Lun, 2010-09-27 10:45

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Festa della legalità di Ferrara, 21-24 settembre 2010

Ferrara: conclusa la Festa della legalità. Tagliani: «L’anno prossimo ripeteremo l’evento intitolandolo “Festa della legalità e della responsabilità”».

Il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani
Il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani.

«Vi ringrazio perché con la vostra testimonianza ci avete aiutato a capire di più. Ripeteremo questa Festa anche l’anno prossimo intitolandola “Festa della legalità e della responsabilità” come ci ha invitati a fare don Ciotti». Con queste parole Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara ha concluso l’incontro con gli amministratori locali del Sud e del Nord Italia che si è svolto venerdì 24 settembre nei locali del grattacielo in occasione dell’ultima giornata della Festa della legalità.

All’incontro, oltre a Tagliani, hanno partecipato Michele Emiliano, sindaco di Bari, Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme, Gabriele Santoni, assessore della Provincia di Pisa e Libero Mancuso, ex magistrato attualmente componente del direttivo dell’Associazione Avviso Pubblico (le foto), la rete italiana degli enti locali antimafia, che ha organizzato la Festa insieme al Comune e a Libera.

Ad introdurre i relatori e a moderare gli interventi è stato il prof. Paolo Veronesi, il quale in apertura, ha citato una frase dello scrittore calabrese Corrado Alvaro: “La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile”, affermando successivamente, anche con una serie di esempi concreti, che «in Italia il problema del mancato rispetto della legalità esiste da tempo e che stenta ancora ad intravedersi una ribellione forte di gran parte dei cittadini».

Il Sindaco di Bari Michele Emiliano
Il Sindaco di Bari Michele Emiliano.

La parola è passata a Michele Emiliano il quale ha sostenuto che «in Italia non è facile parlare di legalità. Tuttavia – ha continuato il primo cittadino del capoluogo pugliese – occorre diffondere la consapevolezza che la complessità che sta caratterizzando il terzo millennio non può essere governata senza il rispetto delle regole». Il Comune di Bari, attraverso l’istituzione di un’apposita struttura denominata “Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata” ha iniziato da qualche tempo a portare avanti un progetto di antimafia sociale, mettendo in atto una serie di iniziative rivolte ai giovani ed utilizzando per fini sociali i beni confiscati ai mafiosi, in modo da togliere consenso sociale alla criminalità e dimostrare che lo Stato e le istituzioni sono più forti di essa.

Il Sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza
Il Sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza.
L'Assessore alla Provincia di Pisa Gabriele Santoni
L'Assessore alla Provincia di Pisa Gabriele Santoni.

Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme, un comune calabrese di settantamila abitanti sciolto due volte per infiltrazione mafiosa, ha sottolineato come «sia importante non lasciare soli i sindaci del Mezzogiorno impegnati nell’azione di contrasto alle mafie». Speranza ha sottolineato l’importanza dell’esistenza di Avviso Pubblico che permette, da una parte di sentirsi parte di una rete di amministratori locali e, dall’altra, di poter scambiare buone prassi tra gli enti locali.

Gabriele Santoni ha illustrato come la Provincia di Pisa è stata in grado di dare vita ad un coordinamento degli enti locali sul territorio proprio sul tema della legalità. L’Ente provinciale ha affermato Santoni «ha proposto ai comuni di condividere un progetto: sostenere economicamente e in altre forme le cooperative sociali che coltivano i terreni confiscati alle mafie nel Sud Italia. Uno dei frutti di questo progetto – ha sottolineato l’assessore e vice presidente di Avviso Pubblico – è stato il sempre maggiore interesse delle scuole pisane a occuparsi di legalità e lotta alle mafie durante l’anno scolastico».

Libero Mancuso ha ricordato che «in Emilia Romagna e nel nord Italia si sono già verificate delle infiltrazioni di carattere mafioso. Nelle regioni centro-settentrionali – ha sottolineato Mancuso – le mafie si presentano soprattutto con il volto delle imprese».

Al termine dell’incontro con gli amministratori locali l’ex giudice Giuliano Turone, che nel 1981, insieme a Gherardo Colombo, scoprì la loggia massonica P2 di Licio Gelli, ha recitato il suo spettacolo intitolato “La Costituzione e Dante Alighieri senza distinzioni di lingua né di razza”. Il pubblico, con il suo lungo e forte applauso finale, ha dimostrato di aver molto apprezzato il lavoro teatrale dell’ex giudice.

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