Lun, 2007-07-09 11:00

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Il Ragioniere generale dello Stato scrive : «Non ci sono soldi per le vittime di mafia»

Nel marzo scorso, subito dopo l’assemblea dei famigliari delle vittime di mafia svoltasi a Polistena (Rc) il 20 marzo, la Commissione parlamentare antimafia ha elaborato una proposta di legge (n. 2469) al fine di parificare il trattamento riservato ai famigliari delle vittime del terrorismo, previsto dalla legge 206 del 2004, a quelli delle vittime di mafia e del dovere.
Il 20 giugno scorso, il Ministero dell’Economia, per il tramite del Ragionere generale dello Stato, Canzio, in una comunicazione inviata al Parlamento ha fatto sapere che non esiste la copertura economica per applicare quanto previsto dalla proposta di legge. Secondo i calcoli del Ragionier Canzio, infatti, la spesa ammonterebbe al 224 milioni di euro per il primo anno (prevedendo gli arretrati), 54 per il secondo e 55 per il terzo, cifre ben lontane dai 10 milioni di euro annui previsti dalla proposta di legge.

«Non possono esistere vittime di serie A e di serie B» ha affermato Francesco Forgione, Presidente della Commissione parlamentare antimafia e primo firmatario della proposta di legge. «Si può pensare ad aggiustamenti e correzioni» ha continuato Forgione intervistato dal Corriere della Sera «ma non è tollerabile che si dica che la questione è chiusa. I conti si possono aggiustare» ha continuato Forgione «ma su un principio non si può transigere: la mafia ha lo stesso carattere eversivo e di negazione della libertà e della democrazia del terrorismo». Serve una sensibilità diversa per affrontare certi temi. È questo il messaggio finale che il Presidente della Commissione parlamentare antimafia ha inviato al ministro Padoa Schioppa.

 

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