Mar, 2010-03-02 13:15
Più di 200 studenti all’apertura del corso “Conoscere l’Italia. Lezioni di legalità”
Lunedì 1° marzo una sala affollata da più di 200 studenti ha ascoltato con attenzione e partecipazione le parole pronunciate dallo storico Enzo Ciconte e dal Procuratore della Repubblica di Torino, Gian Carlo Caselli, che hanno aperto il ciclo di incontri intitolato “Conoscere l’Italia. Lezioni di legalità”, promosso da Avviso Pubblico, in collaborazione con il Gruppo 24 Ore, l’Università Milano-Bicocca e il Centro Studi Saveria Antiochia, con il patrocinio di Libera ed il sostegno del gruppo Intesa San Paolo.
Ciconte e Caselli, preceduti da un saluto del Prof. Giovanni Chiodi, Preside della Facoltà di Giurisprudenza, hanno discusso di storia delle mafie e di penetrazione mafiosa nel nord Italia. In particolare il Procuratore di Torino ha esposto ai giovani studenti della Bicocca le varie tappe storiche della lotta alle mafie. Dalla negazione del fenomeno, all’approvazione della legge Rognoni-La Torre, all’istituzione del pool antimafia di Caponnetto, Falcone e Borsellino, agli attacchi subiti dai magistrati palermitani negli anni ’80, le stragi del 1992 e 1993, sino alla sua esperienza di Procuratore della Repubblica di Palermo, nel corso della quale si sono registrate condanne pesantissime (650 ergastoli), arresti di importanti latitanti e confisca di beni per 10 mila miliardi delle vecchie lire.
Il Prof. Ciconte ha riepilogato alcuni stereotipi di uso frequente nel corso della storia – e ripetuti anche nell’attualità, in alcuni casi – come quello della mafia considerata esclusivamente un fenomeno criminale, un problema del Mezzogiorno, il considerare la mafia come uno spirito anziché un fenomeno molto complesso legato alla politica e all’economia (il movimento dei sicilianisti).
Ciconte si è soffermato, inoltre, sulla penetrazione mafiosa al nord, favorita da una legge errata come quella sul soggiorno obbligato e dalla presenza, nel settentrione italiano, di “uomini cerniera” che hanno favorito il riciclaggio del denaro sporco di cosa nostra, camorra e ‘ndrangheta.
Sia Caselli che Ciconte hanno sostenuto che è recidendo i legami tra mafia e politica e tra mafia ed economia che si potrà davvero parlare di sconfitta delle mafie.
Il prossimo appuntamento è il 12 marzo. Si parlerà del rapporto tra mafia e politica. Interverranno: il prof. Rocco Sciarrone dell’Università di Torino, l’On Laura Garavini, capogruppo del PD in Commissione parlamentare antimafia e l’On. Fabio Granata, vice presidente PDL del medesimo organo parlamentare.
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