Lun, 2009-11-30 16:15
Avviso Pubblico ha promosso un patto di amicizia e legalità tra i Comuni di Follonica e Niscemi
Domenica 29 novembre, si è svolto a Follonica, in provincia di Grosseto, l’incontro tra il sindaco di Niscemi (Cl) Giovanni Di Martino e quello della città toscana Eleonora Baldi. I due primi cittadini hanno ufficializzato il patto di amicizia e legalità che legherà per i prossimi anni il comune del sud con quello del centro Italia, dando così il via al progetto promosso da Avviso Pubblico e coordinato da Libero Mancuso, consigliere del Comune di Bologna. Di Martino e Baldi hanno affermato: “Questo gemellaggio intende rinsaldare il legame tra le due amministrazioni e avviare, in forme concrete, azioni parallele all’insegna dell’antimafia e delle buone prassi amministrative”.
Nel corso della tavola rotonda organizzata in occasione dell'evento si è discusso del maxiemendamento approvato al Senato che prevede la vendita all’asta dei beni confiscati ai mafiosi. Per il giudice della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, Pietro Suchan “il ritorno di un bene ai mafiosi crea un danno peggiore della perdita di un processo, perché la mafia, oggi, si insinua e strangola l’economia”, mentre per Libero Mancuso “togliere le intercettazioni telefoniche e mettere all’asta i beni confiscati ai mafiosi significa favorire la criminalità e dare vita ad un sistema che sta incrementando la distanza tra Sud e Nord, lasciando un meridione senza tutele”.
“Il primo atto che vogliamo realizzare insieme - ha detto la prima cittadina di Follonica - è quello di dare vita ad un Osservatorio Permanente sulla Legalità, alla stregua di quello in via di costituzione a Niscemi”. “Dobbiamo fare rete – ha affermato Di Martino - per avviare un percorso comune e di contrasto ai fenomeni mafiosi che, proprio qui, nel centro nord ricicla i capitali finanziari illecitamente accumulati. Alla rete della mafia che lega il sud al nord è necessario contrapporre una rete di Comuni, come abbiamo fatto insieme ad Avviso Pubblico, per contrastare i fenomeni mafiosi nelle pubbliche amministrazioni. Per questa ragione – ha concluso Di Martino - è importante scendere in piazza il prossimo 5 dicembre e raccogliere le firme contro il maxi emendamento che garantirebbe ai mafiosi di riappropriarsi dei beni confiscati”. “E’ la cultura – ha affermato Nevio Baragatti, membro del Comitato Direttivo di Avviso Pubblico - uno degli strumenti fondamentali per bloccare il proliferare dei fenomeni mafiosi. La cultura taglia i piedi alla mafia e al razzismo congenito”.
Allegati