Mar, 2013-09-10 10:50

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“Riprendiamoci Suvignano” migliaia di persone in marcia da Monteroni d’Arbia a Suvignano per dire no alla vendita dell’azienda agricola sequestrata alla mafia. Per Avviso Pubblico presenti il Presidente Andrea Campinoti e il Coordinatore regionale Gabriele Santoni

Un momento della marcia di domenica.

Ieri, domenica 8 settembre, oltre un migliaio di persone tra cittadini, amministratori e rappresentanti di associazioni nazionali e regionali, hanno marciato insieme da Monteroni d’Arbia a Suvignano per dire no alla messa all’asta dell’azienda agricola, sequestrata nel 1996 da Giovanni Falcone al boss palermitano Vincenzo Piazza, e confiscata definitivamente alla mafia nel 2007.

La manifestazione “Riprendiamoci Suvignano” è stata promossa dal Comune di Monteroni d’Arbia, Avviso Pubblico, la Regione Toscana, la Provincia di Siena, l’Arci, Libera e la Cgil. Per Avviso Pubblico erano presenti il Presidente, Andrea Campinoti, e il Vicepresidente e Coordinatore regionale della Toscana, Gabriele Santoni, insieme a tanti altri amministratori.

“La grande partecipazione popolare alla manifestazione di ieri, in cui erano presenti tantissime associazioni e tutta l’antimafia sociale, è stata l’ennesima conferma dell’attenzione che c’è rispetto ai temi della legalità e al riutilizzo dei beni confiscati in quanto beni della collettività - ha dichiarato Gabriele Santoni. Vogliamo però sottolineare che Avviso Pubblico non ha mai considerato la vendita dei beni confiscati un sacrilegio a prescindere. In alcune circostanze può essere inevitabile, ma non è il caso della tenuta di Suvignano, azienda sana e bene di rilevante valore economico dove, come secondo la proposta presentata, è possibile riattivare lavoro pulito per il riutilizzo sociale dell’azienda”. “Speriamo quindi che la giornata di ieri non sia solo rappresentativa dal punto di vista simbolico, ma segni l’inizio di un percorso concreto per trovare insieme soluzioni diverse dalla vendita. Ritengo quindi che questa vicenda obblighi anche la nostra associazione ad essere più incisiva nel rapporto con le Istituzioni, affinchè i percorsi di confisca e di riutilizzo dei beni diventino più semplici”.

Alla manifestazione era presente anche la deputata del Pd, Rosi Bindi, la quale ha dichiarato: “L’idea di mettere all’asta l’azienda di Monteroni vanifica tutto il lavoro che gli enti locali e le associazioni hanno fatto in questi anni per salvaguardare una risorsa che non ha solo un valore economico ma che ha soprattutto un valore sociale e civile”.

L’Ufficio Stampa
Giulia Migneco 335 7305980
stampa{AT}avvisopubblico.it

 

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