Mer, 2011-10-26 18:30
All’Università di Pisa aperte le iscrizioni per l’edizione 2011/2012 del Master in “Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione”. Intervista al Prof. Alberto Vannucci
Sta per concludersi la prima edizione del master di primo e secondo livello intitolato Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, promosso dall’Università di Pisa in collaborazione con Avviso Pubblico e Libera. Si è trattato di corso di alta specializzazione nella formazione di nuovi operatori capaci di agire nell’ambito della pubblica amministrazione e nelle organizzazioni del terzo settore rispetto ai temi della legalità e della prevenzione di fenomeni criminali.
Da qualche giorno sono state aperte le iscrizioni per la seconda edizione. Il master ha durata annuale e le lezioni si svolgeranno da febbraio 2012. Avviso Pubblico ha intervistato Alberto Vannucci – ideatore e direttore del master, docente presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa – per fare un bilancio della precedente edizione e capire le novità di quella del 2011/2012.
Intervista al Prof. Alberto Vannucci
Prof. Vannucci, siamo ormai al termine della prima edizione del master. Quali considerazioni possiamo fare?
Per prima cosa vorrei dire che le persone che hanno frequentato questa prima edizione del Master sono state una classe straordinaria, hanno vissuto questo progetto con passione, dedizione, entusiasmo. La buona riuscita di questa prima edizione la si deve soprattutto a loro, che in queste ultime settimane sono impegnati in un tirocinio presso enti pubblici, associazioni, tribunali, redazioni di quotidiani.
Quanti sono stati gli iscritti al Master di quest’anno e da quali esperienze professionali o di studio provenivano i corsisti?
In questa prima edizione del Mater tra iscritti e uditori ci sono stati una ventina di partecipanti. Un numero che ci ha permesso di coprire i costi di organizzazione, assicurando agli allievi il massimo di attenzione, assistenza e partecipazione durante le lezioni. Per inciso, siamo riusciti a coprire con borse di studio – offerte da enti, fondazioni e amministrazioni locali – una quota del costo di iscrizione per tutti gli studenti. La maggior parte degli iscritti erano neo-laureati, provenienti da una pluralità di corsi di laurea. Vi erano poi dipendenti pubblici, funzionari delle amministrazioni locali, operatori di pubblica sicurezza, e una giornalista già affermata, autrice di importanti inchieste legate al crimine transnazionale nel traffico delle sostanze stupefacenti.
Quanti docenti hanno fatto lezione al Master? Qual è stato il loro riscontro incontrando questa varia tipologia di studenti?
Tra i docenti, quasi una sessantina tra professori, ricercatori, magistrati, amministratori, operatori di sicurezza, ed esperti che hanno animato lezioni, seminari, tavole rotonde, c’è stato un riscontro molto positivo della qualità del progetto e dell’impegno con il quale si è lavorato all’organizzazione. In questo, onore al merito del lavoro di Enrico Calossi e Salvatore Sberna, i due “manager” che con la loro dedizione hanno rappresentato l’anima del Master.
Ci sono state lezioni che hanno colpito più di altre gli studenti?
Non vorrei far torto a nessuno dei nostri relatori, ma sicuramente due momenti particolarmente significativi sono stati la lectio magistralis di Giancarlo Caselli e l’incontro con don Luigi Ciotti. L’uno e l’altro hanno dimostrato ancora una volta la loro capacità unica di coniugare l’intensità del racconto con la lucidità dell’analisi.
La nuova edizione 2011/2012 subirà dei cambiamenti rispetto alla precedente?
La valutazione positiva del primo anno ci ha spinti a lasciare immutata la struttura di fondo dei corsi: un modulo iniziale introduttivo, seguito da una parte di analisi comparata di carattere storico, sociologico, politologico, economico. Gli altri moduli delle lezioni avranno, invece, un taglio più “pratico” e operativo. Solo per gli studenti del Master di secondo livello, è stato aggiunto un modulo “professionalizzante” sulla gestione di attività legate alla ricerca di bandi, elaborazione di progetti, raccolta di finanziamenti. Vorremo poi aumentare il carico orario del modulo su “Informazione e giornalismo antimafia”, quest’anno tenuto da Roberto Morrione, il quale ha regalato agli studenti una lezione bellissima che dopo la sua scomparsa, poche settimane dopo, ci è parsa ancora più preziosa.
A chi si rivolge questa seconda edizione del Master?
Ci sono diverse tipologie di studenti che potrebbero essere interessati a un percorso formativo di questo tipo. In primo luogo, naturalmente, i neo-laureati, poi gli amministratori, i funzionari, i dipendenti pubblici, gli operatori di pubblica sicurezza e del terzo settore. Un percorso formativo di questo tipo, inoltre, potrebbe raccogliere interesse presso insegnanti e altri operatori nel settore della formazione. Da ultimo, credo che sarebbe auspicabile un coinvolgimento di soggetti imprenditoriali, dirigenti d'impresa ed operatori economici e del sistema cooperativo, spesso operanti in settori ad alto rischio di infiltrazione criminale e di corruzione.
Qual è la particolarità di questo Master? Perché vale la pena pensare di frequentarlo?
Il Master è un percorso formativo unico in Italia, attraverso il quale è possibile coniugare l’impegno e la passione civile con l’acquisizione di conoscenze teoriche e di un “sapere pratico” sugli strumenti utilizzabili per contrastare corruzione e crimine organizzato. Un “investimento nella legalità” che va incontro a una domanda crescente, nell’amministrazione pubblica così come nella società civile, di risposte credibili a due manifestazioni patologiche – tra loro intrecciate – che da sole gravano sulla nostra collettività con un fardello di 210 miliardi annui: 150 miliardi sono il costo annuo delle mafie secondo la Commissione antimafia, 50-60 miliardi di euro il costo annuo della corruzione secondo la Corte dei conti.
Quanto ha contato la collaborazione di Avviso Pubblico e Libera per la realizzazione del master?
E’ stata una collaborazione a dir poco decisiva. Il Master nasce proprio grazie a un’intesa tra il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Pisa, Libera e Avviso Pubblico. Non solo: insieme abbiamo costruito il progetto formativo, individuando sia i temi da trattare che i possibili docenti e relatori, e gestito le questioni relative ai progetti di tirocinio, finalizzando così le attività del Master a una formazione veramente professionalizzante e specialistica dei nostri studenti.
In cosa in particolar modo le sono stati fondamentali?
Grazie al patrimonio eccezionale di competenze ed esperienze di cui sono portatori Avviso pubblico e Libera abbiamo cercato di dare corpo all’aspirazione di fondo di questo progetto: far incontrare, confrontare e dialogare tra loro soggetti caratterizzati da percorsi professionali diversi, ma accomunati dalla passione civile e politica e dalla volontà di contribuire alla costruzione di un percorso formativo utile nell’azione di prevenzione e contrasto delle mafie e della corruzione.
Per avere informazioni sulla nuova edizione del Master visitare il sito: http://masterapc.sp.unipi.it/
Giulia Migneco
Ufficio Stampa di Avviso Pubblico