Mer, 2012-06-13 18:50 (Ultimo agg.: Gio, 2012-06-14 15:15)
Campinoti al seminario del Centro “Pio La Torre”: contrari alla vendita dei beni confiscati. Si lavori ad un testo unico antimafia
Martedì 12 giugno, a Roma, a Palazzo S. Macuto, si è svolto un seminario nazionale organizzato dal Centro Studio “Pio La Torre”. I temi affrontati sono stati: i beni confiscati, il codice antimafia, la corruzione.
In occasione di questo evento, nel corso del suo intervento Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico, ha affermato:
«La legge Rognoni-La Torre del 1982 insieme alla legge 109/96 sono stati strumenti importanti per lottare concretamente contro le mafie. Grazie a questi provvedimenti si è potuto procedere alla confisca dei beni ai mafiosi, attaccare il vero potere delle organizzazioni criminali – la loro ricchezza materiale e finanziaria – e restituire alla collettività il maltolto.
L’uso sociale dei beni confiscati ha contribuito a restituire credibilità e autorevolezza alle istituzioni ed ha creato occasioni di lavoro e di sviluppo economico importanti in diversi territori d’Italia. I beni confiscati non vanno venduti.
Accanto a tante positività, sono emerse, tuttavia, alcune difficoltà relative, in particolare, alla gestione dei beni immobili ed aziendali confiscati, che si pensava sarebbero state affrontate con il recente Codice antimafia.
Nonostante l’importante lavoro svolto dal legislatore, oggi dobbiamo ammettere che alcune norme dell’attuale Codice rischiano di compromettere seriamente l’utilizzo per finalità di tipo sociale dei beni immobili confiscati alle mafie.
Servono rapide modifiche a questo strumento legislativo. Non partiamo da zero. Esiste il parere votato all’unanimità dalla Commissione Giustizia e si può attingere dalle indicazioni fornite da Avviso Pubblico, Libera, Centro Pio La Torre, delle forze sindacali ed altre importanti realtà.
Accanto a questa azione che si rende necessaria in tempi rapidi, Avviso Pubblico propone al mondo dell’antimafia sociale di redigere una piattaforma programmatica per chiedere al prossimo Parlamento di adoperarsi per scrivere ed approvare un testo unico antimafia in cui sia introdotto, fra gli altri, il reato di autoriciclaggio e sia modificato l’articolo 416-ter del codice penale, che punisce il reato di voto di scambio politico-mafioso».
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