Mer, 2014-02-12 18:30
Sostegno alle cooperative che operano sui terreni confiscati. Intervista a Gabriele Santoni.
Da alcuni anni il Coordinamento Pisano per la legalità – formato da oltre venti comuni della provincia e da diverse associazioni –promuove un progetto specifico a sostegno delle cooperative di giovani che operano su beni e terreni confiscati alle mafie. Quest’anno, come ci racconta in questa intervista Gabriele Santoni, Coordinatore regionale di Avviso Pubblico della Toscana e Assessore provinciale alla Legalità, Lavori Pubblici e Trasporti, l’azione di supporto si è concentrata sulla nascente cooperativa “Terre di Rita Adria”, situata a Castelvetrano, in provincia di Trapani.
Per quale motivo, nel 2013, avete deciso di sostenere la cooperativa “Terre di Rita Atria”?
La costituenda cooperativa agricola “Terre di Rita Adria” di Castelvetrano, in provincia di Trapani, si trova in una zona molto difficile. L’azienda agricola, infatti, sorge sui terreni confiscati al noto boss, tuttora latitante, Matteo Messina Denaro. Il nostro obiettivo è quello di contribuire a far in modo che questi campi possano tornare produttivi, restituendo alla collettività il loro frutto più prezioso: l’olio Nocellara del Belice. In questo modo, noi siamo convinti che si può dimostrare che un’alternativa sociale ed economica alla mafia è realmente possibile.
Come opera il Coordinamento pisano e cosa è stato consegnato ai giovani della Cooperativa?
Ogni anno sosteniamo una cooperativa diversa e ci prefiggiamo di raccogliere intorno ai 15.000 euro, cifra “simbolica” che serve come punto di partenza per l’avvio di attività pulite di sviluppo agricolo. Questo avviene attraverso iniziative dedicate alla raccolta fondi: sottoscrizioni con i vari circoli Arci e con tante associazioni del territorio, cene della legalità e incontri con i ragazzi delle cooperative stesse, costruendo in questo modo anche una cultura dell’antimafia sociale. La somma che abbiamo raccolto quest’anno è stata consegnata il 28 dicembre scorso e servirà per far nascere la cooperativa ed avviare la coltivazione.
Quando è nato questo progetto di sostegno alle cooperative e chi avete sostenuto sinora?
Il progetto è stato pensato insieme a don Armando Zappolini (oggi presidente nazionale del CNCA, NdR) nel 2006, stesso anno in cui è nato il Coordinamento provinciale per la Legalità. Ad oggi abbiamo sostenuto dieci cooperative: nel 2006 la cooperativa Lavoro e Non Solo (tra Corleone, Morreale e Canicattì) e la cooperativa Placido Rizzotto (Portella della Ginestra); nel 2007 la cooperativa Valle del Marro (Piana di Gioia Tauro) e la cooperativa Pio La torre (Corleone); nel 2008 la cooperativa Libera Terra (Mesagne); nel 2009 la cooperativa Terre di Don Peppe Diana (Castelvolturno), nel 2010 il Progetto Isola di Capo Rizzuto (provincia di Crotone), nel 2011 la cooperativa “Beppe Montana” (Lentini) e nel 2012 la Cooperativa “Rosario Livatino” (Naro).
Sapete già quale cooperativa sosterrete il prossimo anno?
Nell’ultimo coordinamento tenuto a gennaio, abbiamo deciso di sostenere nuovamente la Cooperativa agricola “Terre di Rita Adria” di Castelvetrano. E’ la prima volta che dedichiamo una nuova raccolta fondi alla stessa realtà, ma lo abbiamo ritenuto necessario perché i ragazzi e gli stessi presidi locali di Libera si trovano a vivere una situazione molto difficile, nella quasi totale assenza delle amministrazioni locali, in terreni molto aspri. Come ulteriore sostegno è stato sottoscritto un Patto di amicizia tra l’Istituto alberghiero pisano e quello di Castelvetrano. Inoltre, il tema di sostegno alle cooperative che operano sui beni confiscati è stato argomento della nuova Presidenza. Avviso Pubblico, la quale ha deciso che, visti i risultati ottenuti sinora, attiverà un gruppo di lavoro anche a livello nazionale perché crediamo che il modello locale pisano possa diventare un prototipo a livello nazionale.
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