorre la capacita' di sfruttare le opportunita' che offre la legge penale sulla confisca dei beni. Non bisogna considerare questi strumenti come un costo ma come risorsa. Il grande problema di questi beni - sottolinea - e' che fino a quando sono in mano alla mafia ottengono finanziamenti, quando arriva lo Stato si chiudono tutte le possibilita' di ottenerli". Percio' e' necessario, secondo il magistrato "rinegoziare con le banche condizioni favorevoli al fine di trasformare questi beni sequestrati in una risorsa per lo Stato. Bisogna dunque - ammonisce- ripensare una politica che sia favorevole a queste aziende che non possono scomparire".

MAFIA: CGIL, PRESTO FIRME PER LEGGE PER AIUTARE AZIENDE SEQUESTRATE

Roma, 26 mar. (Adnkronos) - "Entro maggio contiamo di completare la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che intende aiutare l'emersione alla legalita' delle aziende sequestrate alla criminalita' organizzata. Dobbiamo raccoglierne 50.000. Per ora ci troviamo a meta' strada". Lo ha detto Luciano Silvestri, responsabile dell'ufficio legalita' della Cgil, a margine della presentazione a Roma della Carovana internazionale antimafie. La proposta di legge, che si inserisce nella campagna 'Io riattivo il lavoro', promossa da Cgil, prevede dieci punti, tra i quali "la rotazione di prestiti necessari alle imprese che consentino loro di ricominciare un percorso nella legalita' e sgravi fiscali". E' inoltre necessario, aggiunge il sindacalista, "la costituzione di un albo per gli amministratori giudiziari" di queste imprese che "non avendo una cultura d'impresa vanno aiutati a occuparsi del rilancio di queste aziende". L'obiettivo e' "non lasciare le imprese e i lavoratori soli a se' stessi".


Da Redattore Sociale del 25/03/13

''Nuova Quarto'': resiste alle intimidazioni la società di calcio confiscata ai boss

Sottratta al clan Polverino nel luglio del 2012 e affidata dalla Procura antimafia di Napoli all’associazione antiracket Sos Impresa. Domani a Roma aprirà la Carovana internazionale antimafie

NAPOLI – In viaggio contro tutte le mafie. Sarà la società di calcio confiscata alla camorra Nuova Quarto ad aprire domani a Roma la carovana internazionale antimafie, in partenza da Tunisi il prossimo 30 marzo. All’iniziativa, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l’Enseignement, parteciperà da Napoli Luigi Cuomo, coordinatore nazionale della rete Sos Impresa e presidente della squadra Nuova Quarto Calcio per la Legalità. “Lo stadio di Quarto e Città della Scienza – annuncia Cuomo - saranno tra le tappe napoletane della carovana della legalità, per dare un segnale forte e chiaro contro le mafie”. Tutto ha inizio nel luglio 2012, quando la società calcistica, confiscata al clan Polverino, viene affidata dalla Procura antimafia di Napoli all’associazione antiracket.

“Ci siamo messi in gioco – spiega il presidente - per realizzare un progetto di legalità e aiutare la parte sana della città a resistere alle infiltrazioni mafiose. L’abbiamo fatto mantenendo in vita una società di calcio, dimostrando che è possibile stare in campo e vincere con la legalità”. È così che parte l’avventura della Nuova Quarto, cui il comune della cittadina napoletana affida anche lo stadio e che, passo dopo passo, arriva a conquistare il primo posto in classifica nel campionato Promozione. “Se la vecchia proprietà utilizzava la squadra come simbolo di potere e strumento di consenso - dice Luigi Cuomo - noi al contrario attraverso il calcio vogliamo sospingere il movimento anticamorra che si sta diffondendo in città”. Non mancano le difficoltà.

“Da quando abbiamo preso la squadra in mano – denuncia Cuomo – siamo stati vittima di episodi di teppismo, che poi sono diventati sempre più chiaramente tentativi di intimidazione”. L’ultimo risale all’inizio di marzo, quando la società subisce il furto delle targhe dei tornei vinti e di altri oggetti che non hanno un valore materiale, ma simbolico. “Il messaggio era chiaro – sottolinea Cuomo, ricostruendo gli ultimi avvenimenti – Volevano colpire al cuore del nostro lavoro, tentare di intimidirci, ma non ci sono riusciti. Noi andiamo avanti più forti di prima, perché quando ci colpiscono ci rafforzano, facendoci riscontrare anche la solidarietà della gente che ci circonda e sostiene. Lo stesso team ne esce ancora più determinato”. La squadra, che un tempo era dei boss, oggi vince in nome della legalità. E conquista sempre più tifosi e sostenitori, tra cui anche i parroci della Curia di Pozzuoli. Tra le attività legate a quella calcistica ci sono gli sportelli antiusura e antiracket dislocati nella zona flegrea: uno nella parrocchia di Quarto, un altro nel mercato ittico di Pozzuoli, un terzo a Bacoli, temporaneamente nel parco del Fusaro, ma che sarà poi spostato in via definitiva in una villa confiscata alla camorra. Tra le prossime iniziative che ha in mente Sos Impresa c’è quella di promuovere nuove opportunità con un servizio pubblico di prevenzione e contrasto all’usura nel comune di Ottaviano. (mn)


Da Redattore Sociale del 26/03/13

Mafia, corruzione e evasione “rubano” ai cittadini 500 miliardi di euro

Al via con una denuncia sull'illegalità economica la Carovana antimafie, iniziativa itinerante promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico. Partirà il 30 marzo dal Forum Sociale Mondiale a Tunisi, per raggiungere dopo 70 tappe italiane

ROMA - Animare i territori, portare la cultura dell'antimafia ma anche proporre una

discussione urgente sul tema dell'illegalità economica come uno dei principali fattori che

comprime e “sequestra” la crescita e lo sviluppo in Italia, con un furto ai cittadini onesti che è stato stimato nella cifra da capogiro di 500 miliardi di ero. Sono gli obiettivi della Carovana Anti-Mafia 2013 presentata questa mattina a Roma. Alla sua sedicesima edizione, l'iniziativa itinerante promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico avrà uno speciale focus sui temi della lotta alla corruzione e sull'importanza dell'uso e della valorizzazione dei beni confiscati alla mafia. La carovana partirà da Tunisi in cui, da oggi al 30 marzo, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale: il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto che

li porterà in Sicilia e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia, per un viaggio di 70 tappe che durerà 69 giorni. Appartengono a diversi settori della criminalità e provengono da diverse fonti i dati che hanno portato alla stima dei 500 miliardi, da parte del gruppo di lavoro della Carovana Antimafia, come cifra indicativa del furto di mafia, corruzione e evasione fiscale ai danni dei cittadini onesti: 10 miliardi di euro è il valore stimato dei profitti illegali in agricoltura; 3 miliardi il business delle zoomafie; 6,7 miliardi è il fatturato della contraffazione, che sottrae anche 110.000 posti di lavoro regolari, 60 miliardi sono sottratti in Italia dalla corruzione che aumenta anche del 40-50% il costo delle opere pubbliche; il fatturato delle ecomafie è di 9,4 miliardi di euro e 160.000 sono le imprese commerciali soggette a estorsione; l'ampiezza dell'economia sommersa è tra i 255 e i 275 miliardi di euro; il fatturato delle mafie italiane è valutato tra i 150 miliardi di euro stimati dalla Commissione parlamentare antimafia e i 25,7 miliardi calcolati da Transcrime. “Chiediamo il rilancio delle buone norme di contrasto alla mafia”, ha sottolineato nella conferenza di presentazione Alessandro Cobianchi dell'Arci, coordinatore della carovana, “e per questo siamo a fianco una parte importante dell'Antimafia, quello giudiziaria”. E' poi intervenuta Anna Canepa, procuratore della Direzione nazionale antimafia e vice presidente dell’Associazione nazionale magistrati, affermando come “la magistratura è aiutata da iniziative come la carovana, che porta consapevolezza e conoscenza” e come in un momento di crisi economica, in cui “l'unico settore che non conosce crisi è proprio la criminalità che ha necessità reinvestire denaro liquido”, sia fondamentale “fare conti in tasca alle mafie”, per poterle seriamente ostacolare. “Non è casuale la partenza della carovana da Tunisi quest'anno”, ha detto Tonio dell'Olio, responsabile di Libera Internazionale: "Il motivo non è solo il workshop sull'anti-corruzione che sarà tenuto al World Social Forum di Tunisi il 30 marzo” ha detto, “ma c'è anche il fatto simbolico che l'Italia e la Tunisia occupano esattamente il 72° posto a pari merito nella 1 / 2 Mafia, corruzione e evasione “rubano” ai cittadini 500 miliardi di euro Fonte: Redattore Sociale Martedì 26 Marzo 2013 18:12 - classifica di Tranparency International sulla corruzione”. “La corruzione e le sue connivenze con il potere politico, è proprio l'elemento che distingue la criminalità mafiosa da quella semplice”, ha detto dell'Olio, “la corruzione non è cosa altra da mafie ma altra faccia medaglia”. (lj)


Da Meridiana Notizie del 26/03/13

La carovana antimafia parte da Tunisi per denunciare la corruzione VIDEO

(Meridiananotizie) Roma, 26 marzo 2013 – Tanti passi, tante storie per raccontare, denunciare e proseguire il cammino verso la legalità. Partirà da Tunisi il 30 marzo la carovana antimafie di quest’anno. Il sedicesimo viaggio della traversata in nome della trasparenza, promossa da Arci, Libera, e Avviso Pubblico in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, prenderà il via proprio dal paese che ha dato vita alle rivolte arabe, che attraverso il suicidio di Mohamed Bouazizi ha sancito l’opposizione e il disgusto del popolo contro lo sfruttamento e ogni forma di corruzione. CAROVANA-ANTIMAFIA2

Ed è proprio sul tema dell’illegalità economica in tutte le sue forme che si concentrerà l’edizione di quest’anno, in particolar modo sulla corruzione, piaga dell’economia italiana che sottrae al paese risorse per 60 miliardi di euro l’anno; un dato che ci accomuna più di quanto non pensiamo ai nostri vicini nordafricani come spiega Tonio dell’Olio, responsabile di Libera Internazionale. Secondo i dati dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata nel 2013 sono 12.946 i beni sottratti alle mafie, e la confisca rimane l’unico modo per intaccare il potere economico e marcare il confine tra economia legale e illegale come spiegava Pio La Torre e ribadisce oggi Anna Canepa, procuratore della direzione nazionale antimafia. La maratona proseguirà per la Sicilia per concludersi il 6 giugno in contemporanea a Milano, Firenze e Roma toccando circa 70 tappe nel corso delle quali si porterà solidarietà a coloro che in prima fila operano per la legalità democratica e si sensibilizzeranno le persone per tenere alta la tensione antimafia.

