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Verso il codice antimafia. L’intervento del Presidente di Avviso Pubblico, Andrea Campinoti

Il Presidente di Avviso Pubblico, Andrea Campinoti.

Lo scorso 14 marzo, a Roma, presso la Sala delle Colonne di Palazzo Marini, si è svolto un seminario istituzionale intitolato Verso il codice antimafia, al quale hanno partecipato i responsabili del settore giustizia di tutti i partiti e il Ministro della Giustizia, On. Angelino Alfano.

Rendiamo disponibile il testo dell’intervento di Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico.

Verso il Codice antimafia

Contributo dell'associazione “Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”

Roma, 14 marzo 2011

Non può esistere la mafia senza rapporti con la politica, ma deve esistere la politica senza la mafia. È questa la convinzione che anima l’associazione Avviso Pubblico sin dal 1996, anno della sua fondazione.

Nelle due edizioni di Contromafie – gli stati generali dell’antimafia – svoltesi nel 2006 e nel 2009, Avviso Pubblico ha sostenuto con convinzione la richiesta che il legislatore italiano si adoperi per la stesura di un Codice Antimafia, che si concentri su:

  1. una revisione di tutte le misure di prevenzione, con uno sguardo particolarmente attento sia ai patrimoni mafiosi, che alle aree grigie dei rapporti tra mafia, politica ed economia;

  2. misure di sostegno agli enti locali ed alle organizzazioni sociali impegnate in azioni di “antimafia sociale”, rivolgendo una particolare attenzione anche alla legislazione che si sta sviluppando a livello regionale di supporto a questa azione, fondamentale per erodere il consenso alle organizzazioni mafiose;

  3. un'evoluzione della normativa e dei rapporti tra i diversi livelli istituzionali, che favoriscano il contrasto dell'infiltrazione delle mafie nei territori e nelle comunità a partire dall'azione amministrativa degli Enti Locali;

  4. la revisione di alcuni reati (per esempio quelli in danno alla Pubblica Amministrazione) di alcune leggi (vedi tra le altre un aggiornamento di tutta la normativa in materia di confisca dei beni patrimoniali, aziendali e capitali alle mafie) , l'introduzione di nuovi reati (per esempio l’autoriciclaggio, la formulazione e tipizzazione del “concorso esterno in associazione mafiosa”, i reati contro l’ambiente), per rendere più efficace l'azione repressiva dello Stato contro le mafie.

A tal fine, Avviso Pubblico ritiene che le direzioni di lavoro di un Codice Antimafia dovrebbero essere, tra le altre, le seguenti:

  1. modifica della legge sullo scioglimento dei consigli comunali e provinciali per presunte infiltrazioni mafiose, al fine di esaltarne nuovamente la sua natura di misura preventiva e per la messa in campo di tutta una serie di azioni che consentano allo Stato di mostrare come il suo intervento non solo è teso a prevenire una degenerazione di quella istituzione, ma anche al benessere della popolazione interessata;

  1. modifica dell’articolo 416-ter del codice penale al fine di sanzionare più efficacemente il voto di scambio politico-mafioso;

  1. introduzione di norme sanzionatorie per quei partiti o liste che candidino persone rinviate a giudizio per i reati elencati nei codici di autoregolamentazione approvati dalle Commissioni parlamentari antimafia;

  1. introduzione di norme che prevedano che coloro che ricoprono un incarico pubblico, se condannati in primo grado per i reati individuati nei codici di autoregolamentazione delle Commissioni Parlamentari antimafia, abbiano come pena accessoria l'immediata decadenza dall'incarico, con conseguente revisione della normativa in materia di ineleggibilità;

  1. modifica della disciplina sull’accesso al Fondo di cui alla legge 22 dicembre 1999, n. 512 per i Comuni che si costituiscono parte civile in processi contro le mafie, al fine di ristabilire la possibilità che le comunità che hanno subito il danno dalla signoria mafiosa possano venire risarcite attraverso l'impegno delle loro rappresentanze istituzionali locali;

  1. introduzione di norme che prevedano misure in favore dei Comuni sul cui territorio esistono beni immobili confiscati alle organizzazioni mafiose, per un loro utilizzo a fini sociali (per esempio fare in modo che gli investimenti fatti in questa direzione non siano conteggiati ai fini del rispetto del patto di stabilità), anche di concerto con l'evoluzione normativa di carattere regionale, sempre più spesso volta a sostenere direttamente gli EELL impegnati in tal senso;

  1. ratifica di convenzioni internazionali – per esempio la Convenzione di Strasburgo del 1999 – e di direttive europee in materia di prevenzione e contrasto alla corruzione;

  1. ripresa del lavoro e delle indicazioni del Comitato di Studio presieduto dal Prof. Sabino Cassese, istituito nel 1996 dal Presidente della Camera dei deputati, On. Luciano Violante, quale base di partenza per la redazione di una serie di norme e provvedimenti idonei a dare vita ad una politica anticorruzione su base nazionale;

  1. revisione della disciplina per la gestione dei beni aziendali confiscati alle mafie;

  1. istituzione del 21 marzo come “Giornata nazionale della memoria e dell'impegno nel ricordo di tutte le vittime di mafia”.

Ci teniamo infine a sottolineare come in questo momento nel nostro Paese ci siano decine di amministratori locali che vivono una drammatica esperienza fatta di minacce e di atti intimidatori. Per loro chiediamo un’attenzione ed un sostegno concreti nella quotidianità del loro fare. Chiediamo che queste straordinarie donne e uomini sentano al loro fianco sia la forza dello Stato a difesa della propria incolumità e di quella dei propri cari, sia la vicinanza ed il sostegno di tutte le forze politiche nel portare avanti le loro battaglie per la legalità democratica. Oggi, soprattutto di quest’ultimo, si sente molto la mancanza. Ed invece è proprio da qui che parte la possibilità concreta di battere la criminalità organizzata. Contro le mafie occorre prima di tutto che ci sia la politica. Una politica credibile: questa è la convinzione di Avviso Pubblico. Per questo ogni iniziativa che anche le singole forze politiche intendano intraprendere in questa direzione, incontrerà la nostra attenzione e la nostra disponibilità ad un lavoro comune.

 

 
 
 

Andrea Campinoti
Presidente di Avviso Pubblico

 

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