Perché aderire ad Avviso Pubblico? Testimonianze degli Amministratori locali che hanno scelto di aderire.
Mer, 2013-05-15 12:55

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La Provincia autonoma di Trento aderisce ad Avviso Pubblico. L’intervista al Presidente Alberto Pacher

Lo stemma della Provincia autonoma di Trento.

La Provincia autonoma di Trento ha aderito alla nostra Associazione. In questa intervista il Presidente Alberto Pacher illustra le ragioni di questa scelta.

Da quanto tempo ricopre la carica di Presidente?

Dal 29 dicembre 2012, a seguito delle dimissioni del mio predecessore Lorenzo Dellai.

Perché la Provincia autonoma di Trento ha deciso di aderire ad Avviso Pubblico?

La cultura della legalità è una cosa molto sentita in Trentino. Crediamo in essa, pensiamo che non riguardi solo le Istituzioni ma tutti i cittadini, e soprattutto che possa rafforzarsi solo mettendosi in rete, solo esplorando tutte le opportunità di confronto e di collaborazione. Per questo ci ha colpito Avviso Pubblico, perché mette in rete le amministrazioni locali, ma anche le associazioni che operano su questo terreno.

Cosa significa per lei impegnarsi per l’affermazione della legalità e della giustizia contro le mafie e l’illegalità?

Significa innanzitutto adoperarsi per far crescere una cultura, un comune sentire ostile alle mafie, alla violenza che esse portano con sé. Significa monitorare il territorio - anche il nostro, dove pure la presenza della criminalità organizzata è pressoché irrilevante, salvo alcuni episodi isolati - al fine di avere sempre la situazione sotto controllo. Significa creare le opportune sinergie fra amministratori pubblici, forze dell'ordine, eventuali enti di ricerca come il nostro Transcrime. Significa infine studiare, leggere, approfondire la conoscenza dei problemi.

Quali attività e progetti la sua Provincia ha messo in atto per promuovere una cultura della legalità democratica?

La Provincia autonoma di Trento ha stretto da tempo rapporti con altre amministrazioni d'Italia nel campo della lotta alle mafie, ad esempio con la Locride, dove ha operato a lungo un vescovo di origini trentine, monsignor Bregantini. Abbiamo inoltre organizzato alcune incontri con testimoni importanti: abbiamo ospitato spesso sia magistrati impegnati in prima linea in questa battaglia, sia personalità della cultura, come Roberto Saviano, e parenti delle vittime di mafia, come Maria Falcone.

Quali ostacoli ha incontrato e quali situazioni hanno favorito il suo operato su questo versante?

Ostacoli fortunatamente non molti. Il mondo della scuola e dell'università e in generale l'intera società civile, sono molto ricettivi riguardo a queste problematiche. Inoltre vi è una forte collaborazione fra Provincia autonoma, Questura, Magistratura. A favorire il nostro operato credo possa essere, per il futuro, anche una sempre più stretta collaborazione con le banche e le organizzazioni di rappresentanza del mondo economico. Il Trentino è un territorio comunque "ricco", con indicatori simili a quelli delle regioni più sviluppate d'Europa, e si sa che il benessere attira le mafie.

Cosa chiede ai partiti e a chi ci governa oggi per lottare più efficacemente contro la mafia?

Di replicare su scala nazionale quanto dicevo sopra: monitoraggio, controlli incrociati, collaborazione ad ogni livello fra i diversi soggetti coinvolti per reprimere i fenomeni criminosi, e un forte impegno sul piano culturale. Alla politica in particolare oggi arriva dalla società civile una forte richiesta di pulizia e trasparenza, che non dobbiamo ignorare.

A cura di Giulia Migneco

Breve biografia di Alberto Pacher

Alberto Pacher, Presidente della Provincia autonoma di Trento.

Nato a Trento il 27 agosto 1956, ha trascorso la sua infanzia nel quartiere di San Giuseppe. Sposato con Paola, è padre di due figli, Massimo e Andrea. Laureato in Sociologia ha poi conseguito la specializzazione in Psicoterapia a Milano. Per quindici anni ha lavorato al Servizio per le Tossicodipendenze (SERT) e ha svolto attività libero professionale come psicologo. Nel 1990 è iniziata la sua avventura politica. Dal 1990 al 1993 è stato consigliere comunale e nel 1993 è stato nominato Assessore alle Politiche Sociali. Nel 1995 ha assunto il ruolo di Vicesindaco. Il 2 ottobre 1998, a seguito delle dimissioni di Lorenzo Dellai, ha assunto le funzioni di Sindaco reggente. La sua avventura di Sindaco inizia così nel maggio 1999, alla guida di una coalizione di centrosinistra. Nelle elezioni comunali dell'8 maggio 2005 è stato poi rieletto Sindaco al primo turno, carica che ha ricoperto fino a poco prima delle elezioni provinciali. Il 25 ottobre 2008 è stato eletto nel Consiglio provinciale di Trento e da allora ricopre la carica di Vicepresidente della Giunta provinciale. A seguito delle dimissioni di Lorenzo Dellai, dal 29 dicembre 2012 è Presidente reggente della Provincia Autonoma di Trento. Il 22 gennaio 2013 è stato eletto Presidente della Regione Trentino-Alto Adige.

 

 

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