Perché aderire ad Avviso Pubblico? Testimonianze degli Amministratori locali che hanno scelto di aderire.
Mar, 2013-07-02 20:05

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Il Comune di Lecco aderisce ad Avviso Pubblico. L’intervista al Sindaco Virginio Brivio

Lo stemma del Comune di Lecco.

Il Comune di Lecco ha aderito alla nostra Associazione. Ad illustrare le ragioni di questa scelta il Sindaco della città, Virginio Brivio.

Da quanto tempo ricopre la carica di Sindaco?

Sono Sindaco di Lecco dal primo aprile del 2010.

Perché il suo Comune ha deciso di aderire ad Avviso Pubblico?

Ho sempre considerato la legalità un obiettivo importante che ogni amministrazione comunale dovrebbe perseguire. Lecco è stata interessata, nel passato e purtroppo anche nel presente, da fenomeni di infiltrazione mafiosa, attraverso la presenza di organizzazioni illecite che intaccano il tessuto economico e sociale del territorio. Il Comune è in prima fila per mettere in pratica azioni di contrasto concreto (nella gestione degli appalti e della autorizzazioni comunali, nel controllo sulle attività degli uffici, nei rapporti coi fornitori) e culturale (con incontri di sensibilizzazione al problema, in particolare rivolti alle nuove generazioni). Avviso Pubblico rappresenta certamente uno strumento importante da questo punto di vista, perché permette di condividere con altri enti aderenti esperienze positive di contrasto alla criminalità.

Cosa significa per lei impegnarsi per l’affermazione della legalità e della giustizia contro le mafie e l’illegalità?

L’affermazione della giustizia e della legalità non potrà mai essere completa se alle misure di contrasto alle organizzazioni mafiose sul piano “materiale” non si affiancano progetti per combattere anche la cultura e la “forma mentis” mafiose, basate su ricatto, intimidazione, favoritismi, privilegi. Il Comune di Lecco promuove da tempo per dipendenti e amministratori diversi incontri formativi mirati a sviluppare la sensibilità e l’approccio critico al problema dell’illegalità. Sono convinto che gli sforzi per combattere questo problema possano avere più successo se attuati in maniera condivisa e non solitaria.

Quali attività e progetti il suo Comune ha messo in atto per promuovere una cultura della legalità democratica?

Il Comune di Lecco è da tempo impegnato concretamente nell’attività di prevenzione e lotta contro questi fenomeni. Nell’aprile 2011, ha sottoscritto il Patto per la sicurezza tra la Provincia, il Comune e la Prefettura di Lecco, i Comuni di Calolziocorte, Casatenovo, Mandello del Lario, Merate, Valmadrera e la Regione Lombardia. In attuazione degli impegni assunti con tale Patto, è operativo dal settembre 2011 un sistematico interscambio di informazioni che consente un controllo penetrante nel territorio. Nell’agosto 2011 è stata approvata l’adesione al progetto “Un campo per la Legalità” di Legambiente Lecco Onlus, in collaborazione con il coordinamento provinciale di Libera, per la realizzazione di questa importante iniziativa, che è stata ripetuta anche quest’anno. Da gennaio ad aprile del 2012 è stato organizzato un corso di formazione rivolto al personale comunale, allo scopo di elevare i livelli di conoscenza del fenomeno delle mafie. Tra aprile e maggio del 2011 il Comune ha inoltre sostenuto l’iniziativa "Insieme si può davvero”, promossa da tre istituti comprensivi scolastici di Lecco, nell'ambito dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Il progetto prevedeva uno scambio culturale e umano tra i ragazzi delle scuole lecchesi e i coetanei di scuole del centro e sud Italia (Todi, Pollica e San Giuliano di Puglia). Dal mese di settembre 2012 ha preso avvio un progetto sperimentale in materia di trasparenza e di integrità per prevenire fenomeni di corruzione nella struttura comunale. Infine, l’attività del Comune di Lecco nell’ambito della promozione della cultura della legalità, ha anche visto l’approvazione nel marzo 2011 del Regolamento di disciplina delle Sale Giochi, formulato allo scopo di salvaguardare il principio di sostenibilità ambientale e di tutela delle fasce di popolazione più a rischio di dipendenza del gioco.

Quali ostacoli ha incontrato e quali situazioni hanno favorito il suo operato su questo versante?

Sicuramente i principali ostacoli che un amministratore incontra sul versante della lotta alla criminalità sono la mancanza di strumenti normativi adatti e i limitati margini di intervento concessi a un Sindaco (pensiamo alle cosiddette “segnalazioni atipiche” delle Prefetture in materia antimafia, che non hanno carattere interdittivo). Fortunatamente il supporto e la condivisione di esperienze con altri colleghi, nonché il costante appoggio delle Forze dell’Ordine, consentono la messa in pratica di azioni di contrasto alle mafie.

Cosa chiede ai partiti e a chi ci governa oggi per lottare più efficacemente contro la mafia?

Il Governo dovrebbe impegnarsi maggiormente a garantire strumenti normativi più adeguati, in particolare per combattere nuovi fenomeni “in odore di mafia” (mi riferisco, per esempio, alle sale gioco, in continuo aumento) e a fornire maggiori risorse alle Forze dell’Ordine dal punto di vista economico e di personale. Senza la loro presenza e il loro supporto infatti ogni sforzo per combattere la criminalità sarebbe vano. Per quanto riguarda i partiti invece ritengo che sarebbe utile se gli stessi si impegnassero a formare nuove classi dirigenti consapevoli e informate sul problema. Un uomo politico, che sia alla guida di un ente locale o impegnato a livello nazionale, deve sapere come approcciarsi e affrontare il fenomeno, in cui potrebbe imbattersi nel corso del suo operato. È importante che un progetto o un evento che rappresentano un’opportunità di crescita per la comunità (penso all’Expo) non diventino uno strumento nelle mani delle organizzazioni mafiose.

A cura di Giulia Migneco

Breve biografia di Virginio Brivio

Virginio Brivio, Sindaco del Comune di Lecco.

Nato a Lecco il 19 agosto 1961, è laureato in Giurisprudenza.
Ha lavorato nel Comune di Lecco come istruttore socio-educativo e coordinatore dei servizi sociali nei rioni di Olate, San Giovanni, Bonacina, Laorca e Rancio.
È dirigente dei servizi alla persona nel Comune di Valmadrera.
Dal 1996 al 2004 è stato assessore provinciale ai servizi alla persona, alla formazione professionale, allo sport, alle politiche giovanili.
Dal 2004 al 2009 è stato Presidente della Provincia di Lecco.

 

 

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