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Corleone, 27 maggio 2011

COMUNICATO STAMPA

Iniziata la festa nazionale di Avviso Pubblico a Corleone. Iannazzo: “per Corleone una nuova pagina di storia dell’antimafia”; Campinoti “la politica non deve tentennare”. Interventi di Alessandra Dino e Mario Portanova

3° Festa nazionale di Avviso Pubblico, Corleone (PA), 26-29 maggio 2011

Ieri, giovedì 26 maggio 2011, alle ore 18.00, presso il Laboratorio per la legalità, si è tenuto il primo appuntamento della Festa Nazionale di Avviso Pubblico, intitolato “Dalla Sicilia alla Lombardia: la diffusione del fenomeno mafioso a livello nazionale. Storie di affari, delitti e latitanze”. Durante l’incontro sono stati presentati i libri di Mario Portanova, autore di “Mafia a Milano. Sessant’anni di affari e delitti” (Melatempo) e di Alessandra Dino, autrice de “Gli ultimi padrini” (Laterza). Erano presenti: Antonino Iannazzo, Sindaco di Corleone e Vice Presidente di Avviso Pubblico, Andrea Campinoti, Sindaco di Certaldo e Presidente di Avviso Pubblico, Umberto Di Maggio, Coordinatore Libera Palermo, Mario Portanova, giornalista dell’Espresso e de Il Fatto quotidiano e Alessandra Dino, docente all’Università di Palermo. A moderare Pietro Raitano, direttore del mensile Altreconomia.

Il Sindaco di Corleone, Antonino Iannazzo, ha affermato che: “E’ un onore per Corleone ospitare la Festa nazionale di Avviso Pubblico e rappresenta un momento significativo, una nuova pagina di storia dell’antimafia. E’ importante che sia iniziata proprio al Laboratorio per la legalità, bene confiscato a Bernardo Provenzano, oggi usato per fini sociali e diventato un luogo di memoria, grazie al ruolo dell’ente locale in collaborazione con il mondo delle associazioni e delle cooperative”. A seguire il Presidente di Avviso Pubblico, Andrea Campinoti, dopo aver ringraziato il Sindaco di Corleone e l’amministrazione comunale per aver deciso di ospitare la Festa nazionale di Avviso Pubblico e Calogero Parisi, Presidente del Laboratorio della Legalità per aver messo a disposizione la sede, ha dichiarato: “La lotta alle mafie necessita di un impegno corale a partire dagli amministratori locali. La politica non deve tentennare. Chi fa politica ha un diritto in più, non un dovere in più ed è per questo che non può aspettare l’esito delle sentenze ma deve fare un passo prima”. Umberto Di Maggio, ha detto che: “Il fatto di fare la festa nazionale di Avviso Pubblico a Corleone è una rivoluzione culturale e esporta positività. E’ un miracolo che proprio la Sicilia stia diffondendo questo messaggio di speranza”. Successivamente, Alessandra Dino, ha illustrato come la mafia si sia trasformata in sistema criminale, come sia entrata in un network, una rete articolata e interconnessa. “La mafia è riuscita a costruire un connubio con la criminalità dei potenti, un rapporto di scambio. In Italia l’approvazione di recenti leggi, come l’ex Cirielli, che ha ridotto i tempi della prescrizione dei processi, e la depenalizzazione del falso in bilancio, hanno trasformato l’illecito in lecito. Oggi è ancora più difficile combattere la mafia, perché essa è diventata invisibile. Occorre andare oltre l’educazione della legalità, dobbiamo iniziare a parlare di giustizia sociale e di inserire nel codice penale i reati ambientali e l’auto riciclaggio. Nella democrazia – ha concluso – esiste anche il diritto alla disubbidienza e questo diritto va esercitato contro le leggi ingiuste, quelle che non difendono i più deboli”.

Mario Portanova, ha spiegato come al nord tutte le organizzazioni mafiose hanno messo le proprie radici, hanno instaurato una rete di rapporti, parentele, affari economici e come riescono tranquillamente a convivere fra loro. E ancora: “L’ndrangheta è presente al Nord Italia da almeno sessant’anni ma ancora oggi sindaci e prefetti negano che la mafia sia presente. La Lombardia è diventata una “Provincia” calabrese per l’ndrangheta”. Portanova ha concluso con una frase riferitagli da un ex Sindaco di Varese: “Chi si ribella alla mafia al Sud ha dietro un movimento, ma se tu ti ribelli a Varese chi ti difende?”. All’incontro erano presenti numerosissimi studenti, giovani, volontari delle cooperative, delle associazioni, rappresentanti delle forze dell’ordine e amministratori locali di diverse parti d’Italia. Un segnale importante e positivo per continuare a sperare nel cambiamento.

 

L’Ufficio Stampa
Giulia Migneco 335 7305980 stampa{AT}avvisopubblico.it

 

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