Mar, 2008-11-04 10:40
Contrasto al traffico di stupefacenti: i dati della Direzione centrale servizi antidroga del Ministero dell'Interno
Rendiamo disponibile il collegamento con i dati contenuti nella Relazione semestrale della Direzione centrale servizi antidroga del Ministero dell’Interno, relativi al primo semestre 2008.
Nel documento si legge che «l’Europa continua a rappresentare il secondo mercato mondiale delle droghe, stimato in 200 milioni di persone (il 5% della popolazione globale compresa fra i 15 ed i 64 anni di età), dopo quello statunitense».
Le operazioni antidroga svolte nei primi sei mesi del 2008 ammontano a 11.333, le persone segnalate all’autorità giudiziaria sono 17.971, complessivamente sono stati sequestrati più di 25.000 kg di sostanze stupefacenti, soprattutto hashis. In termini quantitativi, il sequestro di cocaina più rilevante è stato effettuato nel mese di Maggio a Roma (kg. 154), quello di eroina in gennaio a Milano (kg. 91,83), quello di hashish in aprile a Siracusa (kg. 3.500), quello di marijuana in giugno a Otranto (LE) (kg. 157,00) e quello di droghe sintetiche in maggio a Bergamo (6.220 pastiglie di ecstasy).
Gli aeroporti più interessati dai flussi restano quelli di Malpensa e Fiumicino I porti invece maggiormente coinvolti sono risultati quelli di Genova (kg. 877,44 sequestrati) e di Civitavecchia.
Il mercato nazionale è stato alimentato principalmente dalla cocaina colombiana, dall’eroina afgana, dall’hashish marocchino e dalle droghe sintetiche olandesi.
I gruppi criminali maggiormente in evidenza sono risultati: per l’eroina: la criminalità siciliana, campana e pugliese, insieme ai gruppi albanesi, tunisini e marocchini; per la cocaina: la ‘ndrangheta soprattutto, la camorra e le organizzazioni albanesi, colombiane, marocchine e spagnole; per i derivati della cannabis: la criminalità laziale, pugliese e siciliana, insieme ai gruppi marocchini, tunisini, spagnoli e albanesi; per le droghe sintetiche: diversi gruppi della microcriminalità per lo più sganciati dalle grosse organizzazioni.
Le denunce hanno riguardato in 11.862 casi cittadini italiani (66,01%) e in 6.109 cittadini stranieri (33,99%). Relativamente al tipo di denuncia, 14.703 sono state segnalate in stato di arresto e 3.046 in stato di libertà.
La DCSA scrive che i dati evidenziano che l’Italia «funge sia da terminale per i mercati nazionali e sia quale area di transito per altri Paesi Europei».
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