Il servizio di Luisa Deiola

http://www.meridiananotizie.it/2013/03/cronaca/la-carovana-antimafia-parte-da-tunisi-per-denunciare-la-corruzione-video/


QUOTIDIANI

Da il manifesto del 27/03/13, pag. 16

Quarto

UN CALCIO AI BOSS

Una squadra di calcio sequestrata alla camorra e consegnata dai magistrati a un’associazione antiracket: la storia della «Nuovo Quarto per la legalità», in provincia di Napoli. Che, tra attentati e minacce, sta per vincere il campionato di Promozione e la sfida ai clan

Angelo Mastrandrea

Prima hanno devastato le panchine. Poi hanno rubato le scarpette a tutti i calciatori. Quando hanno divelto delle grate di ferro per entrare nella segreteria e rubare coppe e medaglie di un recente torneo consacrato alla legalità in cui la Nuova Quarto aveva giocato contro una formazione di magistrati, più di uno ha sentito puzza di bruciato e ha pensato: vuoi vedere che non si tratta di atti di vandalismo ma di intimidazioni? È una bella sfida, rilevare una squadra di calcio confiscata alla camorra nella periferia nord-ovest di Napoli, restituirla alla cittadinanza insieme al suo stadio e vincere pure il campionato. A quattro giornate dalla fine, la Nuova Quarto per la legalità,magliette azzurre tendenti al blu, è prima in classifica, nonostante furti, sabotaggi e minacce di ogni genere. Come quella che un paio di domeniche fa ha fatto sbottare il «dirigente unico» Luigi Cuomo: «Ogni trasferta si trasforma in una sorta di caccia all'uomo ai danni dei nostri giocatori», ha dichiarato, esasperato, al termine della trasferta di Villa Literno, per la cronaca conclusasi sul 2 a 2. Per Cuomo, più che a una partita di calcio, sembrava di assistere a una gara di kickboxing, «davanti agli occhi dell’arbitro, che non è mai intervenuto». Non stessimo a parlare di una squadra che un anno fa era il fiore all’occhiello dei Polverino di Marano - un clan con affari nell’edilizia e ambizioni populistiche - archivieremmo il tutto come una consueta lamentazione di un presidente che ha visto la sua squadra lasciare due punti sul campo, o al massimo la considereremmo un esempio della rude realtà dei campionati minori, in cui l’aggressività è inversamente proporzionale alla levatura tecnica dei giocatori in campo. Ma non è così, ed è lecito temere che dietro alcuni accadimenti possa esserci anche dell’altro. Le squadre dei boss Quarto flegrea è una cittadina di 40 mila abitanti alle porte di Napoli, una delle tante periferie metropolitane della città. La Terra di Lavoro casertana comincia già qui, e non c’è soluzione di continuità con Marano e con la stessa periferia nord-orientale del capoluogo. Lo stadio San Paolo, dove giocano Hamsik e Cavani, dista appena nove chilometri, e naturalmente tra le due squadre non c’è partita, per cui a vedere la Nuova Quarto ogni domenica vanno non più di qualche centinaio di fedelissimi. Eppure, la storia di questa squadra è quella di un piccola grande resistenza: quello di una squadra «recuperata » dal suo destino criminale e che oggi ha al suo vertice il presidente dell’associazione antiracket Sos Impresa e un amministratore giudiziario. Il Quarto non è l’unica squadra di calcio sequestrata alla criminalità in Campania: lo scorso anno erano stati messi i sigilli anche al Sapri, quasi 250 chilometri più a sud. Ai mafiosi piace il calcio, e investire in una squadra consente al tempo stesso di divertirsi, riciclare denaro sporco e diventare popolari agli occhi dell’opinione pubblica. A dirlo sono gli stessi magistrati: per i pm che hanno condotto l’inchiesta All Clean, che portò al sequestro di 190 milioni di beni al clan Pesce di Rosarno, in Calabria - tra ville e auto di lusso c’erano le squadre di serie D dell’Interpiana e del Sapri, appunto - l’obiettivo dei boss era principalmente quello di aumentare il proprio consenso sul territorio.

Benvenuti al «Quarto Mondo»

Viceversa, sottrarre alla criminalità organizzata uno strumento di propaganda così potente può costituire un’arma letale per la popolarità dei boss e uno schiaffo al loro orgoglio, e giustifica ogni sospetto quando accadono strani furti. Non è che Quarto sia il Bronx, questo è bene premetterlo, però il giorno delle elezioni si è registrato un agguato a colpi di pistola davanti a un seggio elettorale - un episodio, pare, riconducibile a una faida di camorra nell’area flegrea. Ma, quel che è più grave, l’altra notte i soliti ignoti hanno tentato di dare fuoco a un centro sociale che è un’altra oasi di resistenza alle speculazioni e al malaffare malavitoso. Per fortuna gli attentatori non sono riusciti a innescare una miccia artigianale e i danni sono stati contenuti: solo qualche sedia e poltrona bruciata. Il centro sociale «Quarto mondo» si trova in una tensostruttura proprio a fianco allo stadio e la sera prima proprio lì dentro c’era stata una serata con musicisti e writers. Gli attivisti sostengono di non sapere chi abbia compiuto l’attentato e quali interessi lo muovano, ma - hanno scritto in un comunicato - «esprimiamo tutta la nostra rabbia che va contro chi ostacola esperienze belle e legittime come la nostra che cercano di portare saperi, socialità, spazi e autonomia in periferie abbandonate come quella di Quarto: uno dei comuni più giovani d'europa schiavo di gruppi di interesse che in vent'anni hanno cementificato il territorio che viviamo, non concedendoci ciò di cui necessitiamo e per causa dei quali abbiamo occupato il Quarto Mondo».

In attesa dell’assegnazione

L’idea di far rivivere la squadra di calcio, cambiandone radicalmente di segno la storia, è venuta ai magistrati della Dda di Napoli, gli stessi che stanno indagando sul rogo della Città della Scienza. E non è un caso se la Carovana antimafia di Libera-Arci farà tappa, insieme alla squadra della Nuova Quarto, proprio davanti ai padiglioni andati a fuoco dell’ex Italsider di Bagnoli. Ora la società attende la confisca e l’assegnazione, com’è avvenuto per altre importanti esperienze: la Nuova Cucina Organizzata e le mozzarelle prodotte dove il bossMichele Zaza gestiva il contrabbando di sigarette, la «Casa di Alice» di Castel Volturno con la sua moda afro-italiana. La storia insegna che bisogna vigilare fino alla fine, perché non sono mancati i tentativi dei boss di riprendersi - in forme spesso ben dissimulate - quel che era stato loro tolto. A Quarto, invece, la squadra è diventata il grimaldello per combattere la camorra sul territorio. Attorno a essa è nata una nuova associazione antiracket che ha organizzato anche una sorta di azionariato popolare. Vincere il campionato avrebbe, almeno simbolicamente, un significato politico importante. Vorrebbe dire che, scendendo in campo con la giusta tensione, come insegnano i migliori allenatori, si può vincere.


Da il manifesto del 27/03/13, pag. 16

CAROVANA ANTIMAFIA

Dal Wsf di Tunisi a Marsiglia

Il 30 marzo la Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l’Enseignement, ripartirà per il suo sedicesimo viaggio. Partirà simbolicamente da Tunisi, dal paese cioè che ha dato l’avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale. Dopo aver partecipato alla manifestazione conclusiva del Forum, il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto che li porterà in Sicilia e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durerà 69 giorni. Ci sarà una seconda parte di Carovana che raggiungerà in ottobre (dal 3 al 10) le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia. Lo scopo della Carovana non è solo quello di denunciare le situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, ma anche quello di rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alle mafie.


Da Repubblica del 27/03/13, pag. 61

La storia

Miracolo Quarto gli anti camorra primi in classifica

PAOLO ROSSI

ROMA

Un club di calcio e un magistrato, e sindacalisti e dirigenti di numerose associazioni. Tutti insieme, in carovana. Dal 30 marzo, da Tunisi (promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, e Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l’Enseignement): riparte per il suo 16° viaggio la Carovana internazionale antimafie. Perché i dati sui beni confiscati, il fatturato mafioso, l’entità della corruzione, l’evasione fiscale e l’economia sommersa fanno paura: 500 miliardi, secondo le stime. «Per questo dobbiamo riempire di contenuti l’Agenzia per i beni confiscati» ha detto Anna Canepa sostituto alla Procura nazionale antimafia. «Evitare che gli operai ci dicano che stavano meglio quando c’era la camorra» ribadisce Tonio Dell’Olio,

di Libera.

L’esempio è il Quarto calcio, anzi la nuova Quarto calcio. Club nato sulle ceneri della confisca al clan Polverino, che «aveva privatizzato lo stadio comunale». Forse con lo sport è più facile, ma i magistrati napoletani hanno avuto l’intuizione giusta. Affidando a Luca Catalano e Luigi Cuomo le chiavi di una scommessa, sociale e sportiva. E loro, che di strategie calcistiche nulla

sapevano, hanno delegato Ciro Amorosetti. Un insegnante Isef, ma anche allenatore. Oggi, a quattro partite dalla fine del campionato di Promozione (il girone A), la squadra è prima ex aequo con la Frattese, che in realtà si chiama Atletico Bosco. Arrivassero a pari merito, ci sarebbe lo spareggio, complice una sconfitta con i rivali patita al 92’.

Ma questa è la sfida sportiva: quella sociale, invece, è a un passo dall’essere vinta perché la gente, piano piano, ha preso ad avvicinarsi, senza il timore che i camorristi lo prendessero come un affronto. Anche gli sponsor sono stati vicini, complici le telecamere e la visibilità mediatica che la squadra ha avuto per l’intera stagione. Certo, il rischio è che tutto possa svanire senza l’attesa e sperata promozione in Eccellenza, ma tutto non si può avere. «Certo, ci dessero i rigori... » sbottano quelli del Quarto, tra il serio e il faceto: no sudditanza psicologica, ma neppure complotti. «Noi vogliamo il ritorno alla normalità: ai miei chiedo di non reagire alle provocazioni, di non bestemmiare, di comportarsi normalmente» dice Amorosetti. Tecnico che, in campo, rampogna sempre il buon Alfonso Aprile, più rapido e bravo con i piedi che con le parole. La verità è che poi nello spogliatoio le dinamiche sono uguali a qualsiasi altra squadra, ma ufficialmente il comportamento deve essere ineccepibile. «I ragazzini ci guardano, e noi vogliamo dar loro il messaggio giusto, la nostra vera vittoria».


