Mer, 2012-02-08 11:35
Lo Stato tuteli maggiormente gli amministratori locali in certi territori. Intervista a Carolina Girasole, Sindaco di Isola Capo Rizzuto
Nelle notte tra giovedì 2 e venerdì 3 febbraio, persone non ancora identificate sono entrate nella sede dell’Anagrafe di Isola Capo Rizzuto, a Suggesaro, devastando i locali e rubando numerosi oggetti. Sono ormai mesi che Carolina Girsaole, sindaco di Isola Capo Rizzuto e Vice Presidente di Avviso Pubblico, e il suo Comune sono oggetto di atti intimidatori e minacciosi. Avviso Pubblico ha contattato telefonicamente il primo cittadino di Isola Capo Rizzuto per esprimere la solidarietà e il sostegno di tutta la rete nazionale degli enti locali e capire quello che è realmente successo e come intendono proseguire nel loro operato.
Ancora intimidazioni nei suoi confronti e in quelli dell’amministrazione comunale. Può raccontarci l’ultimo episodio?
Tre giorni fa, nella notte tra giovedì 2 e venerdì 3 febbraio, abbiamo subito un’altra pesante minaccia. Alcuni ignoti sono entrati nella sede decentrata del Comune di Isola Capo Rizzuto, nel popoloso quartiere di Suggesaro, ed hanno devastato l’ufficio Anagrafe e Tributi. I malviventi hanno rubato stampanti, computer, hanno rotto porte e armadietti, hanno cercato di aprire la cassaforte e hanno anche lasciato scritte minacciose sui muri indirizzate direttamente a me.
Che lettura avete dato a questi nuovi messaggi?
In questo ultimo mese gli episodi e le minacce si sono intensificate sempre di più. Non so da dove arrivino precisamente e per saperlo dobbiamo aspettare l’esito delle indagini tuttora in corso. Quello che adesso è abbastanza chiaro è che se a volte abbiamo potuto pensare che si trattasse di una semplice bravata, adesso siamo consapevoli che non è così. Semplici ladri non perdono tempo a lasciare scritte sui muri. Questi messaggi vengono chiaramente da parte di poteri ai quali dà fastidio la continuità amministrativa che stiamo assicurando e il nostro impegno sul concetto di bene comune. E’ evidente che gli autori di questi atti non desistono e questo è un chiaro segnale che hanno un interesse a mettere in difficoltà questa amministrazione.
Come si fa a gestire una situazione del genere?
Non è semplice. E’ una situazione che ci preoccupa sempre più. Viviamo in un clima di vero e proprio allarme ma dobbiamo andare avanti perché sappiamo che non possiamo mollare in questo momento. Abbiamo un’importante responsabilità, che i cittadini ci hanno dato nel momento in cui siamo stati eletti alla guida del Comune di Isola Capo Rizzuto, e continueremo a dare il massimo impegno, portando a compimento ciò che ci siamo prefissati, per non deluderli.
Che iniziative concrete pensate di intraprendere per mettere un freno a questi episodi?
Abbiamo pensato che è necessario dare più voce ai cittadini, puntando l’attenzione nei prossimi mesi su una maggiore informazione riguardo a quanto sta facendo questa amministrazione. E’ molto importante, infatti, far conoscere loro quello che stiamo facendo. Inoltre stiamo lavorando per ottenere un maggior supporto dalla prefettura, un aiuto tecnico di modo che insieme, unendo le forze, riusciamo a combattere questi drammatici atti. Abbiamo fiducia nelle forze dell’ordine che speriamo riescano a dare un esito alle indagini ancora in corso in breve tempo.
I partiti vi stanno appoggiando in questa drammatica situazione?
Sì, sentiamo molto l’appoggio dei partiti in questo momento. Domenica 5 febbraio, per esempio, la parlamentare del Pd, Doris Lo Moro, è venuta a trovarci nella sala giunta del Comune di Isola Capo Rizzuto, per decidere insieme le risposte da dare ai continui attacchi che da tempo vedono nel mirino me e il nostro Comune.
E avete già pensato a qualche iniziativa?
Certo. Intanto la parlamentare Lo Moro ci ha esplicitamente detto che della vicenda di Isola Capo Rizzuto si farà carico un’apposita commissione d’inchiesta parlamentare sugli amministratori minacciati, che è stata da lei stessa proposta e che dovrebbe vedere a breve la luce. Il fenomeno degli atti intimidatori riguarda ormai molte regioni d’Italia (si veda il rapporto Amministratori sotto tiro di Avviso Pubblico, NdR) la Calabria in primis, e questa commissione vuole essere un primo tentativo di entrare dentro il fenomeno, di capirlo meglio, cercando di trovare risposte concrete. E’ necessario, con tutta la serenità del caso, affrontare tutti i dati che abbiamo sotto mano, fare il punto sull’attività amministrativa e decidere il futuro.
E lo Stato? Che segnali arrivano dall’alto?
Lo Stato deve essere più presente sul territorio e deve assicurare maggiore tutela agli amministratori, perché spesso ci sentiamo lontani e abbandonati. L’appoggio dello Stato è necessario per poter proseguire nel lavoro di ripristino della legalità sui territori a più alto rischio mafioso, per questo chiediamo un maggiore impegno.
a cura di Giulia Migneco
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