Mar, 2008-04-29 17:20

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Comune di Certaldo. A tavola con pasta e pizza dei terreni confiscati alla mafia

Foto: da sinistra, Chesi, Campinoti, Santini, Parisi

La legalità si costruisce anche a tavola, rendendo visibili e sostenendo economicamente i prodotti coltivati nelle terre confiscate alla Mafia, prodotti la cui vendita sostiene quelle cooperative sociali che lavorano nelle zone più difficili del sud Italia.

È con questo spirito che l’Associazione Nuoto Certaldo, in collaborazione con Arci Toscana e con il sostegno del Comune di Certaldo, ha presentato oggi, 29 aprile, al ristorante della Piscina Fiammetta gestito dalla stessa associazione, il menu fatto di primi e pizze realizzate utilizzando i prodotti di “Libera Terra” provenienti dalle terre confiscate alla Mafia. Pasta, pomodori, sughi ed altro ancora, andranno ad arricchire i piatti e potranno inoltre essere acquistati in loco dalle persone interessate. La Piscina di Certaldo si aggiunge così ai circoli Arci di Avane - Empoli e alla Casa del Popolo di Limite sull’Arno, già attivi nel Circondario nella diffusione di questi prodotti.

“Il nostro impegno per la cultura della legalità è a 360 gradi – spiega il presidente del Nuoto Certaldo, Moreno Santini – fin dalla pratica sportiva, che noi non intendiamo come agonismo fine a se stesso ma come parte dell’educazione alla vita dei giovani, passando per la correttezza e lealtà nelle gare sportive, per arrivare alla socialità e adesso alla tavola”. “Con questa iniziativa – precisa il vicepresidente, Franco Chesi – daremo un’informazione in più e la possibilità di aderire concretamente ad un progetto di legalità a centinaia di bambini e famiglie che ogni settimana passano da qui per fare sport o trascorrere il tempo libero”.

“Oggi è un bel giorno per Certaldo – ha detto il Sindaco di Certaldo, Andrea Campinoti, che è anche Presidente nazionale di “Avviso Pubblico” (Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie) – questa iniziativa, insieme ad altre, è un passo avanti per creare quella rete di legalità tra cittadini, associazioni, enti locali, indispensabile per sconfiggere la criminalità. Le mafie sopravvivono perché hanno ricchezza economica e sono radicate nella società italiana ad ogni livello sociale e geografico, e sono la principale causa anche di tanta criminalità grande e piccola che rende poco sicure le nostre case e le città. Lo Stato deve fare la sua parte nel reprimere il crimine, ma anche la società civile deve impegnarsi ogni giorno, nel lavoro come nella vita privata, sostenendo apertamente quelle iniziative che da un punto di vista culturale, sociale ed economico sono sane e pulite; solo così potremo sconfiggere alla radice le mafie”.

Ospite dell’iniziativa, il presidente della cooperativa “Lavoro e non solo” di Corleone, Calogero Parisi, che ha ringraziato i certaldesi, l’Associazione Nuoto, l’Arci Toscana ed Empolese Valdelsa, per questa iniziativa, invitando tutti a sostenere il loro lavoro.

 

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