Da l’Unità del 27/03/13, pag. 13

Quel pallone sottratto alle mafie

JOLANDA BUFALINI

C’è anche Roberto D’Auria, bomber della Nuova Quarto calcio, alla carovana antimafia organizzata da Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl e Uil. La carovana (alla 16ma edizione) quest’anno partirà da Tunisi, dove si tiene il Forum sociale mondiale, approderà a Palermo e, dall’isola, risalirà lo stivale sino al Nord, perché, spiega Anna Canepa, magistrato della Dia e vicepresidente della Anm, citando Sciascia: «La mafia è come la palma, i suoi rami arrivano lontano ». Arrivano grazie alla grande liquidità derivante dai proventi illegali. Fra i tanti indicatori, significativo, circa il volume di affari delle criminalità organizzate, c’è quello dei beni confiscati, aumentati del 65% dall’inizio della crisi e che vedono la Lombardia al quarto posto, dopo la Sicilia, la Campania e la Calabria. 11.238 i beni immobili, 1708 le aziende. Fra i beni sequestrati c’è anche la squadra di calcio di Quarto che stata tolta ai Polverino, clan camorrista che, dicono le indagini, ha sostituito i Nuvoletta nelle relazioni con i siciliani. In amministrazione giudiziaria la squadra flegrea, completamente rinnovata, è tornata ai vertici del girone di promozione e aspira di nuovo all’eccellenza. «Ai Polverino della squadra non importava niente - racconta Luigi Cuomo, presidente della società - quello che gli interessava era il controllo dello stadio e il prestigio derivante dal possesso, nella squadra facevano giocare figli e nipoti degli amici degli amici». Ora lo stadio comunale è tornato nella disponibilità della cittadina, continua Cuomo, mentre prima «c’ra una gestione privata dei Polverino nonostante l’impianto sia pubblico». E la squadra è affidata alle associazioni antiracket, con il proposito di lanciare ai giovani un messaggio di legalità. Spiega ancora Cuomo: «L’attenzione dell’opinione pubblica è stata sugli scandali della serie A ma anche a livello dilettantistico si sono verificati molti casi di corruzione e di gestione malavitosa dello sport». Il cammino della Nuova Quarto non è facile, l’ultimo episodio di intimidazione è stato il furto dei trofei vinti dalla squadra dopo l’avvio della nuova gestione. «È in quel momento che abbiamo avuto chiaro che vandalismi e piccoli furti erano atti intimidatori». Ma l’intimidazione, aggiunge Cuomo, «ha isolato i malviventi, la squadra va avanti con l’azionariato popolare».


Da Europa del 27/03/13

Con la Nuova Quarto Calcio la camorra è fuori gioco. A un passo da Napoli

Per la prima volta in Italia un'associazione antiracket gestisce la società di una squadra di calcio sequestrata alla camorra. Il 30 marzo parte la carovana antimafie promossa da Arci, Libera, Avviso Pubblico

Era il fiore all’occhiello di Castrese Paragliola, cognato del boss del potentissimo clan Polverino di Marano, in provincia di Napoli, che ne faceva un segno di prestigio (oltre che un modo per riciclare soldi). Ora, dopo essere stata sequestrata alla camorra nell’ambito di un’operazione della procura del capoluogo partenopeo che nel 2011 ha portato all’arresto di 39 affiliati di quel clan, è la prima squadra di calcio gestita da un’associazione antiracket e restituita interamente alla comunità di cui è espressione.

Quella della squadra Nuova Quarto calcio per la legalità è una di quelle piccole storie dal grande valore, non solo simbolico, che parlano di un’Italia che non smette di crederci, anche se le cose vanno un po’ così. Di credere che le cose possano cambiare, pure in un territorio ad alta densità camorristica. Ed è anche, come spesso accade, una storia che cammina sulle gambe delle persone: il pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro (appassionato di calcio), il coordinatore nazionale di Sos impresa e portavoce dell’associazione antiracket di Pianura Luigi Cuomo.

Quando, un anno dopo il sequestro, la squadra storica di Quarto (paesone di 40mila abitanti a un passo da Napoli) rischia di andare lentamente a morire, da un filo diretto fra i due parte l’idea. La gestione della società da parte dell’associzione antiracket (insieme al custode giudiziario Luca Catalano) con Cuomo dirigente unico. Per riportare la squadra del paese a buoni livelli tecnici – dopo alterne vicende ora è prima nel campionato promozione Campania – all’insegna della legalità e del coinvolgimento della comunità.

Viene messo un tetto alle sponsorizzazioni e costituita un’associazione di azionariato popolare in cui si chiede ai quartesi una compartecipazione minima di 10 euro per sostenere la squadra: in sei mesi mille aderenti. La compagine della squadra viene rinnovata, con una quarantina di giocatori fra i 17 e i 32 anni (juniores e prima squadra), i giocatori firmano un contratto e un codice etico in cui dichiarano di essere incensurati e di non avere carichi pendenti. In quest’ultimo anno la società ha subito vari atti di vandalismo (panchine dello stadio rotte, scarpe dei giocatori rubate), ma, qualche mese fa, un’intimidazione vera e propria: qualcuno è entrato nella segreteria e ha portato via coppe e glagliardetti di un torneo organizzato con i magistrati. Senza toccare gli oggetti di valore. Lo stadio, però, si riempie lo stesso: ogni domenica fino a mille persone, molte di più rispetto ai tempi del boss.

Il 17 aprile passerà da Napoli la carovana antimafia voluta dall’Arci quasi vent’anni fa e ora promossa anche da Libera e da Avviso Pubblico. Nata per fare sentire ai siciliani tutta la solidarietà nel contrasto alle mafie, nel tempo è diventata internazionale e quest’anno partirà da Tunisi (il 30 marzo). Il 19, a Quarto, proprio sulla scia della Quarto Calcio per la legalità, Cuomo presenterà la nova associazione antiracket del paese. La prima.


SITI

Da Huffington Post del 25/03/13

Alessandro Cobianchi
Coordinatore della Carovana Internazionale Antimafie

Se sai contare, inizia a camminare: parte il 30 marzo da Tunisi la Carovana antimafie

Pubblicato: 25/03/2013

La sedicesima edizione della Carovana internazionale antimafie, organizzata da Arci, Libera, Avviso pubblico con Cgil, Cisl, Uil e Ligue de l'enseignement, partirà da Tunisi il 30 marzo per concludersi il 6 giugno con iniziative che si svolgeranno in contemporanea a Roma, Milano e Firenze per ricordare, vent'anni dopo, le stragi di mafia del 1993.

79 giorni di viaggio (compresa la 'coda' francese in ottobre) e oltre 120 tappe.

Se sai contare inizia a camminare: questo è lo slogan prescelto. Non è più il tempo infatti d'essere 'soltanto' cittadini consapevoli, è un lusso che non ci possiamo permettere. Mentre una parte del Paese è stata immobile a contemplarsi nella sua indignazione, un'altra parte ne ha approfittato per recidere le radici più profonde di quell'indignarsi e sotterrarle in una fossa comune con il pudore e l'etica.

In nessuna democrazia, solo per fare un esempio, un candidato alle elezioni politiche - pluriindagato e condannato per reati anche gravi - avrebbe impunemente potuto dire che la magistratura è peggio della mafia senza creare un moto popolare di forte dissenso da destra a sinistra.

Ma c'è un altro rischio: che a furia di cercare i 'mostri' nella politica (che pure ci sono) scatti il meccanismo del tutti assolti. Credo invece che ci sia una sorta di 'concorso esterno' che faccia un favore alle mafie, si chiama mafiosità. Siamo consapevoli che rischiamo di essere complici delle mafie?

Siamo complici quando evadiamo le tasse, quando accostiamo l'auto alla donna costretta a prostituirsi sulla statale, quando giochiamo alle slot machine di dubbia provenienza, quando paghiamo per ottenere un posto che ci spetta in un ospedale. Siamo complici, null'altro che complici. Delle mafie, dei corrotti, di quelle massonerie con il colletto bianco e la giacca grigia che non sappiamo nemmeno definire perché tanto c'è ancora da capire. Le mafie si sono evolute in questi ultimi vent'anni, sono meno 'epiche' ma sicuramente più corrosive. Capaci di infiltrarsi nei settori dell'economia, senza molta distinzione fra legale e illegale, abili come sono a mischiare queste due realtà. Le organizzazioni criminali si avvantaggiano nella società anche grazie al ruolo degli 'indignati ma immobili'.

Si pensi alla vicenda della confisca dei beni ai mafiosi e a tutti quei parlamentari, anche onesti, che si sono prestati, nelle scorse legislature, a indebolirne la straordinaria valenza, proclamando l'ineluttabilità della vendita di questi beni o ancorando la riforma della legge sulle vittime di mafia alle retrovie delle proposte, relegando i familiari a quello che in fondo per qualcuno sono: testimoni di una memoria che non sempre fa comodo riportare.

E così, mentre bruciano poli scientifici d'eccellenza e l'usura diventa risposta sempre più diffusa alla crisi, sentiamo con la Carovana, ancora una volta, l'esigenza di riprendere il cammino e dare voce a quelle vertenze territoriali che rappresentano i mille modi diversi per costruire società alternative alle mafie e al malaffare.

A noi quei 500 miliardi che le mafie e i corrotti sottraggono alle qualità e alla serenità delle nostre vite, proprio non stanno bene. Noi saremo in Carovana per dire che quei soldi devono tornare alla collettività. La Carovana racconterà le buone pratiche, le belle storie delle cooperative che gestiscono i beni confiscati o gli amministratori virtuosi che con adeguate risorse, migliorano la propria comunità. Perché sconfiggere l'economia illegale significa più giustizia sociale e più lavoro, per tutti.

http://www.huffingtonpost.it/alessandro-cobianchi/se-sai-contare-inizia-a-c_b_2933330.html


Da Repubblica.it del 25/03/13

Antimafia, parte la carovana "Se sai contare inizia a camminare"

L'iniziativa promossa da Arci, Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l'Enseignement riparte per il suo sedicesimo viaggio. Partirà simbolicamente da Tunisi, dal paese cioè che ha dato l'avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale

ROMA - Il 30 marzo la Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l'Enseignement, ripartirà per il suo sedicesimo viaggio. Partirà simbolicamente da Tunisi, dal paese cioè che ha dato l'avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale. Dopo aver partecipato alla manifestazione conclusiva del Forum, il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto che li porterà in Sicilia e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durerà 69 giorni. Ci sarà una seconda parte di Carovana che raggiungerà in ottobre (dal 3 al 10) le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia.

Il programma. Gli eventi più significativi, la storia e il senso della iniziativa, insieme ad alcuni dati sul numero e l'utilizzo dei beni confiscati oltre che sul fatturato mafioso, sull'entità della corruzione, dell'evasione fiscale e dell'economia sommersa, verranno presentati in una Conferenza Stampa che si terrà a Roma, martedì 26 marzo, alle ore 11,30, presso la sede della Federazione nazionale stampa italiana, in corso Vittorio Emanuele 349 (primo piano). Come è tradizione della Carovana, lo scopo non è solo quello di denunciare le situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, ma anche quello di portare solidarietà e rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alle mafie, alla corruzione, al malaffare che esistono in Italia.

