Gio, 2014-04-24 17:00
Amministratori sotto tiro. L’intervista di Avviso Pubblico ad Alvise Stracci, Sindaco di Alimena (PA)
Continua il viaggio di Avviso Pubblico attraverso l’Italia dei territori, dove troppo spesso gli amministratori locali vengono minacciati o intimiditi. Con il 20% di casi censiti, pari a 70 atti intimidatori, la Sicilia si colloca al secondo posto dopo la Puglia nel Rapporto 2013 “Amministratori sotto tiro”.
Le province con i dati più numerosi sono state quella di Palermo con 25 episodi e quella di Messina con 18, alle quali seguono Siracusa con 8, Agrigento con 7, Caltanissetta con 4, Catania e Ragusa con 3 e Trapani con 2.
E se i fatti di cronaca verificatisi in Puglia negli ultimi mesi ci dimostrano che la violenza criminale in quei territori non si ferma, possiamo altrettanto affermare che gli amministratori siciliani dall’inizio del 2014 sono stati oggetto di episodi ancora più inquietanti. Veicoli incendiati, invio di buste con minacce e proiettili, telefonate minatorie e minacce di morte per strada sono stati gli episodi che hanno colpito alcuni assessori, sindaci e anche il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta.
Il fenomeno in alcuni casi ha riguardato anche le mogli dei sindaci. Un segnale, questo, che mira ad infondere ancor più paura.
Lo abbiamo chiesto ad Alvise Stracci, Sindaco di Alimena, provincia di Palermo, al quale lo scorso 13 marzo è stata incendiata l’auto della consorte. In questa intervista, Stracci ci racconta la paura di quell’incendio, difficile da dimenticare, e la voglia di non arrendersi, di continuare ad andare avanti.
Perché secondo lei hanno colpito il veicolo di sua moglie? E che segno ha lasciato questo atto intimidatorio?
È difficile dare una risposta a questa domanda. Quello che posso dire con certezza è che è stato un gesto legato sicuramente alla mia attività di sindaco, al modo in cui ho fatto le cose, perché sono trent’anni che faccio il medico e non ho mai subito una minaccia. Quell’incendio ha provocato numerosi disastri: non solo la macchina di mia moglie, che è andata completamente in fiamme, ma ha interessato anche una Fiat Panda, il pian terreno di un’abitazione dove dormiva una famiglia e il loro negozio d’abbigliamento, riducendo in cenere il contenuto del magazzino. Da quel giorno ogni notte mi sveglio alle quattro del mattino e non riesco più a dormire. Io non sono un tipo ansioso, ma certe cose non sono facili da superare.
Cos’è cambiato rispetto all’amministrazione precedente?
Le cose ad Alimena sono già iniziate a cambiare con l’amministrazione precedente, nella quale io ero Vicesindaco. Io sto solo portando avanti quello che il mio collega ha fatto per cinque anni, ovvero un’amministrazione imparziale, improntata sulla legalità e sulla trasparenza, con un taglio deciso contro il malaffare e la mafia. La mia porta è sempre aperta, provo ad ascoltare tutti per capire quali sono i problemi principali da risolvere. Essere aperti nelle decisioni, essere imparziali, non deflettere è la linea che sto seguendo. Ho un’amministrazione composta da consiglieri giovanissimi, molto in gamba, che sanno fare benissimo il loro lavoro pur non avendo avuto esperienze di questo tipo. Ho dovuto escludere molte persone portando avanti solo coloro che ritenevo essenziali per svolgere bene la mia attività di sindaco. E per questo sono stato spesso criticato.
È la prima volta che riceve intimidazioni di questo tipo?
No, anzi. Subito dopo il mio insediamento ad Alimena si sono verificati altri atti intimidatori di questo tipo. Per un periodo ignoti hanno ripetutamente tentato di incendiare alcuni mezzi comunali e per tre volte sono state date alle fiamme delle sterpaglie intorno ad una autorimessa comunale. Poi hanno tagliato alcuni alberi dell’uliveto del suocero del capogruppo di maggioranza, e neanche un mese dopo c’è stato un tentativo, che fortunatamente non è andato in porto, d’incendiare l’auto dell’ex sindaco Calabrese, con del liquido infiammabile. Insomma Alimena sta diventando un paesino in cui succedono una serie di episodi inquietanti che possono essere ricondotti soltanto alla nostra azione amministrativa apertamente in contrapposizione con ogni organizzazione criminale. E questo ha dato e continua a dare molto fastidio.
Cosa potrebbe fare lo Stato in questo senso?
Dovrebbe indicare una strada e creare un fondo per potenziare i servizi sociali affinchè i Comuni possano intervenire in questo senso. Abbiamo bisogno di garantire un salario minimo di sussistenza a tutti, cosa che, in questo momento, sta diventando la più difficile da fare.
Alvise Stracci, è nato il 25 luglio del 1953. Si è laureato nel 1982 in Medicina e Chirurgia con il massimo dei voti, specializzandosi nel 1985 in Malattie dell’apparato cardiovascolare e nel 1989 in Tisiologia e Malattie dell’Apparato Respiratorio. Dal 1990 al 1992 ha svolto l’attività di Medico di Medicina Generale di libera scelta nel Comune di Alimena. Dal 1991 è Dirigente Medico di Medicina Interna presso l’ASP Palermo. Nel 2001 diventa titolare di incarico di alta specializzazione in Patologia apparato respiratorio presso l’ospedale Madonna Santissima dell’alto di Petralia Sottana. Nel 2008 diventa Vicesindaco di Alimena (PA) e dal giugno 2013 è primo cittadino di Alimena.
REGIONE SICILIA – DISTRIBUZIONE PROVINCIALE DELLE MINACCE E DELLE INTIMIDAZIONI. ANNO 2013
Totale situazioni censite: 70
Ogni settimana su questo blog sarà raccontata la storia di un "Amministratore sotto tiro".
Vedi anche l’intervista a Michele Abbaticchio, Sindaco di Bitonto e Vicepresidente di Avviso Pubblico: http://www.riparteilfuturo.it/ogni-giorno-in-italia-un-amministratore-viene-minacciato-avviso-pubblico-intervista-un-sindaco-pugliese-che-resiste/