Lun, 2013-08-26 08:50

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Messa all’asta della tenuta confiscata di Suvignano: un errore politico e culturale. No alla vendita, sì al riutilizzo socio-imprenditoriale

La notizia che il Consiglio direttivo dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha deliberato all’unanimità la messa in vendita all’asta della tenuta confiscata di Suvignano ci lascia perplessi e amareggiati.

A fronte della presentazione di un articolato progetto di riutilizzo per finalità sociali e imprenditoriali presentato dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Siena, dal Comune di Monteroni d’Arbia e da tutta una serie di associazioni da anni impegnate nella lotta alle mafie e nella diffusione della cultura della legalità democratica, si è deciso di promuovere un’azione che riteniamo sbagliata sia dal punto di vista politico che culturale.

L’uso sociale dei beni confiscati, come sosteniamo da anni anche in sedi ufficiali, è uno dei più efficaci strumenti per sottrarre consenso sociale ai mafiosi, per dimostrare che le mafie non sono imbattibili, che è possibile creare lavoro e sviluppo sociale riconoscendo i diritti fondamentali delle persone, per rafforzare la credibilità delle istituzioni.

La vendita non garantisce tutto questo e, non si dimentichi, in essa è contenuto il rischio che i beni confiscati vengano di fatto restituiti ai mafiosi a cui sono stati sottratti.

La lotta per la sconfitta delle mafie ha bisogno di unire le forze. Per questo motivo, chiediamo ai partiti, al Governo e al Parlamento:

    a) di intervenire immediatamente sulla vicenda della tenuta confiscata di Suvignano, di fermare la procedura di vendita e di favorire l’implementazione del progetto per finalità sociali e imprenditoriali in precedenza menzionato;

    b) di aprire un tavolo di confronto con le associazioni e le forze sindacali da anni impegnate sul fronte dell’antimafia sociale.

Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico

Luciano Silvestri, Responsabile settore Legalità e Sicurezza, Cgil nazionale

Jacopo Armini, Sindaco di Monteroni d’Arbia

L’Ufficio Stampa
Giulia Migneco 335 7305980
stampa{AT}avvisopubblico.it

 

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