Il capitale simbolico. A rappresentare il capitale simbolico di questo percorso, parteciperanno alla conferenza stampa: Anna Canepa - procuratore della Direzione nazionale Antimafia e Vice Presidente dell'Associazione nazionale magistrati - Luigi Cuomo e Agostino Orlando - Presidente e Direttore sportivo della squadra Nuova Quarto Calcio per la Legalità - l'allenatore Ciro Amorosetti, l'amministratore giudiziario Luca Catalano e il bomber Roberto D'Auria. Si tratta di una squadra che da straordinario veicolo di consenso sociale per le mafie è oggi diventata un simbolo di riscatto per la società civile. La squadra apparteneva, infatti, al clan camorristico dei Polverino e dopo esser stata sottratta alla camorra è stata affidata alle associazioni antiracket. Un messaggio di legalità rivolto ai giovani e ai cittadini, una testimonianza di come un calcio pulito e onesto possa promuovere la cultura della legalità e rivalutare l'immagine di un territorio.

http://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2013/03/22/news/antimafia_parte_la_carovana_se_sai_contare_inizia_a_camminare-55152886/


Da Blog Altre Voci - RaiNews24 del 26/03/13

Riparte la Carovana Antimafie

Se sai contare inizia a camminare. Questo lo slogan della XVI edizione della Carovana Antimafie 2013, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, che partirà da Tunisi il 30 marzo per arrivare a Roma il 6 giugno. 69 giorni di viaggio e 70 tappe per ricordare le 900 vittime innocenti della mafia. Ogni anno le attività illegali sottraggono circa 500 miliardi di euro alle economie legali e quindi ai cittadini onesti. Un costo enorme che ricade sull’intera collettività, aggrava i costi della crisi e compromette le possibilità di sviluppo.

In studio con Luce Tommasi, Alessandro Cobianchi, coordinatore della Carovana, Luca Catalano, amministratore giudiziario della Squadra Nuovo Quarto Calcio per la legalità, che in origine apparteneva ad un clan camorristico e il bomber della formazione Roberto D’Auria.

Link alla puntata http://altrevoci.blog.rainews24.it/2013/03/26/riparte-la-carovana-antimafie/


Dal sito di Radio Vaticana del 26/03/13

Parte da Tunisi, il 30 marzo, la Carovana antimafie: 70 tappe per parlare di legalità

Non solo denunciare le situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, ma anche rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alla criminalità, all’illegalità e alla corruzione che esistono in Italia. E’ l’obiettivo della Carovana internazionale antimafie che dal 30 marzo prossimo darà il via al suo sedicesimo viaggio. Oggi, a Roma, la conferenza stampa di presentazione del programma e del senso dell’iniziativa promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con i sindacati. Il servizio di Adriana Masotti:

E’ Tunisi, la città di partenza di questo viaggio della Carovana antimafie. Da Tunisi, ha preso il via il complesso percorso delle "primavere arabe" ed è lì che si svolge quest’anno il Forum Sociale Mondiale. Il perché della scelta lo spiega Tonio dell’Olio, responsabile di Libera internazionale:

“Perché la 'primavera araba' non ha smesso di soffiare e la società tunisina sta facendo grandi sforzi per uscire dalla situazione in cui era tenuta soggiogata, soprattutto dai meccanismi di corruzione. E poi, nella classifica annuale di 'Transparency International', l’Italia e la Tunisia sono nello stesso punto della classifica, al 72.mo posto, per la incidenza della corruzione. E noi crediamo che la corruzione sia l’altra faccia della medaglia della criminalità organizzata e che vada combattuta con la stessa efficacia”.

Dalla Tunisia, i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto per la Sicilia e da lì passeranno nelle altre regioni italiane per poi finire il percorso nel sud della Francia. Circa 70 le tappe del viaggio, che durerà 69 giorni. Quali gli eventi più significativi:

“Sicuramente, nella prima tappa siciliana, il 2 aprile, ricorderemo la strage di Pizzolungo, dove in un tragico attentato che voleva colpire il giudice Carlo Palermo, rimasero uccise una donna, Barbara Asta, e Salvatore e Gaetano, i suoi due figli. Vogliamo quindi porre l’attenzione su una mafia che uccide, su una mafia che davvero non ha nulla a che fare con la civiltà, con il messaggio cristiano, con il Vangelo, con la società degli onesti. Poi risaliremo, passando ad esempio per la Campania e, in particolare, ci fermeremo a Napoli, presso la Città della Scienza, che è stata distrutta da un incendio doloso per mano, con ogni probabilità, della stessa camorra. Altrettanto significativamente, andremo in Lombardia, perché oggi è ai primi posti delle classifiche per beni confiscati, essendo la Lombardia l’estensione di organizzazioni quali la camorra, ‘ndrangheta e Cosa Nostra”.

Alla Conferenza stampa, erano presenti anche i dirigenti della squadra Nuova Quarto Calcio per la Legalità, diventata simbolo di riscatto per la società civile. Ancora dell’Olio:

“Da tempo, noi ci siamo accorti che le mafie investono nello sport, promuovendosi come presidenti di società calcistiche e in maniera particolare ciò è avvenuto in questa cittadina, nell’hinterland di Napoli. I mafiosi lo fanno perché questo legittima la loro immagine: acquistano i cartellini dei calciatori, quindi ne diventano in qualche modo i proprietari e, attraverso l’attività agonistica, riciclano anche denaro. Allora, il calcio, come lo sport in generale, va riportato alla sua vocazione originaria. Questi giovani, con l’amministrazione comunale di questa città, si sono riscattati e una volta che il presidente è stato condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso non l’hanno più riconosciuto. Sono riusciti a riportare la squadra a giocarsi tutto davvero sulla legalità, per cui sulle loro magliette è scritto 'In gioco per la legalità'. E questo significa davvero molto: attraverso il calcio, infatti, si può davvero creare una cultura, una mentalità diversa contro le mafie e per l’onestà e la legalità”.

Ogni anno, le attività illegali sottraggono miliardi di euro alle economie legali. Un costo enorme che aggrava le conseguenze della crisi, compromettendo le possibilità di sviluppo. Quale il messaggio che la Carovana cercherà di veicolare nel suo lungo viaggio?

“In questo momento di crisi economica e finanziaria, noi riteniamo che il messaggio debba essere anche in questa direzione. Il mondo della politica, ad esempio, ritiene che spesso la lotta alle mafie sia una questione collaterale a tutte le altre. Noi invece vogliamo mettere in evidenza come i soldi della corruzione, i soldi del lavoro nero e sommerso, i soldi degli appalti truccati, insieme con i tanti guadagni che provengono dai traffici illeciti – droga, armi, esseri umani – ammontino a 500 miliardi in un anno. E questo è sorprendente: significa che se davvero noi riuscissimo a concentrare la nostra attenzione sul contrasto alle mafie, riusciremmo anche a risanare i nostri conti, perché 500 miliardi equivalgono più o meno a tre manovre finanziarie di quelle che abbiamo fatto negli ultimi anni”.

Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/Articolo.asp?c=677005

del sito Radio Vaticana


Da DazebaoNews del 26/03/13

Carovana internazionale antimafie. A fine marzo riprende un lungo viaggio

ROMA - Il 30 marzo 2013 riprende il suo viaggio la Carovana internazionale antimafie, attraverso un lungo percorso di solidarietà e sensibilizzazione verso le realtà che ogni giorno lottano contro il malaffare delle mafie.

L’iniziativa è promossa da Arci, Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Uil e La Lingue de l’Enseignement.Domani, 26 marzo 2013, presso la sede della Federazione nazionale stampa italiana (corso Vittorio Emanuele 349 –primo piano-), alle ore 10.30, verrà presentato il programma di numerose personalità: Il viaggio della Carovana antimafie partirà da Tunisi (Paese in cui dal 26 al 30 marzo di svolgerà il Forum Sociale Mondiale) e toccherà circa 70 tappe, per concludersi il 6 giugno, spostandosi fra Roma e Milano, fra Firenze e Sicilia, fino a raggiungere la Francia del Sud.

Lo slogan di questa edizione della Carovana è “se sai contare inizia a camminare”, perché, oggi, non basta più essere consapevoli, occorre la partecipazione attiva di tutti, dai singoli cittadini alle istituzioni.Se infatti le politiche di governo devono tutelare e garantire la legalità, i cittadini non devono rimanere indifferenti ai soprusi e al malaffare delle mafie.

Questo percorso mira non soltanto a denunciare la pericolosità delle mafie, ma anche a far conoscere quell’Italia che le mafie le ha sempre combattute. Una realtà fatta di donne e uomini che, operando nei territori, riescono a costruire una società alternativa alle mafie. La Carovana,

come portavoce e interprete della volontà di cambiamento e di legalità, ci invita a salire a bordo e a intraprendere un viaggio, bello e necessario, di lotta alla mafia, alla criminalità e alla corruzione.

Perché cambiare, insieme, si può.

http://www.dazebaonews.it/italia/item/17372-carovana-internazionale-antimafie-a-fine-marzo-riprende-un-lungo-viaggio


Da Comunicare il sociale del 26/03/13

Riparte la Carovana Antimafie: 70 tappe dalla Sicilia alla Liguria

ROMA – Il 30 marzo la Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l’Enseignement, ripartirà per il suo sedicesimo viaggio. Partirà simbolicamente da Tunisi, dal paese cioè che ha dato l’avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale. Dopo aver partecipato alla manifestazione conclusiva del Forum, il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto che li porterà in Sicilia e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durerà 69 giorni. Ci sarà una seconda parte di Carovana che raggiungerà in ottobre (dal 3 al 10) le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia. In Sicilia la Carovana resterà dal 2 al 6 aprile, poi si sposterà in Calabria, Basilicata, Puglia e Campania per risalire tutto lo Stivale

Il programma, gli eventi più significativi, la storia e il senso della iniziativa, insieme ad alcuni dati sul numero e l’utilizzo dei beni confiscati oltre che sul fatturato mafioso, sull’entità della corruzione, dell’evasione fiscale e dell’economia sommersa, è stato presentato stamattina.

