Mar, 2009-09-15 10:05

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Il Presidente di Avviso Pubblico scrive al sindaco di Ponteranica: riconsiderare la decisione di revocare l’intitolazione della biblioteca a Peppino Impastato

 

Pubblichiamo il testo della lettera inviata da Andrea Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico, al sindaco di Ponteranica (Bg) in merito alla decisione di revocare l’intitolazione della biblioteca comunale alla memoria di Peppino Impastato.

 

Egr. Sig.
Cristiano Simone Aldegani
Sindaco
Via Libertà, 12
24010 Ponteranica
(Bergamo)

Certaldo, 14 settembre 2009

 

Oggetto: revoca intitolazione biblioteca a Peppino Impastato

Signor Sindaco,

come ho avuto modo di apprendere dalla lettura di alcuni quotidiani nazionali e dalla delibera n. 114 del 31 agosto 2009 l’Amministrazione comunale di Ponteranica ha deciso di revocare con decorrenza immediata l’intitolazione della biblioteca comunale a Peppino Impastato, un giovane siciliano ucciso dalla mafia a Cinisi il 9 maggio 1978 per il suo impegno contro la criminalità organizzata e a favore della legalità democratica e della giustizia, per intitolarla al padre sacramentino Giancarlo Baggi.

Pur rispettando la decisione della giunta comunale di Ponteranica, non posso tuttavia non manifestarLe il sentimento di disagio che ho provato di fronte alla cancellazione fisica della memoria di una persona che, non solo per la Sicilia, ma per l’Italia intera, si è impegnata sino all’ultimo per fare in modo che questo Paese fosse – e sia – definitivamente liberato dall’assoggettamento e dalla violenza delle mafie che ancora oggi inquinano la politica e l’economia, negando i diritti fondamentali della persona umana a tantissimi cittadini e lavoratori.

Le mafie costituiscono un problema nazionale, anzi internazionale, che al di là delle diverse opinioni e appartenenze politiche, deve vederci tutti quanti comunemente impegnati nel rifiutare la violenza, la corruzione, l’intimidazione, il clientelismo e, contemporaneamente, nel testimoniare i valori della dignità umana, dell’uguaglianza, della giustizia e della solidarietà sociale previsti dalla nostra Costituzione.

Le mafie sono presenti anche in Lombardia, dove si dedicano soprattutto agli affari, riciclando denaro sporco, nonché al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Mi permetto di fornirLe alcuni dati. Nella Regione, al 31 dicembre 2008, sono stati confiscati alla criminalità organizzata 610 immobili – la Lombardia è al quinto posto della classifica nazionale stilata dall’Agenzia del Demanio e al primo posto tra le regioni del centro-nord – di cui 19 si trovano nella provincia di Bergamo. A questi beni vanno aggiunte 161 aziende, di cui una ubicata nel bergamasco. Per quanto riguarda la droga, il Ministero dell’Interno nella sua ultima relazione, informa che il 57% del totale degli stupefacenti sequestrati in Italia lo scorso anno è stato effettuato nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia, dove un ruolo preponderante è rivestito dalla ‘Ndrangheta calabrese.

Questi dati, provenienti da fonte ufficiale, devono indurci ad aprire gli occhi e ad essere consapevoli che la sconfitta delle mafie non può essere delegata unicamente alle forze dell’ordine e alla magistratura, ma deve vedere impegnati tutti i cittadini, a partire da coloro che rivestono incarichi pubblici.

È sulla base di questa convinzione che mi auguro che il Comune di Ponteranica e la Sua persona riflettano e riconsiderino la decisione adottata alla fine di agosto. I gesti simbolici, come l’intitolazione della biblioteca comunale a Peppino Impastato, non solo sono essenziali per evitare che la memoria sia sopraffatta dall’oblio, ma sono necessari affinché le idee di alcune persone barbaramente uccise per la difesa della nostra democrazia, della nostra libertà e della nostra Repubblica, possano continuare a camminare sulle gambe di altre donne e di altri uomini.

L’occasione mi è gradita per porgerLe un distinto saluto.

 

 

Andrea Campinoti
Presidente di Avviso Pubblico

 

 

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