Mar, 2008-12-02 16:55

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Il fenomeno usura in Italia: il Rapporto del Cnel

Sul sito di Avviso Pubblico rendiamo disponibile il collegamento con il Rapporto intitolato Usura. Diffusione territoriale, evoluzione e qualità criminale del fenomeno, curato dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel).

Il Rapporto, suddiviso in 8 capitoli, analizza il fenomeno dell’usura sotto diversi punti di vista. Lo studio sottolinea come l’usura continui ad essere un reato che cresce e si diffonde in silenzio, un reato che nel tempo è diventato sempre maggiormente di natura associativa. Al tempo stesso, l’usura è diventata un crocevia di altri reati economici dalle truffe al riciclaggio; un reato sempre meno denunciato – nel 1996 le denunce erano 1.486, nel 2006 sono state 431, il 245% in meno - anche perché di fatto depenalizzato, a causa di tempi giudiziari lunghissimi, che mettono le vittime in continuo stato di difficoltà e di ricatto.

Secondo recenti indagini fornite dalle Associazioni e Fondazioni antiusura il giro di affari del mercato del credito illegale dovrebbe aggirarsi sui 25.000 miliardi di vecchie lire con il coinvolgimento di oltre 2 milioni di famiglie e di numerosi esercizi commerciali. Nelle quattro regioni ad alta presenza mafiosa benché si registrino solo il 35% dei procedimenti aperti, si concentrano il 48% dei commercianti coinvolti, che diventano il 50% se si aggiungono quelli della Basilicata e del Molise.

Le vittime e gli autori del reato sono soprattutto maschi, aventi un’età inferiore ai 50 anni, che vivono ed operano soprattutto nelle regioni meridionali e nelle isole.

Le vittime di usura sono in particolare commercianti (47%), imprenditori (28%) e artigiani (10%). Non mancano liberi professionisti e lavoratori dipendenti. Nella maggioranza dei casi, i prestiti richiesti agli usurai non superano i 5.000 euro, sui quali si può giungere a pagare un interesse sino al 120%. Per riscuotere quanto loro dovuto, gli usurai non lesinano l’utilizzo di minacce, intimidazioni, violenze, danneggiamenti e furti.

Un capitolo importante è quello dedicato al ruolo delle banche, rispetto alle quali nel Rapporto si legge: «La disarticolazione di tali circuiti (usurai, NdR) passa attraverso l’impegno di tutti ed il sistema bancario può dare un contributo essenziale a questo fine: è lì che gli usurai tengono i loro soldi, è lì che li movimentano, prestano ed incassano. Il direttore dell’agenzia, i suoi funzionari non possono non conoscere, sulla base delle movimentazione dei flussi di denaro, sia gli usurai che le loro vittime».

Il Rapporto, che si conclude elencando una serie di proposte di modifica della legge 108/96, sottolinea come: «La presenza di reti usuraie sul territorio, più o meno organizzate, rappresenta un elemento di condizionamento forte dell’economia locale, travolge le regole della concorrenza, avvantaggia o svantaggia imprese a secondo della possibilità di accesso al credito e soprattutto è un formidabile strumento di riciclaggio e di reimpiego di proventi illeciti. Ci deve essere quindi un impegno complessivo dell’autorità giudiziaria, delle forze di polizia, della società civile e delle istituzioni per far emergere e contrastare adeguatamente le organizzazioni usuraie sommerse».

 

Link nel sito di Avviso Pubblico

 

Rammentiamo che sul sito di Avviso Pubblico è possibile leggere e sottoscrivere l'Appello della Carovana antimafie 2008, promosso da Avviso Pubblico, Arci e Libera.
Per informazioni sulle tappe della Carovana si veda il sito: www.carovanaantimafia.it


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