A rappresentare il capitale simbolico di questo percorso, parteciperanno alla conferenza stampa Anna Canepa – procuratore della Direzione nazionale Antimafia e Vice Presidente dell’Associazione nazionale magistrati – Luigi Cuomo e Agostino Orlando – Presidente e Direttore sportivo della squadra Nuova Quarto Calcio per la Legalità – l’allenatore Ciro Amorosetti, l’amministratore giudiziario Luca Catalano e il bomber Roberto D’Auria. Si tratta di una squadra che da straordinario veicolo di consenso sociale per le mafie è oggi diventata un simbolo di riscatto per la società civile. La squadra apparteneva, infatti, al clan camorristico dei Polverino e dopo esser stata sottratta alla camorra è stata affidata alle associazioni antiracket. Un messaggio di legalità rivolto ai giovani e ai cittadini, una testimonianza di come un calcio pulito e onesto possa promuovere la cultura della legalità e rivalutare l’immagine di un territorio.

di Francesco Gravetti

http://www.comunicareilsociale.com/2013/03/26/riparte-la-carovana-antimafie-70-tappe-dalla-sicilia-alla-liguria/


Da Repubblica.it del 26/03/13

La carovana antimafia, da Sud verso Nord, che parte da Tunisi e finisce in Lombardia

Da un Sud che si è liberato e che ha rappresentato un simbolo di speranza per il mondo, ad un Nord che deve imparare a guardare anche i propri lati oscuri. Non più solo sviluppo e cultura. Al Nord c'è anche la mafia, l'unica impresa che non conosce crisi. Settanta le tappe previste. L'iniziativa promossa da Arci, Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl e Uil

di CINZIA GUBBINI

ROMA - Si parte da Tunisi, si finisce in Lombardia. La carovana antimafia quest'anno, per il suo sedicesimo viaggio, ha scelto un percorso che dal sud va al nord. Da un Sud che si è liberato e che ha rappresentato un simbolo di speranza per il mondo, a un Nord che deve imparare a guardare anche i propri lati oscuri. Non più solo sviluppo e cultura. Al Nord c'è anche la mafia, l'unica impresa che non conosce crisi.

Settanta le tappe previste. Sono molte le suggestioni legate alla Carovana promossa da Arci, Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl e Uil. Anche solo nella "cabina di regia" l'esempio di uno sforzo di unità, "che non è sempre facile, ma che vuole essere l'esempio di come la strada per cambiare il Paese è faticosa, ma possibile", ha detto Alessandro Cobianchi dell'Arci, coordinatore della Carovana, presentando stamattina a Roma il viaggio. Si parte il 30 marzo e si finisce il 6 giugno, con una coda a ottobre in Francia, con cui da qualche anno c'è una buona collaborazione sui temi della legalità. Ben 70 le tappe previste, inseguendo l'idea di organizzare, il più possibile, incontri di piazza e con le scuole. Evitare, insomma, di rinchiudersi in qualche albergo a fare conferenze tra "esperti".

Il primo nemico? La retorica dell'antimafia. La retorica dell'antimafia è il primo nemico di un'iniziativa che da 16 anni lavora per creare relazioni tra i territori, portare solidarietà a chi lavora ogni giorno in prima linea per la legalità. "Ci siamo stancati di vedere come soltanto la criminalità sia organizzata, ora vogliamo organizzare la legalità, che in questo paese sta crescendo", ha detto Luciano Silvestri, Responsabile Legalità della Cgil, parafrasando l'ex Procuratore Antimafia Pier Luigi Vigna. E soprattutto di atti concreti contro le mafie gli attori della Carovana vogliono farsi portatori.

Piccoli e grandi. Come la storia della squadra di calcio "Nuova Quarto", società sequestrata a un clan mafioso che da un anno è stata rimessa in campo con uno specifico progetto di legalità. Quarto è un Comune in Campania, vicino a Pozzuoli. "Fino a pochi anni fa era impossibile pensare all'interno di quel Comune fuori dai condizionamenti mafiosi, oggi, grazie anche alla squadra di calcio che rappresenta un messaggio sano, le cose sono cambiate", ha detto il presidente della Società, Luigi Cuomo.

La legge necessaria. E ci sono i grandi temi, come quello di una necessaria legge sulle aziende sequestrate e confiscate. Proprio in questo giorni si stanno raccogliendo le firme necessarie a presentare una legge di iniziativa popolare. "Ci auguriamo che il parlamento la voglia discutere al più presto, perché non ne possiamo più di operai che ci dicono quanto stavano meglio quando le loro aziende erano in mano ai mafiosi", le parole di Tonio Dell'Olio, Responsabile di Libera Internazionale.

I beni confiscati. I beni immobili confiscati alla mafia sono 11.238 e 1.708 le aziende. Dall'inizio della crisi economica, le confische sono aumentate del 65%, un dato allarmante che mostra la pervasività delle infilitrazioni mafiose. Eppure esistono molte complicazioni alla rimessa in valore dei beni e delle aziende, che molto spesso, una volta sequestrate dallo Stato, finiscono per chiudere. L'aspetto economico è un elemento protante di questa sedicesima Carovana, che entrando in contatto con i territori avrà la possibilità di toccare con mano le conseguenze della crisi. Ogni anno le attività illegali - mafie, evasione fiscale, corruzione - sottraggono circa 500 miliardi di euro alle economie legali. "Un costo enorme - dice la Carovana - che ricade sulla intera collettività, aggrava i costi della crisi e compromette le possibilità di sviluppo".


Da Corriere.it e Corrieredelmezzogiorno.it del 26/03/13

LA PRESENTAZIONE

Riparte la Carovana Antimafie: 70 tappe dalla Sicilia alla Liguria

Partenza da Tunisi, itinerari anche in Francia. Protagonista anche la squadra del Quarto calcio per la legalità

PALERMO - Il 30 marzo la Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de l’Enseignement, ripartirà per il suo sedicesimo viaggio. Partirà simbolicamente da Tunisi, dal paese cioè che ha dato l’avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale. Dopo aver partecipato alla manifestazione conclusiva del Forum, il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto che li porterà in Sicilia e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durerà 69 giorni. Ci sarà una seconda parte di Carovana che raggiungerà in ottobre (dal 3 al 10) le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia. In Sicilia la Carovana resterà dal 2 al 6 aprile, poi si sposterà in Calabria, Basilicata, Puglia e Campania per risalire tutto lo Stivale. Il programma, gli eventi più significativi, la storia e il senso della iniziativa, insieme ad alcuni dati sul numero e l’utilizzo dei beni confiscati oltre che sul fatturato mafioso, sull’entità della corruzione, dell’evasione fiscale e dell’economia sommersa, è stato presentato stamattina.

LA CONFERENZA - A rappresentare il capitale simbolico di questo percorso, parteciperanno alla conferenza stampa Anna Canepa - procuratore della Direzione nazionale Antimafia e Vice Presidente dell’Associazione nazionale magistrati - Luigi Cuomo e Agostino Orlando - Presidente e Direttore sportivo della squadra Nuova Quarto Calcio per la Legalità - l’allenatore Ciro Amorosetti, l’amministratore giudiziario Luca Catalano e il bomber Roberto D’Auria. Si tratta di una squadra che da straordinario veicolo di consenso sociale per le mafie è oggi diventata un simbolo di riscatto per la società civile. La squadra apparteneva, infatti, al clan camorristico dei Polverino e dopo esser stata sottratta alla camorra è stata affidata alle associazioni antiracket. Un messaggio di legalità rivolto ai giovani e ai cittadini, una testimonianza di come un calcio pulito e onesto possa promuovere la cultura della legalità e rivalutare l’immagine di un territorio.

Francesco Gravetti

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/sociale/2013/26-marzo-2013/riparte-carovana-antimafie-70-tappe-sicilia-liguria-212356754530.shtml


Da Controlacrisi.org del 26/03/13

Mafia: 'Se sai contare inizia a camminare', presentata la 16° edizione della Carovana internazionale antimafie

Settanta tappe da percorrere in 69 giorni. Un viaggio lungo l'intera penisola ma non solo: si partirà dalla Tunisia e si toccheranno anche diverse città francesi. E' un programma fitto quello della sedicesima edizione della Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, con la collaborazione di CGIL CISL UIL e 'La lingue de l'Enseignment', che quest'anno ha scelto come messaggio le parole 'Se sai contare inizia a camminare'. Un'iniziativa, come è stato spiegato oggi in occasione della conferenza stampa di presentazione, che prenderà il via il 30 marzo (simbolicamente) da Tunisi, dal paese cioè che ha dato l’avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale.

Una volta chiusa la manifestazione, il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto che li porterà in Sicilia e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durerà 69 giorni. Ci sarà una seconda parte di Carovana che raggiungerà in ottobre (dal 3 al 10) le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia.

Nei numeri il significato profondo del valore di questa iniziativa. Ogni anno, infatti, attività illegali come mafie, evasione fiscale e corruzione sottraggono circa 500 miliardi di euro alle economie legali. Un costo enorme che ricade sull'intera collettività, che aggrava i costi della crisi e che compromette le possibilità di sviluppo. Stime, rielaborate da fonti ufficiali da parte dei soggetti promotori della Carovana che ha, di fatti, l'obiettivo di denunciare situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, portare solidarietà e rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alle mafie, corruzione, malaffare che esistono in Italia.

Così come per la Cgil, tra gli obiettivi, la difesa del lavoro diventa la prospettiva verso la quale muoversi. Ecco perché oggi il responsabile dell'ufficio legalità del sindacato, Luciano Silvestri, intervenendo alla conferenza stampa, ha rilanciato la campagna della CGIL 'Io riattivo il lavoro' ( www.ioriattivoillavoro.it ). “Entro fine maggio - ha affermato - contiamo di portare a termine la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che vuole favorire l'emersione alla legalità delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. Siamo a meta' strada e in un mese e mezzo contiamo di superare le 50 mila firme”.

La proposta di legge, intitolata 'Misure per favorire l'emersione alla legalità delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata' e sostenuta tra gli altri da Avviso pubblico, Arci, Libera, Legacoop e Acli, è in dieci punti e prevede l'istituzione di una banca dati relativa alle aziende sequestrate (perché secondo Silvestri “c'è bisogno di uno scatto istituzionale nella trasparenza dei dati), la costituzione di un fondo di rotazione, il sostegno alle imprese attraverso sgravi e la costituzione di un albo degli amministratori giudiziari. Azioni e strategie da adottare per impedire, ha concluso Silvestri, che le imprese sequestrate e confiscate e i loro lavoratori siano lasciati da soli al loro destino.

Tornando alla Carovana antimafie, il coordinatore Alessandro Cobianchi, ha spiegato che “quest'anno il viaggio ribalta il tragitto tradizionale e finisce al nord, perché anche lì è estesa la criminalità organizzata”. Quest'ultima infatti, ha aggiunto il procuratore della Direzione nazionale antimafia e vicepresidente dell'Anm, Anna Canepa, “non consce crisi” e per questo la carovana deve essere “un viaggio di consapevolezza e deve arrivare anche nei territori del nord”.

Con la criminalità organizzata, ha sottolineato il presidente di Avviso pubblico, Andrea Campinoti, “la possibilità di crescita ci viene sottratta. Se mancano risorse in Italia si aggrediscano i capitali mafiosi e non si operino tagli alla scuola o all'amministrazione pubblica”. Dai dati ricordati oggi da Silvestri, infatti, sono 11.238 i beni immobili e 1.708 le aziende confiscate alla criminalità organizzata al 7 gennaio 2013. Il 43% si trova in Sicilia, ma la quarta regione per confische, dopo Campania e Calabria, è la Lombardia. La corruzione sottrae al Paese risorse per 60 miliardi di euro l'anno mentre l'ampiezza dell'economia sommersa è stimata fra i 255 e i 275 miliardi di euro. Tra i collaboratori delle associazioni promotrici dell' iniziativa anche la squadra di calcio 'Nuova Quarto per la Legalità', che apparteneva al clan camorristico dei Polverino e dopo essere stata sottratta alla Camorra è stata affidata alle associazioni antiracket.


