Mar, 2013-03-19 10:55 (Ultimo agg.: Mar, 2013-04-02 15:40)

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Firenze, XVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno. Andrea Campinoti: “Troppi amministratori locali vengono giornalmente minacciati dalla mafie. Non dobbiamo lasciarli soli”. Foto e audio della Giornata.

Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico.

La XVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie si è svolta sabato, 16 marzo 2013, a Firenze. “Semi di Giustizia, Fiori di Corresponsabilità” è stato lo slogan della giornata. Insieme alle circa 150 mila persone, erano presenti 600 famigliari e oltre 200 amministratori locali che con la fascia tricolore e i gonfaloni delle città hanno marciato in memoria di tutte le vittime delle mafie.

Nel suo intervento pubblico Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico, ha affermato: “Sono ancora troppi nel nostro Paese gli amministratori locali impegnati nel ripristino della legalità e nella promozione del bene comune che ogni giorno vengono minacciati e intimiditi dalle mafie. Duecentosettanta solo nell’ultimo anno, uno ogni 34 ore. Lo Stato e noi tutti dobbiamo fare in modo che queste persone non siano lasciate sole”. “La maggior parte di queste intimidazioni dimostra che noi politici non siamo tutti uguali, che la buona politica esiste, che c’è chi quotidianamente dà fastidio alle mafie” ha continuato Campinoti. Infine un messaggio lo ha rivolto ai giovani: “Voi dovete tirarci per la giacca e non lasciarci mai in pace, perché voi non siete il futuro, siete il presente”. mp3

Gian Carlo Caselli, Procuratore della Repubblica di Torino (.mp3)
Enzo Ciconte, Storico, Docente presso Università di Roma Tre e L’Aquila (.mp3)
David Gentili, Presidente Commissione Comunale Antimafia di Milano (.mp3)
Emanuele Nicosia, Presidente Associazione Professionisti Liberi di Palermo (.mp3)
Luigi Cuomo, Coordinatore Nazionale di SOS Impresa (.mp3)
Ettore Squillace Greco, Magistrato della Dda di Firenze (.mp3)

Nel pomeriggio, presso Villa Arrivabene, si è svolto un seminario di approfondimento, intitolato “Area grigia e consenso sociale. Riflessioni per lo sviluppo di una politica antimafia credibile e responsabile”, organizzato da Avviso Pubblico.

Ad aprire il dibattito è stato il Presidente di Avviso Pubblico, Andrea Campinoti, il quale ha sostenuto: “Per limitare e cercare di sconfiggere l’area grigia è necessaria, oltre ad un’azione di contrasto, assumerci una maggiore quota di responsabilità e di etica nel nostro agire di cittadini. La responsabilità deve essere praticata – ha concluso Campinoti – ed è per questo che noi sosteniamo i tantissimi amministratori locali aderenti ad Avviso Pubblico che hanno adottato la Carta di Pisa, il nostro codice etico, che mira a rafforzare l’azione di prevenzione e contrasto alla corruzione e all’infiltrazione mafiosa negli enti locali”.

A seguire l’intervento di Gian Carlo Caselli, Procuratore della Repubblica di Torino, che ha affermato: “I mafiosi hanno sempre più bisogno di infittire gli intrecci con pezzi consistenti del mondo politico e dei colletti bianchi e questo ha portato a una crescita e ad un’espansione della zona grigia, facendola diventare sempre più opaca. Oggi l’unico modo per prevenire e arginare questo fenomeno – ha concluso il Procuratore Caselli - è fare in modo che la magistratura sia più efficiente, specializzata e sia mantenuta indipendente dagli altri poteri”.

Enzo Ciconte, storico e docente presso Università di Roma Tre e L’Aquila, ha aggiunto: “Dobbiamo fare una battaglia politica e culturale nei confronti dei partiti. Non basta candidare persone con il certificato penale pulito. Questo è un elemento indispensabile ma non sufficiente. Dobbiamo evitare di candidare, e di far eleggere, persone che chiedono i voti ai mafiosi”.

David Gentili, Presidente Commissione Comunale Antimafia di Milano, ha dichiarato: “Dobbiamo promuovere una politica della competenza e della responsabilità. Bisogna alzare il tiro, avere il coraggio di mettere in campo tutte le strategie possibili per combattere le mafie e l’area grigia che le sostiene. A Milano, dopo l’incendio del centro sportivo di via Iseo, abbiamo deciso di stilare un codice etico per le società che si candidano a gestire le strutture sportive del Comune, dove abbiamo scoperto che i mafiosi gestivano affari e consenso sociale”.

Emanuele Nicosia, Presidente dell’Associazione Professionisti Liberi di Palermo, ha illustrato il Manifesto proposto ai professionisti palermitani. “Con questo manifesto rivolto alle categorie professionali intendiamo dimostrare loro come l’economia della legalità sia più conveniente della mafia”.

Luigi Cuomo, Coordinatore Nazionale di SOS Impresa, ha raccontato la particolare storia della squadra Nuova Quarto Calcio per la Legalità della quale è oggi il presidente. Una squadra che apparteneva al clan camorristico dei Polverino e che, in sei mesi, ha subito diversi atti intimidatori. “Abbiamo fatto in modo che la squadra, da straordinario veicolo di consenso sociale per le mafie, divenisse un simbolo di riscatto per la società civile. L’esistenza di questa squadra testimonia come un calcio pulito e onesto possa promuovere la cultura della legalità e rivalutare l’immagine del territorio”.

Per finire Ettore Squillace Greco, Magistrato della Dda di Firenze, ha sottolineato quanto sia fondamentale riformare il nostro sistema giuridico e pensare alla zona grigia anche in termini internazionali: “La prima cosa da fare nel nostro Paese è mettere in agenda la questione giustizia. E’ diventato indispensabile modificare la legge sulla corruzione ed è necessario creare nuove norme che siano in grado di contrastare il fenomeno mafioso, anche a livello internazionale”.

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