Perché aderire ad Avviso Pubblico? Testimonianze degli Amministratori locali che hanno scelto di aderire.
Gio, 2012-11-15 08:35

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Il Comune di Arcore (MB) aderisce ad Avviso Pubblico. L’intervista al Sindaco Rosalba Piera Colombo

Lo stemma del Comune di Arcore (MB).

Giorno 14 settembre 2012, il Comune di Arcore, in provincia di Monza e della Brianza, ha aderito alla nostra Associazione. In questa intervista il Sindaco della città, Rosalba Piera Colombo, illustra le ragioni di questa scelta.

Da quanto tempo ricopre la carica di Sindaco?

Sono, felicemente, sindaco di Arcore dal giugno 2011.

Perché il suo Comune ha deciso di aderire ad Avviso Pubblico?

Perché la legalità è una cultura, e come tale richiede studio, approfondimento e pratica, pena il rischio di non riuscire più a fare distinzioni. Il confine tra quanto rientra pienamente nella legalità e quanto, invece, confina pericolosamente con l’illecito, è molto sottile. Già, perché anche l’illegalità è una cultura. Una contro-cultura, perversa e praticata da molti, che a loro volta studiano, approfondiscono e si aggiornano (spesso molto più assiduamente di quanto non facciano le istituzioni) per rendere sempre più impalpabile il confine tra ciò che è corretto e ciò che non lo è.

Cosa significa per lei impegnarsi per l’affermazione della legalità e della giustizia contro le mafie e l’illegalità?

Trovo che il primo impegno che un amministratore può assumere per affermare i principi della legalità e della giustizia sia quello di dotarsi sempre di una visione di lungo periodo. Non pensare al proprio territorio nei termini del domani, ma del dopodomani. Non pensare soltanto ai cittadini di oggi, ma anche ai loro figli e nipoti. Questo approccio impedisce, da subito, di infilare ingenuamente pericolose scorciatoie, soprattutto in un periodo di casse comunali vuote e di gente arrabbiata per i servizi a singhiozzo. Un amministratore che guarda e cerca soluzioni oltre il breve periodo fa intendere immediatamente a chi cerca di sedurre le istituzioni con proposte di liquidità e favori che, a priori, non esistono né potranno esistere brecce.

Quali attività e progetti il suo Comune ha messo in atto per promuovere una cultura della legalità democratica?

Condivisione e trasparenza. Dibattito, anche vivace, e confronto. Rapporto stretto con cittadini e associazioni. La battaglia per la legalità e la giustizia non può gravare, per questioni di efficacia e risultato, soltanto sulle spalle delle amministrazioni, ma questo carico può essere condiviso con la cittadinanza attiva, quella che partecipa e si espone. Se pensiamo alla legalità come a una rete e consideriamo ogni cittadino, con il suo punto di vista e la sua voglia di partecipare, come un nodo della rete, allora si realizza immediatamente che quanto più ampia, solida e ridondante sarà questa rete, tanto più estesa sarà la capacità di controllo sull’illegalità a qualunque livello. L’illegalità prospera nelle pieghe e nei silenzi: la plurivocità e la trasparenza sono deterrenti eccezionali.

Quali ostacoli ha incontrato e quali situazioni hanno favorito il suo operato su questo versante?

Fino ad oggi, i principi della visione amministrativa di lungo periodo e della condivisione estesa con la cittadinanza sembrano essersi rivelati fattori molto efficaci contro l’illegalità, anzi contro la cultura dell’illegalità. Sicuramente sono molto fortunata, nella misura in cui i cittadini e le loro associazioni hanno sempre risposto bene alla volontà di dialogo e apertura espressa nell’ultimo anno e mezzo. Mantenere un’alta frequenza di relazione e confronto con la cittadinanza è sicuramente un lavoro impegnativo, ma che ripaga in termini umani ed evidentemente anche di risultato, sia amministrativo sia di affermazione della cultura della legalità.

Cosa chiede ai partiti e a chi ci governa oggi per lottare più efficacemente contro la mafia?

Che siano loro i primi ad abbandonare le aree di confine, di chiaroscuro tra quanto è perfettamente lecito e quanto, se ancora non rientra nell’illecito, vi si avvicina pericolosamente. Il dialogo con l’illegalità non è un male necessario: è un male, punto. E’ proprio una parte della politica ad aver lavorato negli ultimi anni per abbassare la soglia culturale della legalità e per innalzare il livello di tolleranza, rendendo così accettabile ciò che il buon senso del vivere civile riconosce spontaneamente come inaccettabile. Mi espongo ulteriormente: la politica di professione, quella che non si confronta con i problemi di tutti i giorni dei cittadini, è un terreno di cultura molto pericoloso, all'interno del quale, per assenza di contatto con i risultati della legalità e dell’illegalità, si rischiano di istituire modelli fuorvianti.

Breve biografia di Rosalba Piera Colombo

Rosalba Piera Colombo, Sindaco del Comune di Arcore (MB).

Rosalba Piera Colombo è nata ad Arcore il 16 febbraio del 1958. Coniugata e con due figlie, possiede un Diploma in lingue. Dal 1997 al 2004 ha rivestito la carica di Presidente del Consiglio Comunale e successivamente, dal 2004 al 2011 è stata Consigliere Comunale di opposizione. Da giugno 2011 è Sindaco del Comune di Arcore. Dal 2007 è anche Presidente di un’associazione Culturale denominata PASS P’ART TOUT. 

 

 

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