Da L’Indro.it del 26/03/12

La buona politica passa prima dalla legalità
In viaggio contro le mafie

Carovana Internazionale antimafie 2013, da Tunisi al profondo nord. Malaffare e corruzione sottraggono all'Italia 500 miliardi

Antonella De Biasi

Quest'anno il viaggio finisce al nord. Smontando l'idea preconcetta tanto cara ai leghisti che la mafia è affare del sud. La Carovana internazionale antimafie 2013, nata nel 1994 da un'idea dell'Arci Sicilia, partirà il prossimo 30 marzo da Tunisi, dal paese che ha dato il via al percorso non ancora concluso delle primavere arabe, e terminerà a ottobre in Francia. Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durerà 69 giorni.

Lo scopo non è solo quello di denunciare le situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, ma soprattutto quello di portare solidarietà e rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alle mafie, alla corruzione, al malaffare che esistono in Italia.

Ogni anno nel Belpaese mafie, evasione fiscale e corruzione sottraggono 500 miliardi ai cittadini onesti. Soldi sottratti al welfare, ai beni comuni.

Questa cifra è solo una stima approssimativa, eppure può essere paragonabile a una sfilza di leggi finanziarie. “La criminalità organizzata è l'unico settore che non conosce crisi - spiega Anna Canepa, procuratore della Direzione nazionale antimafia e vicepresidente dell'Anm - e non potevamo non andare nel nord Italia perché lì serve un viaggio di consapevolezza e conoscenza su questi temi. Dobbiamo fare i conti in tasca alle mafie, anche se è molto difficile perché è tutto sommerso”.

Il viaggio della Carovana, partito a un anno e mezzo di distanza dalle stragi di Capaci e via d'Amelio del 1992, è copromosso insieme all'Arci da Libera e Avviso Pubblico con il sostegno di Cgil, Cisl, Uil e Lingue de l'enseignement.

“L'antimafia sociale va tra la gente, crea cultura. Perché anche i silenzi, l'indifferenza, le connivenze col mondo della politica e dell'informazione si chiamano corruzione”, ci dice Tonio dell'Olio, responsabile Libera internazionale, ricordando che Italia e Tunisia hanno un triste dato in comune: sono al 72esimo posto nella classifica di Transparency International sul livello di corruzione.

Solo la corruzione in Italia sottrae risorse per 60 miliardi di euro l'anno, secondo la Corte dei Conti. In più nega la meritocrazia e la libera concorrenza; aumenta del 40-50% il costo delle opere pubbliche; produce disoccupazione, disservizi, sprechi e ineguaglianze sociali, inquina la democrazia.

Come diceva Pio La Torre, deputato del Pci e fautore dell'omonima legge sulla confisca dei beni, è necessario spezzare il legame tra il bene esistente e i gruppi mafiosi per marcare il confine tra il bene legale e quello ottenuto illegalmente. Purtroppo dal sequestro del bene all'assegnazione la strada non è facile. Dalla crisi ad oggi le aziende confiscate definitivamente sono aumentate del 65% e la Lombardia è la quarta regione per numero di beni confiscati, ma mancano gli strumenti per riconsegnare il maltolto alla comunità. L'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata “è un'etichetta ma deve essere riempita di contenuti”, denuncia Anna Canepa. Questo strumento utilissimo non deve incepparsi proprio perché il contrappeso economico della confisca si deve toccare con mano: ogni volta che un'azienda viene sequestrata, deve esserci un percorso certo di uscita dalla illegalità proprio perché ci vanno di mezzo i lavoratori, l'indotto ecc.

Secondo la Commissione parlamentare antimafia, il fatturato annuo delle mafie italiane ammonta a 150 miliardi di euro e le principali attività illegali sono: sfruttamento sessuale, traffico illecito di armi da fuoco, droghe, contraffazione, gioco d'azzardo, traffico illecito di rifiuti, traffico di tabacco, usura ed estorsioni.

Nel 2013 i temi economici legati alla crisi continueranno ad essere al centro del dibattito politico. E l'ultima cosa da fare è abbassare la guardia. La Carovana Antimafie con i suoi due furgoni sarà testimone anche della buona politica attraverso le esperienze di chi ha ottenuto risultati. È il caso della squadra Nuova Quarto Calcio per la legalità. Si tratta di un team che da straordinario veicolo di consenso sociale per le mafie oggi è un simbolo di riscatto. Di proprietà del clan camorristico dei Polverino la squadra è stata affidata alle associazioni antiracket. “Oggi i goal che segno forse hanno un significato maggiore del solito”, sottolinea il bomber Roberto D'Auria.

http://www.lindro.it/politica/2013-03-26/76327-in-viaggio-contro-le-mafie#sticky


Da assocalciatori.it del 26/03/12

Carovana internazionale antimafia

L'Associazione Italiana Calciatori, rappresentata dal consigliere Aic avvocato Matteo Sperduti, ha aderito all'iniziativa della "Carovana internazionale antimafia", presentata a Roma con ospiti d'onore i giocatori della Nuova Quarto Calcio per la legalità.

All'incontro, che si è svolto presso la sede della Federazione nazionale della stampa italiana, hanno preso parte anche Anna Canepa, magistrato della Direzione nazionale Antimafia e Vice Presidente dell’Associazione nazionale magistrati; Tonio dell’Olio, responsabile di Libera Internazionale; Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico; Luciano Silvestri, responsabile dell'ufficio Legalità Cgil; Giovanni Bellissima, Servizio organizzazione UIL Nazionale e Salvatore Scelfo, segretario nazionale Filca- Cisl.
"Ringraziando gli organizzatori dell'invito a questo importante evento" - ha sottolineato Sperduti - "anche l'AIC è partecipe alla lotta alla criminalitá organizzata. Bisogna partire dalle parole di Don Ciotti a Rizziconi durante la visita della nazionale: "Bisogna mettere in fuorigioco la mafia". Il calcio è un territorio fertile per le organizzazioni criminali soprattutto per il numero di persone che coinvolge ma è anche quello più fragile. Molto spesso sono coinvolti i calciatori delle categorie minori dove è più facile per la criminalitá organizzata trovare il consenso, cosi come nei settori giovanili. Noi come AIC" - ha concluso - "siamo vicini a tutte queste realtá e vogliamo collaborare per togliere questo consenso al fine di far rispettare i veri principi e valori dello sport e del calcio pulito."


Da europaquotidiano.it del 27/03/12

Con la Nuova Quarto Calcio la camorra è fuori gioco. A un passo da Napoli

Per la prima volta in Italia un'associazione antiracket gestisce la società di una squadra di calcio sequestrata alla camorra. Il 30 marzo parte la carovana antimafie promossa da Arci, Libera, Avviso Pubblico

Era il fiore all’occhiello di Castrese Paragliola, cognato del boss del potentissimo clan Polverino di Marano, in provincia di Napoli, che ne faceva un segno di prestigio (oltre che un modo per riciclare soldi). Ora, dopo essere stata sequestrata alla camorra nell’ambito di un’operazione della procura del capoluogo partenopeo che nel 2011 ha portato all’arresto di 39 affiliati di quel clan, è la prima squadra di calcio gestita da un’associazione antiracket e restituita interamente alla comunità di cui è espressione.

Quella della squadra Nuova Quarto calcio per la legalità è una di quelle piccole storie dal grande valore, non solo simbolico, che parlano di un’Italia che non smette di crederci, anche se le cose vanno un po’ così. Di credere che le cose possano cambiare, pure in un territorio ad alta densità camorristica. Ed è anche, come spesso accade, una storia che cammina sulle gambe delle persone: il pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro (appassionato di calcio), il coordinatore nazionale di Sos impresa e portavoce dell’associazione antiracket di Pianura Luigi Cuomo.

Quando, un anno dopo il sequestro, la squadra storica di Quarto (paesone di 40mila abitanti a un passo da Napoli) rischia di andare lentamente a morire, da un filo diretto fra i due parte l’idea. La gestione della società da parte dell’associzione antiracket (insieme al custode giudiziario Luca Catalano) con Cuomo dirigente unico. Per riportare la squadra del paese a buoni livelli tecnici – dopo alterne vicende ora è prima nel campionato promozione Campania – all’insegna della legalità e del coinvolgimento della comunità.

Viene messo un tetto alle sponsorizzazioni e costituita un’associazione di azionariato popolare in cui si chiede ai quartesi una compartecipazione minima di 10 euro per sostenere la squadra: in sei mesi mille aderenti. La compagine della squadra viene rinnovata, con una quarantina di giocatori fra i 17 e i 32 anni (juniores e prima squadra), i giocatori firmano un contratto e un codice etico in cui dichiarano di essere incensurati e di non avere carichi pendenti. In quest’ultimo anno la società ha subito vari atti di vandalismo (panchine dello stadio rotte, scarpe dei giocatori rubate), ma, qualche mese fa, un’intimidazione vera e propria: qualcuno è entrato nella segreteria e ha portato via coppe e glagliardetti di un torneo organizzato con i magistrati. Senza toccare gli oggetti di valore. Lo stadio, però, si riempie lo stesso: ogni domenica fino a mille persone, molte di più rispetto ai tempi del boss.

Il 17 aprile passerà da Napoli la carovana antimafia voluta dall’Arci quasi vent’anni fa e ora promossa anche da Libera e da Avviso Pubblico. Nata per fare sentire ai siciliani tutta la solidarietà nel contrasto alle mafie, nel tempo è diventata internazionale e quest’anno partirà da Tunisi (il 30 marzo). Il 19, a Quarto, proprio sulla scia della Quarto Calcio per la legalità, Cuomo presenterà la nova associazione antiracket del paese. La prima.

@gozzip011


Da liberainformazione.org del 28/03/12

Dal Social Forum alla Carovana

Arriviamo a Tunisi stamattina. Oggi è il secondo giorno del Social Forum Mondiale, ieri c’e stata la grande manifestazione di apertura che, ci hanno detto, ė stata entusiasmante, un lungo percorso sulle strade principali della cittá fino ad arrivare quasi fuori dalla capitale. Il Social Forum Mondiale si tiene per la terza volta in un paese africano, ma per la prima volta nel mondo arabo. In qualche modo sta girando il mondo scegliendo destinazioni ben precise, questa volta Tunisi, a due anni dalla rivoluzione che spodestò Ben Alì, ma anche a due anni dai sogni e dalle speranze infrante di un popolo che ė stato per troppo poco tempo protagonista, ben presto succube di nuove ingiustizie.

Appena entrate nell’immensa area messa a “nostra” disposizione siamo travolte da un’umanità allegra e chiassosa, un’atmosfera da festa che unisce gente proveniente da tutti i paesi del mondo. Ovviamente i ragazzi tunisini sono tantissimi anche perchè ci troviamo all’interno di El Manar, il campus universitario della capitale. Ci si accorge ben presto che la giovialità non è fine a se stessa,  infatti non c’ė uno spazio senza la presenza di uno stand, una piccolo accampamento o un seminario, o anche solo un gruppo di persone che improvvisano dimostrazioni e canti.

