Gio, 2010-09-23 11:45 (Ultimo agg.: Mer, 2010-09-29 15:30)
Intervista al sindaco di Niscemi, Giovanni Di Martino
A cura di Laura Galesi
(Questa intervista è stata realizzata alcuni giorni prima che al Sindaco Di Martino venisse bruciata la propria auto)
Giovanni Di Martino (PD) è stato eletto nel 2007 come primo cittadino del Comune di Niscemi.
Subentra dopo tre anni di amministrazione commissariale, causata dallo scioglimento del consiglio comunale sciolto per mafia per la seconda volta.
Niscemi è passata alla cronaca negli ultimi anni per importanti azioni di contrasto alle mafie. Non ultima la manifestazione in memoria di Pierantonio Sandri.
Nei primi tre anni della mia amministrazione ho dovuto affrontare momenti difficili. Basti pensare all’uccisione della piccola Lorena Cultraro, il ritrovamento del corpo di Pierantonio Sandri, dopo quindici anni di silenzio, il pericolo dell’installazione del Muos a Niscemi, e non ultimo la ripresa della morsa del racket nei confronti dei commercianti niscemesi. Agosto per noi è stato un mese più caldo del solito. Ci sono stati più di tre atti incendiari in pochissimi giorni. Questo sicuramente significa che a Niscemi qualcosa di grave sta covando nel silenzio quotidiano (da eliminare perché sembrerebbe non coerente con quanto sotto detto). Abbiamo voluto ricordare Pierantonio Sandri, il giovane ucciso da un suo coetaneo, e ritrovato dopo quindici anni. Lo abbiamo fatto anche con i piccoli Giuseppe Cutruneo e Rosario Montalto, uccisi dalla mafia nel 1987 mentre giocavano per strada. Oggi a Niscemi le cose stanno cambiando. Le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia hanno permesso il ritrovamento del corpo di Sandri, ma i colpevoli rischiano di restare impuniti perché la giustizia in questo momento è lenta.
Cosa intende dire con il rischio che rimangano impuniti?
Niscemi, per ragioni geografiche rientra nella competenza del Tribunale di Caltagirone e ha come riferimento la DDA di Catania. Il paradosso è che la città che rappresento è in provincia di Caltanissetta e le attività investigative per competenza vengono svolte dalle forze di polizia che fanno capo a questa provincia. Questo ha comportato che le azioni di intervento nel nostro territorio sono ancora troppo lente rispetto al marasma che sta interessando il nostro territorio. La mia non è una critica nei confronti della giustizia, cosa alla quale credo fermamente, e che in questi anni ha portato avanti importanti risultati. Chiedo solo più attenzione ed un’azione più energica da parte della DDA di Catania in questa zona calda della Sicilia.
Lei è anche vice presidente di Avviso Pubblico e responsabile dei Comuni sciolti per mafia. Alla luce dell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, cosa può significare questa adesione?
Aderire ad Avviso Pubblico è stato il primo atto da sindaco. Un modo per dare senso di discontinuità a quello che c’era stato, allo scioglimento per infiltrazioni mafiose e per la sospensione democratica del commissariamento. Subentrare al post commissariamento per un primo cittadino è veramente complesso. C’è una sorta di sospensione della democrazia, della partecipazione, del senso delle istituzioni nei confronti dei cittadini. Per questo credo che sia necessaria una normativa ad hoc per i Comuni che subentrano a uno scioglimento commissariale.
Pacchetto antiracket e Osservatorio Antimafia. Due aspetti di rinnovamento della città?
Il Pacchetto antiracket racchiude tutta una serie di interventi nei confronti di quegli imprenditori che denunciano il pizzo. L’esenzione dei tributi locali per cinque anni, i locali per la costituzione di un’associazione antiracket a Niscemi, nonché il ritiro della licenza per coloro che sono conniventi e non hanno denunciato. L’Osservatorio ha una importante funzione, quella di studiare la storia della mafia a Niscemi e di elaborare, insieme a cittadini e associazioni, percorsi di intervento immediati. Il tutto sotto l’egida della democrazia partecipata e cittadinanza attiva. E in collaborazione con le forze di polizia e le altre istituzioni.
Niscemi è tra le prime città ad applicare la circolare del Governo sulle “white list” per le aziende fornitrici negli appalti pubblici.
Sì, a Niscemi si stanno avviando lavori di infrastrutturali importanti. Dopo tanti anni stiamo realizzando un’area artigianale che consentirà la creazione di lavoro e di investimenti. Per questa ragione, all’azienda che si è aggiudicata i lavori, abbiamo chiesto di applicare la Circolare dello scorso giugno sugli appalti pubblici. Infatti, con la costituzione delle white list per le aziende erogatrici, i controlli spettano alla Prefettura, sarà più difficile per le organizzazioni mafiose intervenire in questo passaggio di filera, e quindi inquinare gli appalti. In questo modo, infatti, cerchiamo di intervenire nel passaggio fondamentale per l’introduzione dell’economia criminale negli appalti pubblici. Percorsi importanti che Avviso Pubblico, inoltre, sta portando avanti anche con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa insieme a Sos Impresa per prevenire le infiltrazioni in questo ciclo dell’economia pubblica.
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