Mer, 2006-06-21 08:50

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Arrestati i reggenti di Cosa Nostra. Scoperti nuovi rapporti tra mafia e politica

Martedì 20 giugno la Procura della Repubblica di Palermo ha emesso 52 ordinanze di custodia cautelare. Tra gli altri sono finiti in manette, con l'accusa di associazione mafiosa ed estorsione, Nino Rotolo, boss di Pagliarelli, Antonino Cinà, ex medico di Provenzano e di Totò Riina, e Franco Bonura, costruttore. I magistrati considerano queste tre persone gli attuali “commissari straordinari” di Cosa Nostra dopo l'arresto di Bernardo Provenzano avvenuto lo scorso 11 aprile. Ad essi, gli inquirenti sono giunti decifrando i “pizzini” dell'anziano capo di Cosa Nostra ed effettuando intercettazioni ambientali, filmati e foto.

Nel provvedimento di arresto i pubblici ministeri hanno evidenziato le attuali caratteristiche del rapporto tra Cosa Nostra e il mondo politico. Scrivono infatti i magistrati siciliani: «La strategia di Cosa nostra era volta non solo ad appoggiare nelle competizioni elettorali candidati ritenuti di assoluta fiducia ma ad ottenere anche l'inserimento nelle liste dei candidati di persone ancora più affidabili perché legati agli stessi uomini d'onore da vincoli di parentela o da rapporti ritenuti di uguale valore».

Secondo il Procuratore Nazionale Antimafia Piero Grasso «Cosa Nostra è in ginocchio», mentre per il Ministro dell'Interno Giuliano Amato la notizia di questo arresto è la dimostrazione che «la lotta alla mafia resta una priorità per il nostro Paese».

 

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