È complicato se non impossibile orientarsi qui, ma il bello è proprio questo. Sebbene la situazione sia caotica, tutto trova allo stesso tempo un senso, un equilibrio. Colori, visi, organizzazioni delle più diverse si incontrano in questa occasione per scambiarsi idee e buone pratiche, per conoscere e far conoscere esperienze e progetti locali, per rinnovare un impegno che sempre meno ha valore e forza se non è legato ad una rete globale. Anche noi siamo qui a dare il nostro contributo ad un nuovo Social Forum che ci vede nuovamente, come nelle volte passate, presenti e partecipi.

Chi ci ospita sembra essere, e molto probabilmente è veramente contento della presenza cosmopolita e solidale che si presenta nella cittá. Un movimento, quello tunisino, che si è dimostrato preparato ad accogliere movimenti e associazioni da tutto il mondo. Viene così offerta la possibilità di presentare alla comunità internazionale cosa stia succedendo in Tunisia, in questo delicato momento storico di transizione, un racconto più completo e diretto, quello fatto dai movimenti locali, rispetto a quanto riportato dalle nostre televisioni e telegiornali.

Questo primo giorno ci fa capire più di prima, quanto sia importante che anche Libera International debba essere presente e partecipe ai lavori del Forum Mondiale. Dieci anni fa il forum era un tentativo volto a creare risposte ai drammi di un mondo che piano piano si stava paralizzando all’insegna del capitalismo sfrenato. Quelle risposte non sono state sufficienti, ma siamo consapevoli che il forum di oggi ci propone risposte singole a problemi comuni, che hanno bisogno di trovare un filo rosso che le unisca perché si possano rafforzare. Come in una famiglia dove nessuno deve rimanere solo per affrontare la vita. Questo è un filo di umanità, non è perfetto ma ha modo di resistere alle intemperie e unire nella causa comune di un mondo migliore, più giusto responsabile e in pace. Questo filo siamo noi.

Domani avremo modo di partecipare a una giornata intera di seminari, numerosissimi ( più di 1000 ), e nel mentre ci prepariamo al workshop sulla Carovana Antimafia che si terrà venerdì mattina, prima della sua effettiva partenza sabato 30.


Da gds.it del 27/03/12

Carovana antimafia, appuntamenti in Sicilia

Partirà da Trapani per fare tappa a Palermo, Catania, Niscemi, Messina. E' la Carovana Antimafie, iniziativa itinerante organizzata dall'Arci e dall'associazione Libera. Il fitto calendario di appuntamenti vedrà la partecipazione, con proposte concrete, dei sindacati Cgil, Cisl, Uil. Il servizio di Lucia Porracciolo


Da esperonews.it del 26/03/12

3 Aprile: la Carovana Internazionale Antimafie fa tappa nel paese madonita

Farà tappa il prossimo 3 aprile a Caltavuturo, per  la prima volta nella sua storia, la Carovana Internazionale Antimafie per il 2013, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de Enseignement. La Carovana Antimafie nasce nel 1994 da un’idea dell’Arci Sicilia, con dieci giorni di viaggio da Capaci a Licata, attraversando il territorio con un percorso a tappe che, a un anno e mezzo dalle stragi di Capaci e via D’Amelio del 1992, si proponeva di portare solidarietà a coloro che in prima fila operavano per portare legalità democratica, giustizia e opportunità di crescita sociale nel proprio territorio, di sensibilizzare le persone per tenere alta l’attenzione sul fenomeno mafioso, di promuovere un maggiore impegno sociale e progetti concreti. La Carovana ha poi dal 1996 assunto un carattere nazionale ed internazionale.

La data ufficiale  di partenza per il 2013 è fissata il 30 marzo  a Tunisi, dal paese cioè che ha dato l’avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale. Dopo aver partecipato alla manifestazione conclusiva del Forum, il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno nel traghetto che li porterà in Sicilia (tra cui a Caltavuturo) e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 70, le tappe di un viaggio che durerà 69 giorni e che si concluderà il 6 giugno con eventi a Milano e in contemporanea Firenze e Roma, per ricordare le stragi di mafia avvenute in quelle città 20 anni fa. Ci sarà una seconda parte di Carovana che raggiungerà in ottobre (dal 3 al 10) le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia. Per quanto riguarda Caltavuturo, la giornata del 3 aprile sarà così articolata: per le ore 16,00 è prevista l’accoglienza della Carovana e subito dopo la proiezione in video dell’intervento di Don Ciotti in occasione della sua visita nel paesino madonita per il 120° anniversario della strage del 20 gennaio. Alle ore 17,00 invece si terrà presso la Piazzetta Peppino Impastato il primo flash-mob antimafia. Dopo saranno letti i nomi delle vittime di mafia; infine alle  ore 19,00 si procederà in corteo alla lapide dei martiri del 20 gennaio. In prima fila  nell’organizzazione dell’evento, i ragazzi dell’Arci 20 Gennaio che affermano: "Il passaggio della Carovana Internazionale Antimafia da Caltavuturo ci riempie d’orgoglio e ci ripaga di tutte le nostre fatiche. Un attività seria e costante, la nostra, fatta nel territorio, al fianco della gente e parlando di problemi concreti. Questo per noi significa fare politica, significa essere militanti e parteggiare. Significa stare dalla parte dei più deboli e di chi soffre. Perché la politica è bella se è fatta con il cuore e con passione. Nel corso di questi anni abbiamo lavorato tanto, abbiamo seminato e ora stiamo iniziando a raccogliere i primi risultati. Nel nostro splendido percorso abbiamo parlato di memoria, di diritti negati, di lotta alla mafia e alla corruzione: abbiamo parlato di futuro, di prospettive. Perché non è possibile immaginare un futuro migliore se nella mentalità degli uomini c’è una cultura omertosa, se regna ancora la mafia.  Ma Noi non ci arrendiamo, Resistiamo perché Esistiamo Gramsci ci ricorda che vivere vuol dire essere partigiani. Non possiamo più stare a guardare, dobbiamo metterci in gioco, metterci la faccia. E’ il momento dell’impegno. Un impegno che deve farsi NOI. Un impegno collettivo volto al cambiamento A Caltavuturo, per il passaggio della carovana, leggeremo tutti i nomi delle vittime di mafia. A quei nomi vogliamo aggiungere quelli dei contadini vittime della strage di Caltavuturo del 20 gennaio 1893. Riteniamo giusto e doveroso ricordarli, insieme a tutte le altre vittime dell’ingiustizia e delle prepotenza mafiosa. Uomini che hanno conosciuto la morte per aver lottato per i loro diritti, per aver rivendicato pane e lavoro. Noi li vogliamo ricordare cosi, con semplicità. Non un mero ricordo, ma una memoria che si fa azione. Quindi il passato collegato al presente. Continueremo per la nostra strada, non ci arrenderemo alle difficoltà e guarderemo avanti sempre con più forza e determinazione".


Da valorizziamoci.it del 27/03/12

Conferenza di presentazione della Carovana Internazionale Antimafie 2013

In occasione della conferenza stampa di presentazione della Carovana Internazionale Antimafie 2013, VALORIzziamoci ha intervistato il coordinatore nazionale Alessandro Cobianchi


Da palermo.repubblica.it del 02/04/2013

La carovana antimafia in Sicilia cinque giorni di manifestazioni


Da antimafiaduemila.com

28 anni fa la strage di Pizzolungo, nell’attentato a Carlo Palermo morirono Barbara Rizzo e i suoi due figli


Da ennapress.it del 27/03/2013

Carovana Antimafia: La 16^ edizione parte dal Sud


Da sardegnasolidale.it del 29/03/2013

Se sai contare inizia a camminare - XVI Carovana Internazionale Antimafie


Da left.it del 30/03/2013

Libera nos a mafia


Da lasestina.unimi.it del 26/03/2013

Carovana antimafie, in marcia destinazione legalità


Da riparteilfuturo.it

Articoli con il tag “Carovana internazionale antimafie”


Da marsalaviva.it del 30/03/2013

Carovana Internazionale Antimafie, tutte le tappe: a Trapani il 2 aprile


Da unitademocraticagiudicidipace.it del 31/03/2013

Carovana antimafie 2013 : Intervento di Anna Canepa


Da quartonews.it

Il 15 Aprile la Carovana Antimafie a Quarto


Da ilcambiamento.it del 04/04/2013

La Carovana Internazionale Antimafie è partita per la sua XVI edizione


Da liberainformazione.org del 03/04/2013

Carovana antimafie: il caso vincente della Calcestruzzi Ericina a Trapani


Da infooggi.it del 03/04/2013

La Carovana antimafie: dalla Tunisia alla Francia passando per la Sicilia


Da L’inkiesta.it del 22/03/13

Se sai contare inizia a camminare: World Social Forum 2013

Anche a Tunisi l’argomento della lotta alla criminalità organizzata è fra quelli più sentiti. “Libera” è al WSF per condividere con il resto del mondo la grande esperienza della lotta alla mafia in Italia

di Davide Ziveri

La prima Carovana internazionale antimafie (www.europeancaravanforlegality.eu) è partita nel 1994 e da allora è perennemente in movimento, perché se la comodità dell’indifferenza impedisce l’ascolto, occorre incontrare la gente per raccontare la verità della memoria.

Le scorse edizioni della carovana hanno fatto tappa in Svizzera, nei Balcani, nel Maghreb, al Parlamento Europeo: se è vero che la lotta alle mafie interpreta l’istanza della giustizia sociale, il vero bene comune, oggi la carovana si racconta al Forum Sociale Mondiale.

La carovana porta nelle piazze la campagna “Riparte il Futuro” che ha contato i costi della corruzione,in Italia e in Europa, risorse che vengono meno per i servizi fondamentali, corrodendo le relazioni delle comunità. La corruzione uccide. È un crimine che lascia vittime silenziose, che non fanno notizia. Occorre ripartire dalla riforma della legge 416ter. In cinquanta giorni oltre 150mila firme dimostrano l’urgenza di agire per rinnovare davvero la politica e l’economia. Lo si vede nei braccialetti bianchi simbolo di questa lotta che indossano la Boldrini e Grasso nelle camere italiane. #100 GIORNI : inizia il conto alla rovescia.

LIBERA da 18 anni condivide e interpreta questo bisogno attraverso il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie per costruire alternative reali: questa esperienza concreta in viaggio con la carovana si offre come proposta agli amici di altri paesi per sperimentare insieme un impegno comune, racconta Monica Usai del settore Internazionale dell’associazione.

Il 3 Aprile prima tappa a Palermo grazie alla partecipazione attiva degli studenti, vero antidoto alla cultura mafiosa, dice Nicola Teresi. In classe una memoria drammatica e un impegno in cui mettersi in gioco, ma è proprio l’emozione che fa vincere l’indifferenza e la paura.

