Mer, 2011-05-11 10:30

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Il Comune di Colle Val d’Elsa (SI) dedicherà una via a Marcello Torre, vittima di camorra. L’intervista a Gabriele Marini, Presidente del Consiglio Comunale

Gabriele Marini, Presidente del Consiglio comunale di Colle di Val d'Elsa

Giovedì 28 aprile 2011 il Comune di Colle Val d’Elsa – ente socio di Avviso Pubblico – ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dalla Quarta Commissione Consiliare e relativo alla proposta di intitolare una strada in memoria di Marcello Torre, avvocato e sindaco di Pagani, in provincia di Salerno, ucciso barbaramente dalla camorra l’11 dicembre 1980, per ordine di Raffaele Cutolo.

Un gesto esemplare per ricordare chi ha sempre compiuto con onestà e rettitudine il proprio dovere. Un atto importante che avviene a distanza di alcuni mesi dalla decisione dell’Amministrazione comunale di Pagani di cancellare l’intitolazione di una piazza al suo Sindaco.

Avviso Pubblico approfondisce le ragioni di questa scelta con Gabriele Marini, Presidente del Consiglio comunale di Colle Val d’Elsa.

Quando è stato scelto di dedicare una strada a Marcello Torre?

Il 26 marzo, in occasione del 67° anniversario dell’eccidio di Montemaggio che costò la vita a 19 partigiani della Valdelsa senese e fiorentina, è stato attribuito un riconoscimento ad alcune persone – magistrati, giornalisti, imprenditori, migranti – che si sono distinte nella lotta contro la criminalità organizzata, l’ingiustizia sociale e per l’affermazione della cultura della legalità. In quell’occasione abbiamo premiato anche Anna Maria e Lucia Torre, figlia e moglie di Marcello Torre, e si è deciso di dedicare una via o una piazza colligiana alla memoria di questo sindaco.

Perché si è sentito il bisogno di intitolare una via a questa persona, a questo sindaco?

Vogliamo attualizzare i valori della Resistenza nel nostro presente ricordando gli ideali di libertà e di giustizia che animarono la lotta di Liberazione. Abbiamo quindi voluto dedicare una via a Marcello Torre per dare un messaggio di legalità, per non dimenticare chi ha continuato a lottare pur sapendo che sarebbe stato ucciso, e per ricordare episodi poco graditi accaduti in passato.

A cosa si riferisce?

Al fatto di cronaca accaduto a Pagani, la città dove Marcello Torre era stato eletto sindaco: l’amministrazione comunale gli aveva dedicato una piazza ma poi ha fatto marcia indietro. Questo dimostra che quando si parla di resistenti, allora come oggi, parliamo di persone scomode. Noi vogliamo cercare di dare un esempio diverso.

Cosa è stato fatto sinora per raggiungere questo obiettivo?

Inizialmente abbiamo fatto delle analisi e delle discussioni per conoscere le numerose vittime uccise dalla criminalità organizzata. Abbiamo scelto Marcello Torre, come simbolo delle vittime innocenti. Il 28 aprile, il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la richiesta, promossa dalla Quarta Commissione Consiliare, di intitolargli una via, una strada o una piazza.

Quando avverrà la cerimonia?

Il 9 maggio, in occasione della Giornata nazionale dedicata alle vittime del terrorismo e delle stragi, la Commissione consiliare competente ha inoltrato la richiesta all’amministrazione comunale. Adesso spetta alla Giunta decidere. Sicuramente per settembre dovremmo farcela.

 

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