Ven, 2006-03-03 12:52

Gela (Cl) - 21 marzo 2004

IX Giornata della Memoria e dell'Impegno. "Dignità per la persona, qualità per lo sviluppo ".
Intervento del Presidente di "Avviso Pubblico"

Riteniamo sia stata una scelta giusta ed importante quella di dedicare la " IX Giornata nazionale dell'impegno e della memoria" in ricordo di tutte le vittime di mafie, al tema del lavoro.

Come associazione di Enti locali e Regioni, dunque composta e rappresentata da uomini e donne che quotidianamente si confrontano con le difficoltà e le opportunità presenti sui territori, sappiamo benissimo quali vantaggi possono esserci per l'intera collettività in territori che hanno dinamiche positive nel mondo del lavoro legale, ma anche quali difficili problemi possono derivare da fenomeni di disoccupazione di massa oppure di lavoro nero su larga scala. E questo non solo perché in queste condizioni si creano maggiori opportunità per il malaffare, per lo sfruttamento, per la negazione dei diritti del lavoratore e della lavoratrice, per le mafie, ma anche perché è obbiettivamente difficile nelle condizioni attuali poter innescare fenomeni virtuosi in tutti quei territori o quelle comunità che per questi motivi hanno difficoltà a creare valore da ridistribuire attraverso servizi o creazione di nuove opportunità individuali a tutta la comunità, oppure hanno una parte consistente del valore prodotto in quel territorio sottratto dai circuiti dell'economia legale e dunque dalla fiscalità generale.

È evidente che allora è interesse di tutti, Istituzioni, lavoratori, imprenditori, cittadini, far sì che il contrasto alla disoccupazione e al lavoro nero diventino una priorità. E per fare questo non si può partire che da un punto ben preciso: l'affermazione della legalità come bene assoluto anche in ogni ambito della sfera economica. Come non ricordare infatti lo studio del Censis che ci ha mostrato quanto le dinamiche mafiose pesino sulle opportunità di sviluppo e di creazione di posti lavoro in molte aree del Sud del nostro Paese. Come non vedere che la difficoltà di fare impresa in maniera libera e legale derivi troppo spesso da logiche criminali come il fenomeno del racket o quello del riciclaggio del denaro sporco. Come non pensare che la tutela della dignità e della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici passa dal contrasto del fenomeno del lavoro nero, che assume troppe volte, soprattutto per ciò che riguarda gli immigrati, forme di sfruttamento vero e proprio fino ai limiti della schiavitù. Come non constatare che la creazione di ambienti di vita più salubri passi dal contrasto delle ecomafie e dalle logiche che le favoriscono.

Dobbiamo gridarlo e affermarlo con forza dunque che solo attraverso la legalità di possono creare condizioni ottimali per fare impresa liberamente, tutelare e promuovere i diritti di chi lavora, dare nuovi servizi e nuove opportunità ai nostri territori e alle nostre comunità grazie all'azione anche degli Enti Locali.

È importante fare questo dalla Sicilia ed in maniera più specifica da Gela. In Sicilia più che altrove infatti, grazie al riutilizzo dei beni confiscati alle mafie, si sono sviluppate in questi anni importanti esperienze di nuova imprenditoria sociale che, oltre ad offrire nuove ed importanti opportunità di lavoro a tanti giovani e a tanti soggetti svantaggiati, stanno dimostrando che è possibile fare impresa sana e produttiva partendo proprio da quelle terre dove si produceva o si lavorava negando alla radice il rispetto della legalità democratica, creando così dinamiche negative per le reali opportunità di sviluppo civile e democratico di quelle comunità e di quei territori. A Gela per le forti tensioni e contraddizioni che questo territorio e questa comunità vive tra forti ed ataviche difficoltà e immense opportunità derivanti da un tessuto civile forte, generoso e maturo.

Andrea Campinoti - Presidente di Avviso Pubblico

torna su