Gio, 2013-09-12 20:40
Suvignano: stop all’asta
L’azienda agricola di Suvignano (Si), bene italiano più grande tra quelli confiscati alla mafia, non sarà più messa all’asta. La tenuta, come previsto dalla legge, era stata messa all’asta dall’Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati per 22 milioni di euro.
Dopo la notizia in tutta Italia si era scatenata una vera e propria protesta, dato che fin da subito enti e associazioni locali avevano presentato una proposta concreta per il riutilizzo sociale dell’azienda. La Regione Toscana aveva infine deciso di fare ricorso al Tar chiedendo il blocco dell’asta e presentando un proprio progetto di riutilizzo per Suvignano.
Allo stesso tempo le associazioni Avviso Pubblico, Arci e Libera, insieme alla Cgil, al Comune di Monteroni d’Arbia, alla Provincia di Siena e alla Regione Toscana hanno sottoscritto un appello contro la vendita all’asta della tenuta del bene e hanno promosso la manifestazione “Riprendiamoci Suvignano”, svoltasi a Suvignano domenica 8 settembre. Per Avviso Pubblico erano presenti il Presidente, Andrea Campinoti, e il Vicepresidente e Coordinatore regionale della Toscana, Gabriele Santoni, insieme a tanti altri amministratori.
La Marcia della Legalità, alla quale hanno partecipato oltre mille persone tra cittadini, istituzioni e associazioni, ha fatto in modo che il caso tornasse alla ribalta nazionale. E così ieri, nel corso di un incontro al Viminale, il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, ha annunciato che sarà modificata la normativa sui beni confiscati in modo da realizzare il progetto della Toscana, evitando così la messa all’asta del bene di Suvignano.
- Suvignano: stop all’asta
- “Riprendiamoci Suvignano” migliaia di persone in marcia da Monteroni d’Arbia a Suvignano per dire no alla vendita dell’azienda agricola sequestrata alla mafia. Per Avviso Pubblico presenti il Presidente Andrea Campinoti e il Coordinatore regionale Gabriele Santoni
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