Ven, 2011-09-09 08:50 (Ultimo agg.: Ven, 2011-09-09 09:40)
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COMUNICATO STAMPA
IL PRESIDENTE DI AVVISO PUBBLICO, ANDREA CAMPINOTI, SULLE DICHIARAZIONI DEL DEPUTATO ALBERTO TAROZZI:
“SONO PRIVE DI FONDAMENTO E OFFENDONO L’ISTITUZIONE MAGISTRATURA E MIGLIAIA DI AMMINISTRATORI LOCALI DEL MEZZOGIORNO E D’ITALIA IMPEGNATI CONTRO LE MAFIE E NELLA DIFESA DELLA DEMOCRAZIA”.
Le dichiarazioni del deputato della Lega Nord Alberto Tarozzi sono prive di fondamento e offendono l’istituzione magistratura, le persone che in essa chi vi operano con onestà e impegno, così come le migliaia di amministratori locali del Mezzogiorno e d’Italia impegnati contro le mafie e nella difesa della democrazia.
La magistratura è la prima istituzione chiamata a reprimere e contrastare le mafie e loro pervasività ed essa deve godere della fiducia di tutti i cittadini. In Italia, dal 1971 al 1992 sono stati uccisi 26 magistrati, di cui 14 per mano mafiosa. Tutti si sono distinti per la loro capacità di contrastare efficacemente il crimine mafioso. Bruno Caccia, Procuratore della Repubblica, fu assassinato dai killer della ‘ndrangheta a Torino il 26 giugno1983.
Nel Mezzogiorno, vi sono donne e uomini, di tutti gli schieramenti politici, che con alto spirito di servizio, svolgono il loro ruolo di pubblici amministratori impegnandosi a promuovere legalità e trasparenza. Avviso Pubblico ne è diretta testimone. Per questa loro faticosa azione, in diversi casi, questi amministratori pagano un prezzo altissimo – lo testimonia l’omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica – e sono fatti oggetto di minacce e di intimidazioni che, inevitabilmente, si ripercuotono anche sui loro familiari.
Il deputato Tarozzi, per il ruolo che ricopre, dovrebbe sapere che la presenza delle mafie è un problema che coinvolge tutte le regioni italiane e che i mafiosi al nord sono presenti da almeno 50 anni. L’ultimo comune sciolto per infiltrazione mafiosa in Italia, nel marzo 2011, è stato quello di Bordighera, in Liguria e le inchieste “Il Crimine” e “Minotauro”, svolte dalle procure di Milano e di Torino, hanno scoperto l’esistenza di contatti tra esponenti del mondo politico settentrionale e membri delle organizzazioni mafiose.
La politica è determinante per la sconfitta delle mafie. Chi ricopre un incarico pubblico ha il dovere di rispettare le istituzioni, di prestare attenzione alle parole che pronuncia e di adoperarsi per la costruzione di un impegno comune contro le mafie.
Andrea Campinoti
Presidente di Avviso Pubblico
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