Mer, 2013-06-12 18:05

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Il Comune di Ferrara ha aderito al Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo. L’intervista all’assessore Chiara Sapigni, referente provinciale di Avviso Pubblico.

Chiara Sapigni, Assessore Comune di Ferrara. (ph comune.fe.it)

Il 27 maggio 2013, il Comune di Ferrara ha aderito al Manifesto dei Sindaci per la Legalità contro il gioco d’azzardo. Un segnale forte che indica la volontà di prevenire e di curare la dipendenza patologica dal gioco. Avviso Pubblico ha intervistato l’assessore Chiara Sapigni, referente provinciale dell’Associazione, per conoscerne i motivi.

Da chi è stato elaborato questo Manifesto e perché il Comune di Ferrara ha deciso di aderirne?

Il Manifesto dei Sindaci per la Legalità contro il gioco d’azzardo è stato promosso dal coordinamento regionale unitario Anci insieme a Upi, Uncem e Legautonomie dell’Emilia Romagna. Esso è stato elaborato in virtù del fatto che il sistema normativo vigente è totalmente insufficiente a disciplinare il gioco d’azzardo e prevenire il gioco d’azzardo patologico e vuole quindi dimostrare la necessità di interventi sia sul piano normativo che su quello educativo, culturale, di informazione e formazione. E questo è quello che intendiamo concretamente fare a livello comunale e che ci ha spinto ad aderire come amministrazione a questa iniziativa. Vogliamo impegnarci nella legalità contro il gioco d’azzardo, che non significa demonizzare il gioco in sé ma piuttosto cercare di contrastare gli effetti negativi sulla salute delle persone.

Cosa chiedono in particolare gli amministratori con questo Manifesto?

Con questa iniziativa gli amministratori chiedono di essere messi in condizione di agire a contrasto del fenomeno, allo scopo di limitare la pericolosità dell’abuso dei giochi e le conseguenze negative sulle comunità che amministrano, messe in evidenza anche dagli ultimi fatti di cronaca. Al Manifesto si associa la presentazione di una proposta di
legge di iniziativa popolare mirata alla riduzione dell'offerta e al contenimento all’accesso, con un’adeguata informazione pubblica e un’attività di prevenzione e cura.

In particolare quindi, attraverso la sottoscrizione del Manifesto, quale sarà l’impegno che avranno i Comuni?

I Comuni si impegnano ad utilizzare gli strumenti disponibili per esercitare attività di contrasto al gioco d’azzardo, intervenendo sugli Statuti Comunali, i Piani di Governo del Territorio, i Regolamenti, la stesura di ordinanze e disponendo controlli di polizia locale sulle sale gioco presenti sul territorio.

Da dove si deve partire secondo il Manifesto per contrastare gli effetti negativi del gioco d’azzardo?

Si deve partire dal fatto che è diventato indispensabile mettersi in rete, sia all’interno degli stessi territori che al di fuori di essi. Il Manifesto punta principalmente ad unire i Sindaci con le altre amministrazioni e gli altri territori, affinchè si rendano conto che insieme si è più forti. Punta inoltre a coinvolgere le Asl, le Prefetture, le Questure e la Dia insieme alle associazioni e ai volontari per attivare iniziative culturali e costruire un fronte di informazione, formazione e contrasto a questo tipo di gioco, che è oramai diventata una vera emergenza sociale.

Che obiettivi si pone in particolare?

L’obiettivo primario è quello di informare i cittadini sulla portata e le conseguenze del gioco d’azzardo per costruire nuovi atteggiamenti e nuove mentalità. Poi far diventare effettivi alcuni disegni di legge, soprattutto quelli a livello locale, in modo che i Sindaci e le Giunte comunali abbiano un reale potere di controllo sulla diffusione e utilizzo dei numerosi strumenti di gioco sul proprio territorio, non solo per ragioni di ordine pubblico e di sicurezza, ma in virtù della responsabilità sanitaria che compete ai Sindaci. Il Manifesto chiede quindi che sia consentito il potere di ordinanza dei Sindaci per definire l’orario di apertura delle sale gioco, per stabilire le distanze dai luoghi sensibili e per dare parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo.

Da amministratrice, cosa chiede al legislatore nazionale?

Ci vuole una nuova legge nazionale. Bisogna principalmente impedire l’accesso ai giochi d’azzardo ai minori; prevedere un controllo più rigoroso dei flussi di denaro; limitare i messaggi pubblicitari garantendo forme di reale e corretta informazione per il pubblico; riconoscere il gioco d’azzardo compulsivo un’autentica malattia sociale e quindi garantire ai malati di gioco i diritti già vigenti per i malati di altre dipendenze; e infine destinare una quota dei premi non riscossi ad attività di ricerca, prevenzione, cura e riabilitazione dalla patologia legata al gioco d’azzardo.

Ricordiamo che in materia di gioco d’azzardo, Avviso Pubblico ha dato vita ad uno specifico progetto, coordinato da Filippo Torrigiani, e che l’Associazione aderisce alla campagna “Mettiamoci in gioco”, promossa da Cnca.

 

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