Tra questi giovani un ragazzo dal carcere minorile testimonia il coraggio per ripartire: “Ammunì ” (andiamo, in siciliano ndr)!

Leggi il resto


Da Unita.it del 03/04/13

Tutte le tappe della Carovana internazionale antimafia

Banner che rimanda al sito della Carovana Antimafie


Da Vita.it del 02/04/13

Giustizia

La Carovana anti-mafia approda in Sicilia

Commemorazioni, iniziative, ma soprattutto l'emersione dei fenomeni concreti della lotta alla mafia, come l'utilizzo dei beni confiscati

La mattina del 2 aprile del 1985, poco dopo le 8.35, sulla strada statale che attraversa Pizzolungo (Trapani), Barbara Rizzo, 30 anni, a bordo della sua auto, sta accompagnando a scuola i figli Salvatore e Giuseppe, gemelli di 6 anni, proprio nel momento in cui sta passando anche l'auto blindata del sostituto procuratore Carlo Palermo con le auto di scorta. A lui è destinata un'autobomba che viene fatta saltare. Il magistrato esce illeso, ma Barbara e i suoi figli muoiono.

Da Pizzolungo, da quel tragico episodio, parte la tappa siciliana della Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil e Ligue de l’Enseignement, al suo sedicesimo viaggio (leggi anche il blog Siculamente sul tema) . Partita simbolicamente da Tunisi, dal paese che ha dato l’avvio al complesso percorso delle primavere arabe e che ha ospitato l’edizione 2013 del Forum Sociale Mondiale, è approdata in Sicilia, la prima delle regioni italiane che la Carovana che attraverserà in un viaggio che durerà 69 giorni. Ci sarà poi una seconda parte di Carovana che raggiungerà in ottobre (dal 3 al 10) le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia.

In Sicilia la Carovana si fermerà dal 2 al 6 aprile. Cominciando appunto da Pizzolungo, dove si commemorano Barbara e i suoi figli. A Trapani, sempre il 2, manifestazione davanti alla fabbrica di Calcestruzzi Ericina Libera, come è stata denominata dopo essere stata confiscata alle mafie.

Il 3 aprile la Carovana raggiungerà Palermo e Caltavuturo. Verranno allestiti banchetti di raccolta firme per la legge di iniziativa popolare ‘Io riattivo il lavoro’ e nel capoluogo verrà anche organizzato un incontro nella scuola Duca degli Abruzzi.

Il 4 aprile si sposterà a Mazzarino, dove si terrà un’ iniziativa su immigrazione e caporalato. Sempre in quel giorno raggiungerà Niscemi dove si unirà al presidio permanente No Muos. Nel pomeriggio, al centro sociale Totò Liardo, si terrà un dibattito sul ruolo delle donne nell'antimafia e nel pacifismo. Alle 20, presso il presidio, verrà organizzata una cena sociale con i prodotti dei terreni confiscati alla mafia.

Il 5 aprile la Carovana arriverà a Catania e a Misterbianco, con iniziative davanti alla aziende Aligroup e Riela, confiscate alle mafie. Ci sarà poi un incontro sugli spazi sociali da riconquistare alla cittadinanza.

Il 6 aprile a Messina ci saranno iniziative di sostegno ai movimenti che si battono contro le grandi opere inutili (No Ponte) e un presidio a Giardini di Naxos dove la popolazione si oppone al porticciolo in costruzione.

In provincia di Napoli, la Carovana arriverà il 15 aprile dalla Calabria. Per quella giornata è in programma una partita di calcio tra la squadra Nuova Quarto (sottratta alla camorra e affidata alle associazioni antiracket) e una selezione dei familiari delle vittime di camorra che si sono uniti in un coordinamento. Sempre il 15 è prevista anche un’iniziativa alla Cittadella della Scienza, andata in gran parte distrutta a causa di un incendio doloso.

Come è tradizione della Carovana, le iniziative programmate non hanno solo lo scopo di denunciare le situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, ma anche quello di portare solidarietà e rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alle mafie, alla corruzione, al malaffare che esistono in Italia.

DATI E STATISTICHE

SUI BENI SEQUESTRATI E CONFISCATI

(aggiornati al gennaio 2013)

Secondo i dati dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, al 7 gennaio 2013 sono 12946 i beni confiscati alle mafie. Di questi 11238 sono immobili, mentre 1708 sono aziende. Ad aggiudicarsi il primato è la Sicilia che conta 5515 beni confiscati (il 42.60% del totale), seguita da Campania con 1918 beni, Calabria con 1811, Lombardia (prima regione al Nord) con 1186 beni, Puglia con 1126.

In particolare, i beni immobili sono in maggioranza destinati e consegnati (5859), seguiti dai beni dati in gestione (3995), da quelli non consegnati (907), e da quelli usciti dalla gestione (477). Così come sono 1211 le aziende attualmente in gestione e 497 quelle uscite dalla gestione.

Sono le due facce della confisca, quella degli immobili e delle aziende sottratte alla criminalità: di queste strutture giunte alla fase della confisca definitiva, più del 70% ha delle criticità che ne impediscono il riutilizzo immediato.

La più rilevante è sicuramente quella del peso ipotecario sui beni immobili. Ciò comporta una complessa e lunga attività istruttoria finalizzata a rendere il bene libero da pesi ed oneri, un iter che richiede molto tempo a discapito dell’immediato riutilizzo.

Occorre spezzare il legame esistente tra il bene ed i gruppi mafiosi, per intaccare il potere economico delle mafie e marcare il confine tra l’economia legale e quella illegale: lo diceva Pio La Torre, fautore della omonima legge (cd.‘Rognoni- La Torre’). Il deputato del PCI non fece nemmeno in tempo a vedere approvata la sua ‘creatura’ in quanto venne assassinato prima dalla mafia. Colpire i beni accumulati in modo illecito è il punto di partenza per incrinare il potere dei mafiosi.

Purtroppo dal sequestro all’assegnazione la strada non è facile.

La legge 109/1996, che prevede il riutilizzo a fini sociali, richiede oggi una boccata d’ossigeno, un impegno preciso da parte dei futuri governi, a cominciare dallo stanziamento di risorse adeguate. Le tante cooperative nate in questi anni per gestire i beni confiscati dimostrano invece che la costruzione di pratiche inclusive e la creazione di lavoro, non solo è possibile, ma è l’unica strada da perseguire se davvero si vogliono sconfiggere le mafie.

La lotta alle mafie, il contrasto alla corruzione e all'evasione fiscale richiedono anche un vero e proprio moto di riscatto etico e civile.

Va sostenuta l’educazione alla legalità democratica come processo di educazione popolare alla consapevolezza dei diritti e dei doveri, alla cittadinanza attiva e responsabile. Vanno potenziati tutti gli strumenti fin qui sperimentati nella lotta alle mafie, ed estesi alla lotta contro la corruzione. I capitali mafiosi e quelli derivanti dalla corruzione costituiscono un‘economia alternativa e trasversale a quella statale che deve essere ‘riacquistata’ dalla collettività, più consapevole oggi rispetto al passato che la repressione e la lotta repressiva alla criminalità organizzata sarebbero vanificate dall’assenza della partecipazione di tutte e di tutti.


Da Repubblica.it (Palermo)

Tunisi, parte la carovana antimafia viaggio di due mesi per la legalità

Arriva oggi in Sicilia la 16° edizione della Carovana antimafia, partita sabato scorso da Tunisi in concomitanza con la conclusione del Forum sociale internazionale. Promossa da Libera, Arci, Cgil, Cisl e Uil, l'iniziativa attraverserà l'Isola fino a sabato, per poi proseguire un lungo cammino che con una settantina di tappe la condurrà fino alla conclusione del 7 giugno a Milano (Foto di Grazia Bucca / Studio Camera)


Da puglialive.net del 09/04/2013

La Carovana Antimafie in Puglia per costruire un laboratorio di progettazione


Da bari.repubblica.it del 07/04/2013

Società civile contro la criminalità da mercoledì la carovana antimafia


Da bari.repubblica.it del 08/04/2013

Intimidazioni e criminalità Carovana antimafia in Puglia


Da sudnews.it del 09/04/2013

"Nostra madre Renata Fonte". A Maglie la presentazione


Da sudnews.it del 09/04/2013

Amministratori minacciati dalla criminalità organizzata. Incontro al Comune di Bari


Da pugliaevents.it del 09/04/2013

Carovana Antimafie in Puglia


Da notizielocali.segnalafeed.it del 07/04/2013

La Carovana Antimafia Internazionale “Libera” arriva a Cerignola


Da statoquotidiano.it del 05/04/2013

Omicidio Caracciolese, Libera: l’illegalità rende meno liberi


PASSAGGI RADIO E TV

  • Radio Articolo 1 – 25 marzo – intervista telefonica a Giulia Migneco nel programma Work in news
  • Rainews24 – 26 marzo – interventi in studio di Alessandro Cobianchi e squadra Nuova Quarto Calcio per la legalità su Diritti,
  • Gr Rai - 26 marzo
    Intervista ad Alessandro Cobianchi e a esponenti della squadra Nuova Quarto Calcio
  • Tg2 – 26 marzo
    Intervista a Alessandro Cobianchi e a esponenti della squadra Nuova Quarto Calcio
  • Tv2000 – 26 marzo
    Intervista a Alessandro Cobianchi, Anna Canepa e a esponenti della squadra Nuova Quarto Calcio
  • Hispan Tv – 26 marzo
    Intervista a Tonio dell’Olio, a Luciano Silvestri e a Alessandro Cobianchi
  • Radio 24 – 26 marzo
    Intervista a Alessandro Cobianchi e ai membri della squadra Nuova Quarto Calcio
  • Radio Articolo 1 – 26 marzo
    Diretta dalla conferenza stampa di presentazione
  • Radio Vaticana – 26 marzo – intervista a Tonio Dell’Olio
  • Radio Popolare Roma – 26 marzo
    Intervista a Giulia Migneco
  • Ecoradio – 26 marzo
    Intervista a Alessandro Cobianchi e a esponenti della squadra Nuova Quarto Calcio
  • Radio Popolare – 26 marzo
    Intervista al presidente della Nuova Quarto Calcio
  • Radio Vaticana – 27 marzo
    Intervista ad Andrea Campinoti
  • Radio in blu – 28 marzo
    Trasmissione sulla Carovana Antimafie a cura di Federica Margaritora

PERIODICI

Articoli in uscita su:

  • Left – 30 marzo
  • Il Salvagente – 28 marzo
  • Il Venerdì di Repubblica 5 aprile
  • Famiglia Cristiana
  • Vita

Blog su siti Huffington Post Italia, Unità e Fatto quotidiano per tutta la durata della Carovana.


Rubrica settimanale su Left

 

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I Cento Passi dei Sindaci 2014

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